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Quali sono le migliori annate in Champagne?

(I PARTE – Annate dalla 2008 alla 2003) Articolo diviso in tre parti, per leggere sulle altre annate, ecco i link: (II PARTE – Annate dalla 2002 alla...
di Alberto Lupetti

annate migliori in champagne

(I PARTE – Annate dalla 2008 alla 2003)

Articolo diviso in tre parti, per leggere sulle altre annate, ecco i link:

(II PARTE – Annate dalla 2002 alla 1997)

(III PARTE – Annate dalla 1996 alla 1988)

È un articolo che avrei dovuto fare da tempo, lo so, sia perché spesso mi si fa proprio questa domanda (qual è la migliore annata in champagne? Appunto…), sia perché può tornare utile sapere quale sia il millesimato da non farsi scappare e quale, invece, possa non valere troppo la pena inseguire. Senza dimenticare, beninteso, l’influenza del produttore. Mi spiego: l’andamento di un’annata può essere in parte modificato in positivo o negativo dalla qualità delle uve e, in parte, anche dalla “mano” dello chef de cave. Pertanto, vigneti esposti al meglio, nei Cru più pregiati, condotti in maniera esemplare, possono dare uve sopra la media dell’annata, ma può essere vero anche il contrario, magari nel caso di uve acquistate da tanti piccoli proprietari che badano più al risultato monetario che alla qualità.

Ciò premesso, vediamo come sono andate le ultime 20 annate in Champagne, con la valutazione ufficiale (espressa in stellette), il mio personale rating (stellette riga sotto), l’analisi dell’andamento della stessa annata, il mio commento personale, nonché l’indicazione di quelli che potremmo definire i migliori champagne della vendemmia, almeno fino a oggi.

Una doverosa precisazione a proposito del mio personale rating: questo è riferito all’annata vista come da millesimato o meno, mentre la valutazione ufficiale è in chiave assoluta, quindi compresi i vins clairs destinati poi all’assemblaggio dei non millesimati o alle riserve.

bicchieri di champagne

2008

stars-4-5 – Rating ufficiale
stars-5-5 – Rating personale

L’annata che sta arrivando pian piano sul mercato, anche se per le grandi cuvée bisognerà aspettare ancora diversi anni.

Inverno piuttosto mite seguito da una primavera fresca e mite, anche se ad aprile c’è stato un forte rischio gelate. Per questo, complice anche le piogge di inizio giugno, la fioritura è stata un po’ sofferta. Il prosieguo è stato ancora fresco e nuvoloso, il che ha anche ritardato la maturazione, ma le vigne erano in ottima forma. Un settembre caldo di giorno e freddino di notte (anche meno di 4°C, il che ha permesso di mantenere elevata l’acidità), nonché ancora asciutto, ha portato però a una vendemmia in condizioni ideali e con ottime uve. Tutte e tre le varietà, ma con un leggero “vantaggio” dei Pinot. Il risultato è stato vini bilanciati e concentrati.

Alcol potenziale 9,6, acidità totale 8,64.

Commento personale: a mio avviso un’annata eccezionale, mi aspetto grandissimi champagne. L’ottima acidità ci regalerà vini tesi e longevi. Personalmente mi aspetto molto da questa 2008…

Top cuvée: Vilmart Grand Cellier d’Or, Deutz Millésime Rosé, Louis Roederer Vintage Rosé

vigna di champagne su fiume

2007

stars-3-5 – Rating ufficiale
stars-4-5 – Rating personale

La classica annata nella quale la “qualità” e la gestione dei vigneti hanno fatto la differenza.

Annata dall’andamento molto irregolare. Fino ad aprile le temperature sono state talmente alte che la fioritura è iniziata un mese in anticipo. Poi ha iniziato a piovere e l’estate è stata fresca e umida, pertanto si è arrivati a una maturità delle uve difficile e molto variabile non solo a livello di Cru, ma addirittura di parcella. Non sono mancate grandinate e muffe, soprattutto nell’Aube. Delle tre varietà, comunque, lo Chardonnay è quello che si è comportato meglio. Comunque, chi ha avuto buone uve si è trovato con vini più improntati alla finezza, quasi delicati, che alla struttura.

Alcol potenziale 9,28, acidità totale 8,3.

Commento personale: non sono ancora molti gli champagne usciti dalle cantine, ma c’è un’enorme differenza tra produttore e produttore. Per via del diverso patrimonio viticolo. Appunto…

Top cuvée: Louis Roederer Vintage, Perrier Jouët Belle Èpoque Première

bicchieri-test-champagne-4

2006

stars-3-5 – Rating ufficiale
stars-4-5 – Rating ufficiale

Annata asciutta e soleggiata, quindi calda. Nello specifico, le condizioni ideali di giugno e luglio avevano regalato una fioritura e un inizio di maturazione perfette, ma poi ad agosto è piovuto, il che comportato non poca muffa. Fortunatamente, un settembre soleggiato e caldo, ma con notti fresche, ha riportato le condizioni all’ideale e le uve raccolte erano molto buone. Vendemmia da 13.000 kg/ha iniziata l’8 settembre con lo Chardonnay dei Sezannes, mentre il Pinot di Mailly è stato raccolto il 2 ottobre. Dopo le fermentazioni si sono avuti vini dal profilo aromatico nitido, ricchi nel frutto e molto promettenti quanto a finezza ed equilibrio, ciò nonostante, gli champenois erano inizialmente piuttosto erano indecisi se millesimare o meno. Leggero vantaggio qualitativo dello Chardonnay – ricco e fresco – sui Pinot.

Alcol potenziale 9,81, acidità totale 7,07.

Commento personale: annata interlocutoria, con gli assemblaggi giocati sulla morbidezza, mentre i blanc de blancs appaiono più “tradizionali”, quindi molto minerali e meglio sostenuti dall’acidità; più convincenti, insomma (vedi, ad esempio, Agrapart, Diebolt-Vallois, Gimonnet, Péters, ecc).

Top cuvée: De Sousa Cuvée des Caudalies Millésime, Louis Roederer Cristal, Pol Roger Vintage Rosé

uve-a-bacca-nera-champagne-5

2005

stars-4-5 – Rating ufficiale
stars-3-5 – Rating personale

L’inverno fresco e asciutto ha lasciato il posto, a partire da aprile, a una primavera caratterizzata da temperature più basse della media e diverse piogge. Questo, però, ha poi comunque permesso uno sviluppo regolare dei grappoli, iniziato con la fioritura di metà giugno, grazie a un prosieguo di stagione molto buono. L’estate è stata asciutta, ma con un luglio molto caldo e un agosto, al contrario, fresco, almeno fino al 26 del mese, quando un ritorno del caldo ha portato a completare rapidamente la maturazione in un contesto di vigne in ottima salute. La vendemmia a settembre si è svolta in condizioni ideali: giornate soleggiate e notti fresche. Uve di elevata qualità, con Chardonnay eccellenti e Pinot Noir di gran classe, soprattutto i Grand Cru.

Alcol potenziale 9,75, acidità totale 7,07.

Commento personale: vista così sembra una grande annata, ma a me continua a non convincere, salvo rare eccezioni. Ritengo sia stata fortemente sovrastimata e, non a caso, pure la qualità delle varie cuvée è fortemente altalenante. Comunque, notare come sia un po’ bassa di acidità e anche l’alcol potenziale sia stato addirittura inferiore alle 2006… Personalmente avrei dato 4 stelle alle 2006 e, forse, perfino 3 alle 2005…

Top cuvée: Taittinger Comtes de Champagne, Philipponat Clos des Goisses Justè Rosé, Vilmart Cœur de Cuvée

2004

stars-4-5 – Rating ufficiale
stars-5-5 – Rating personale

L’inverno e l’inizio di primavera poco piovosi hanno spinto le piante a iniziare a “lavorare” il 10 aprile per arrivare a fioritura a metà giugno. Lo sviluppo dei grappoli è stato ottimale, al punto che qualcuno è arrivato a diradare per limitare la resa. Singolare agosto, eccezionalmente umido e fresco, ma il sole è “esploso” a fine mese, regalando così un’eccezionale maturità delle uve, con altissime concentrazioni di zuccheri. Le notti fresche di settembre, poi, hanno permesso di mantenere l’acidità e vendemmiare così grandi uve. Annata di qualità e quantità.

Alcol potenziale 9,51, acidità totale 7,04.

Commento personale: vale, però all’inverso, il discorso fatto con la 2005: è stata un’annata sottostimata. A dispetto dei dati numerici, infatti, i vini si sono rivelati davvero molto equilibrati. Pertanto, considerando la qualità degli champagne, la ritengo assolutamente a 5 stelle, in questo momento sicuramente più piacevole della 2002. Certo, non avrà la longevità di questa, ma oggi ci sta dando champagne non solo davvero molto gradevoli e bilanciati, ma addirittura appaganti. A me questi 2004 piacciono proprio, ma proprio tanto!

Top cuvée: Bollinger La Grande Année*, Dom Pérignon Vintage, Veuve Clicquot La Grande Dame Rosé

2003

stars-3-5 – Rating ufficiale
stars-3-5 – Rating personale

L’annata ricordata dai più per la canicule, ma in realtà non solo…

All’inverno piuttosto freddo ha fatto seguito un marzo insolitamente caldo che ha portato al pieno germogliamento i primi di aprile. Purtroppo, tra il 7 e l’11 del mese è arrivata una forte gelata (con tanto di neve la sera del 10) che ha comportato la distruzione di ben il 30% del raccolto potenziale. Fortunatamente, da lì in poi il tempo si è stabilizzato, con un maggio caldo, il che ha permesso una buona vegetazione fino alla fioritura del 9 giugno. Il mese, però, è stato poi veramente singolare: ricordato come uno dei più torridi della storia della Champagne, ha anche visto grandinate che hanno fortemente danneggiato alcuni vigneti. Luglio e agosto sono stati anch’essi torridi e così le uve hanno visto crescere gli zuccheri e precipitare l’acidità… Vendemmia rapidissima, in poco più di 10 giorni, a fine agosto: le giornate soleggiate ma le notti fresche hanno permesso di salvare in parte la situazione. Uve molto mature per vini dall’elevata concentrazione di frutto e bassa acidità.

Alcol potenziale 10,45, acidità totale 5,59.

Commento personale: annate difficilissima e millesimare è stato molto rischioso, tanto che i primi champagne giunti sul mercato sono stati piuttosto deludenti. Però, riassaggiati oggi, mi hanno sorpreso in positivo. Dice giustamente Benoît Gouez, chef de cave di Moët, che la 2003 somiglia molto alla 1959, che ha poi dato vini eccezionali e oggi incredibilmente in forma. Quindi, prima di bocciarla del tutto, sarà bene attendere ancora qualche anno. Un esempio è proprio in casa Moët con Dom Pérignon: i 2003 sono stati massacrati da molti al loro esordio, ma, riassaggiati oggi, ecco un blanc in fortissima ripresa e l’esperimento (ancora in maturazione sui lieviti, ovviamente) di un Rosé P2 assolutamente stupefacente. Non mancano, comunque, esempi sorprendenti di grandezza già all’esordio.

Top Cuvée: Krug Vintage, Jacques Selosse Millésime, Taittinger Millésime

Nella prossima puntata andremo indietro, dalla 2002, per molti “la grande annata” del decennio, fino alla interlocutoria 1997.

A presto

* = sì, lo so, il Bollinger segnalato in quest’annata avrebbe dovuto lasciare il posto al fratello maggiore Vieilles Vignes Françaises, ma ho preferito inserire La Grande Année sia perché di ben più facile (e abbordabile…) reperibilità, sia perché… di eccellenza meno “scontata”. Non mi se ne voglia…

Le annate dello champagne dal 2002 al 1997, Seconda Parte

Le annate dello champagne dal 1996 al 1988, Terza Parte

Suggerimenti a tema:

23 risposte a “Quali sono le migliori annate in Champagne?”

  1. Buongiorno sig.Lupetti, innanzitutto complimenti per la sua competenza e la bellezza con cui descrive questo mondo fantastico deegli champagne…ogni articolo che leggo scatena in me la voglia di aprirne subito una bella bottiglia!!! Riguardo alle ultime vendemmie volevo chiederle com’è andato il 2009. Grazie in anticipo

    • Grazie delle bellissima parole, davvero!
      Il 2009 in Champagne? Potrà essere un’annata di piacevoli sorprese… E pensare che l’annata non prometteva bene: dopo un inverno freddo, la primavera è stata decisamente piovosa e le temperature ancora fresche a giugno hanno fatto soffrire la fioritura, che poi ha significato una maturazione non sempre perfetta a seconda delle zone. Fortunatamente luglio è stato asciutto, il che ha impedito l’insorgere di muffe, e agosto caldo e ancora asciutto. Un bella estate, ricordano in Champagne, che ha portato a raccogliere nella prima parte di Settembre uve con livelli di alcol e acidità molto buoni (9,89 e 7,37 rispettivamente) ma qualità incostante, ovvero diversa non solo da Cru a Cru, ma anche da vigneto a vigneto. Nei casi positivi, comunque, gli champenois sono stati molto soddisfatti, paragonando la qualità ad annate come 2004 e 2008! La resa è stata inferiore ai 10.000 Kg/ha.
      Vedremo chi millesime, ma chi lo farà ci regalerà ottimi champagne. E le posso anticipare che vedremo perfino un Dom Perignon 2009…

  2. Buonasera Sig. Lupetti, le chiedo umilmente un consiglio, tra un Clos des Goisses 2004 e un 2005, cosa mi converrebbe comprare? La ringrazio

  3. Salve Sig. Lupetti,
    complimenti vivissimi per il blog, piacevole da leggere e mai banale!
    Mi sto avvicinando da poco al mondo delle bollicine, sopratutto quelle pregiate…Per la mia laurea (dopo l’estate si spera!) vorrei regalarmi un Dom Perignon, da quanto leggo lei consiglierebbe indubbiamente il 2004, tra quelli della decade appena trascorsa? Dopo 11 anni cosa posso aspettarmi da questo champagne? Lei mi consiglierebbe di prenderne una in più e aspettare che si valorizzi di più? A tal proposito, la conservazione in cantina è essenziale? O basta un luogo fresco e asciutto che non superi i 20°? Mi scusi per tutte queste domande, forse anche inopportune, ma questo regalo voglio farmelo come si deve! E so che Lei può consigliarmi nel migliore dei modi! Naturalmente se può suggerirmi altre maison e annate, accetterò eventuali consigli! Grazie per il suo splendido lavoro!
    Cordiali Saluti.

    • Grazie dei complimenti, che fanno sempre piacere!
      Allora, il DP 2004, certamente anche grazie all’annata, è uno dei più piacevoli in assoluto della serie. Così, oggi troverà uno champagne fresco ed elegante, molto bilanciato nel gusto. Insomma, tutto da bere…
      Invecchiarlo? La 2004, nonostante ogni DP abbia un potenziale di invecchiamento notevole, non è proprio un’annata da cantina, ciò nonostante, riassaggiare questo champagne tra qualche annetto sono sicuro regalerà ancora maggiori soddisfazioni. In tal senso, porto come esempio il DP 1980: annata minore, ma assaggiato oggi questo champagne è straordinario!
      La conservazione ottimale è essenziale, certo, quindi i 20°C possono andare bene solo per qualche mese… Di questo argomento, comunque, se n’è parlato diffusamente su questo sito.
      Altre maison? Beh, c’è l’imbarazzo della scelta, come faccio a darle un consiglio del genere?
      Saluti

      • Grazie per la risposta Sign. Lupetti!!!
        Siccome come sempre mi piace strafare… Insieme al Dom Perignon del 2004, ho preso un Cristal Roederer del 2006 !!! Entrambe ad un prezzo veramente conveniente! E forse in questi giorni riesco a chiudere per un altra chicca, di cui ho letto la recensione sul suo sito!!! Belle Epoque 2002 Rosè !!! Anche questo forse riesco a prenderlo ad un prezzo inferiore al suo prezzo di mercato!!!
        Per quanto riguarda la conservazione, io abito in Sicilia, ma mi sa che i 20 gradi quest’anno non li vedremo fino a novembre. Quindi si pone veramente come problema, sto cercando qualche amico che abbia uno scantinato o garage fresco, ma mi chiedevo se la conservazione in frigo sia da escludere a priori, a tal riguardo lei cosa ne pensa? un metodo alternativo per non rovinare le preziose bollicine?
        Ancora vivissimi complimenti e grazie per l’attenzione.
        Cordiali Saluti.

  4. Mi può dire chi è l’ente che stabilisce le valutazioni delle diverse annate di Champagne? questa valutazione “ufficiale” viene espressa solo in stellette o anche con una descrizione. Per esempio il millesimato 1996 come è stato definito? In alcune “cartes des millesimes” tale annata viene classificata come “Annèe Exceptionelle” ma non viene indicato chi è l’autore. Esiste una Carte Millesimes “ufficiale” se si dove è reperibile? é vero che l’annata 1996 è l’ultima “Annèe Exceptionelle oggi in commercio?

    • Bella domanda! E devo dirle che, a differenza di quanto succede da noi (ad esempio con il Brunello, dove il Consorzio stabilisce il valore dell’annata con un rating da una a cinque stelle), incredibilmente in Champagne non esiste una cosa simile. Il CIVC si limita a stabilire date della vendemmia e prezzo delle uve, ma poi la qualità dell’annata è lasciata ai singoli produttori o ai rating non ufficiali.
      Lei chiede della 1996: bene, sappia che non esiste chef de cave che l’ha definita eccezionale. Invece, dicono che è stata un’annata “estrema”. Siamo soprattutto noi in Italia ad averla mitizzata.
      Poi, che alcuni champagne siano oggi eccezionali è un altro paio di maniche…

  5. gentile sig lupetti vorrei un suo parere . o una bottiglia di moet chandon brut don perignon anno 1988 .che prezzo puo avere grazie

  6. Buongiorno,
    vedo molte offerte di Champagne del 2006 , vorrei chiederle se risulta una delle milgiori annate da comprare?

    • Vede molte offerte perché è un’annata ora sul mercato da parte di parecchi produttori. Non la può definire proprio una grande annata, ma un’annata molto buona, anche ottima sì: nonostante calda, ha dato champagne di grandissima piacevolezza. Quindi, comprarla o no? Direi proprio di s^, soprattutto nel caso di alcune etichette…

      • Buongiorno,
        vorrei chiedere quale delle annate 2009 – 2010 è da considerare migliore in Champagne.
        Grazie mille

        • Senza alcun dubbio la 2009! È una delle grandi annate di Champagne, forse addirittura superiore alla ‘simile’ 1989…

  7. Buongiorno, le faccio come sempre i complimenti per il sito e la sua cultura! Sto riunendo in cantina un po’ di 2008 e vorrei chiederle quando secondo lei queste bottiglie entreranno in fase di piena maturità e quando si situerà il loro apogeo. Sono nozioni di cui si parla sempre per i Bordeaux (spesso i grandi châteaux indicano il tempo necessario per la maturità e l’apogeo dei loro vini). Si tratta ovviamente di previsioni indicative, ma se ne parla molto poco per gli champagnes preferendo il luogo comune che una volta sul mercato siano pronti da bere (cosa che nessuno farebbe con certi Bordeaux o Bourgogne). Ma basta vedere la differenza tra un Brut Premier giovane e uno dopo 3-4 di cantina! Le chiedo quindi gentilmente la sua opinione in merito a maturità e apogeo, riguardo a bottiglie diverse (tutte 2008), per esempio: Mumm, Lanson Vintage, Veuve Clicquot Vintage, Pol Roger Vintage, Fleur de Passion (ho l’opinione in merito di Jacques Diebolt in persona), Cristal (che avendo 100/100 immagino non sia poi tanto male già ora…). La ringrazio molto!

    • La 2008 ci ha riportato ai fasti della mitica 1988, forse una delle migliori annate che si siano mai viste in Champagne. Ovviamente, la maturità cambia da maison a maison e da cuvée a cuvée, ma si tratta di un’annata da lunghissimo invecchiamento. Gli champenois parlano di 30 anni, ma, guardando alla forma dei 1988 oggi (dopo 30 anni), questa stima appare prudenziale. Le basta?

      • Ci vorrà pazienza accidenti! Ma non volendo aspettare 30 anni per tutte le bottiglie, secondo lei quando alcune delle bottiglie che le ho citato potrebbero essere bevute senza timore di averle sprecate?! Diciamo quando entreranno in una fase comunque espressiva (anche se non al top)? Per esempio sull Revue des vins de France parlano di 5 anni per il Fleur de passion… Ma volevo anche il parere di un super esperto come lei!! Grazie ancora…

        • Mah, che dirle? Bottiglie 2008 come Cristal, Pol Roger Vintage, Fleur de Passion sono magnifiche già oggi e saranno ancor meglio domani, quindi forse è bene dare sfogo alla curiosità e godersele. Magari lasciando invecchiare l’eventuale seconda bottiglie, se c’è… Clicquot e Mumm, invece, aspetterei, mentre giusto tre giorni fa, in occasione di una Masterclass Lanson che ho tenuto, il Gold 2008 ha fatto impazzire tutti, risultando di gran lunga il miglior champagne della serata!
          Il bello dell’annata 2008 è che è eccezionale oggi in molti casi e sarà ancor meglio domani per tutti!

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