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Mondo Vigneron

Champagne Daniel Etienne, Premier Cru di Cumières

Mondo vigneron Come annunciato qui, inizia la rubrica dedicata ai piccoli produttori di champagne a cura di Claudia Nicoli, Ambasciatrice Champagne Italia 2006. Seguendo il corso della Marne,...
di Claudia Nicoli

Mondo vigneron

Come annunciato qui, inizia la rubrica dedicata ai piccoli produttori di champagne a cura di Claudia Nicoli, Ambasciatrice Champagne Italia 2006.

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champagne-2Seguendo il corso della Marne, il fiume sacro alla patria e il più importante della regione di Champagne, lungo tutta la Vallée che porta il suo nome, si incontrano innumerevoli ridenti paesini circondati dalle vigne. E, partendo da Epernay in direzione ovest, sulla riva destra del sinuoso fiume, si trova Cumières, uno dei Premier Cru della Vallée de la Marne rinomato per un grande Pinot Noir, dove Daniel Etienne, insieme a sua moglie Brigitte, produce i suoi champagne.
Daniel, oltre che essere il rapporteur (referente) della Commissione dei Récoltants del Syndicat des Vignerons, è lui stesso un Vigneron Indépendant in prima linea, che conosce molto bene i problemi dei piccoli produttori vivendoli in prima persona e potendoli quindi ben rappresentare. Daniel è gioviale e ospitale, sempre sorridente, e sua moglie Brigitte ne è la perfetta compagna. Andare a trovarli e visitare la loro azienda è un vero piacere e altrettanto lo è assaggiare la gamma dei loro Champagne nella bella e luminosa sala di degustazione, affacciata sulla Marne.

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champagne-3Il Brut Tradition, il loro prodotto base, è il primo che assaggio, un piacevole champagne da aperitivo, con i tre vitigni presenti in percentuali diverse. Il 50% di Pinot Meunier gli dà morbidezza e avvolgenza, sentore di nocciola tostata, pera matura e note di ribes e uva spina. Il 30% di Pinot Noir gli conferisce struttura, regalando profumi di piccoli frutti rossi e neri. Il 20% di Chardonnay, dal bouquet agrumato e un po’ brioché, apporta quella nota di freschezza e mineralità che alleggerisce il tutto e rallegra il palato.

E mentre Daniel illustra i prodotti spiegandone l’elaborazione, ma senza svelarne tutti i segreti, Brigitte fa bella mostra di pezzi di sughero grezzi, rondelle, agglomerati e strisce di sughero tagliato, in quanto la sua famiglia produce appunto tappi. E quale miglior mariage, in tutti i sensi, poteva essere tra loro?

Proseguo con il Rosé, rosé d’assemblaggio, base soprattutto Pinot Noir, che mi sorprende piacevolmente per il suo gusto lineare ed elegante. Delicato nel colore, un tenue rosa confetto, ma  impetuoso nell’effervescenza, fine e copiosa. Briosa, aggiungerei. E al naso un tripudio di frutta rossa, note di mandarino, piccole gelées candite, e tanto lillà e gelsomino. Grande leggerezza e dinamicità anche al palato, in un rosé perfetto da aperitivo, così come in abbinamento a insalate di mare, carni bianche e, perché no, alla francese, con dessert al cioccolato.

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Faccio una piccola pausa e Daniel e Brigitte mi invitano a visitare le loro nuove Chambres d’Hôtes che da qualche anno mettono a disposizione per gli ospiti. Tre deliziose camere che guardano il fiume, balconcini fioriti, tanta tranquillità e intorno i vigneti con le rose. Sì, perché in Champagne è abitudine piantare le rose all’inizio dei filari, perché sono le prime a segnalare se qualcosa non va, esempio attacco di parassiti o simili. Poi, oggi, con tutte le nuove tecnologie, forse non ce ne sarebbe più bisogno, ma la tradizione è tradizione! E se voi andate in Champagne a giugno vedrete dappertutto rose multicolori tra le verdi vigne: uno spettacolo nello spettacolo di questa terra magica…

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Dopo la piacevole digressione continuo la mia degustazione con un Extra Brut, pas dosé, molto interessante e di spiccata personalità, con sensazioni quasi iodate e di erbe aromatiche. Salto i millesimati, perché per quello rimando al prossimo appuntamento con una bella verticale delle sue annate migliori. Continuo quindi con un Blanc de Blancs dove la craie è indiscussa protagonista, rilascia un sentore calcareo che si fonde perfettamente con profumi di buccia d’agrume, tiglio e burro di noccioline. In bocca un’esplosione di fresca mineralità che mi soddisfa piacevolmente: è qualcosa di più che un semplice aperitivo.

champagne-8Ma è nella Cuvée Speciale che Daniel Etienne ha il suo fiore all’occhiello. Metà “noir” e metà “blanc”, come lo definisce Daniel, per un 50% di Chardonnay, un 40% di Pinot Noir e un 10% di Pinot Meunier, esprime al meglio la filosofia della maison, rispecchiandone appieno il proprio terroir. La vendemmia base è il 2007, a cui vengono aggiunti vini di riserva delle annate precedenti, fino al 2005, e le bottiglie riposano più di 3 anni sui lieviti. Questo Champagne, perfetto con il foie gras, si presenta con una veste dai riflessi dorati e fini bollicine danzanti nel bicchiere. L’impatto olfattivo è ricco e di grande ampiezza: subito un effluvio di crosta di pane e di leggero tostato, poi si apre con tanta frutta matura dalle note esotiche, il mango in particolare, e una fantasia di agrumi, dal cedro al limone, dall’arancia al bergamotto. Si evolve poi in un bouquet di fiori bianchi e gialli, dove si riconoscono la ginestra e il caprifoglio. Davvero un ventaglio di profumi intensi e delicati a un tempo. Non vedo l’ora di berlo… Lo porto alla bocca e il sorso mi riempie il palato regalandomi sensazioni gusto olfattive di un’ intensità rotonda e persistente, con ritorni di frutta quasi da masticare, note candite, miele e pinoli. Chiude con un finale lungo, importante e avvolgente.  Proprio speciale!

Se dovessi assegnare un punteggio sarebbe certamente alto, ma per vari motivi preferisco non farlo. Daniel Etienne è il Referente della Commissione dei Vignerons, non partecipa mai al Concorso per ovvie ragioni ed è quindi super partes. Ma mi piaceva inaugurare la rubrica Mondo Vigneron parlando dei suoi champagne.

Dal prossimo appuntamento riprenderò seguendo volentieri la linea de “Le mie bollicine”, con schede e punteggi relativi.

Un’ultima riflessione sulla Marne, visto che ho parlato di Cumiéres nella Vallée. Il nome di questo fiume deriva da “Modron”, la Dea dei Galli, che in lingua celtica significa “Madre Nutrice”. E mi piace pensare che il grande fiume della Champagne, come l’antica madre celtica, possa continuare ad accogliere, nutrire e proteggere i suoi vigneron e le loro vigne.

Claudia Nicoli

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5 risposte a “Champagne Daniel Etienne, Premier Cru di Cumières”

    • Cara Maja, purtroppo mi era sfuggito il tuo messaggio… sorry!
      Mi dispiace tanto per il lungo ritardo, ma grazie comunque per i saluti che ricambio con affetto.
      Puno pozdrava iz Bolonje i sve najliepse od Klaudije.
      E viva lo Champagne che unisce i popoli!

  1. Semplicemente stupendo io sono appena tornato da cumieres dove ho partecipato alla festa di San Vincenzo patrono dei produttori di champagne ospite di Daniel etienne e ho potuto degustare tutta la sua produzione, io sono stato già 6 volte a cumieres in questi anni perché siamo gemellati con il paese

  2. Gentile Giancarlo, grazie per il commento al mio articolo, mi fa molto piacere condividere un’altra esperienza fatta con l’amico produttore Daniel Etienne ! Posto incantevole e champagne delizioso…
    Un’altra delle infinite piacevoli realtà che si incontrano nella magica terra di Champagne!
    Cari saluti.
    E un saluto al grande Alberto!

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