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Grande anteprima: i nuovi Roederer 2008 Vintage, Blanc de blancs e Brut

La gamma di millesimati tradizionali di Louis Roederer, i Vintage, arriva sul mercato sempre in maniera differenziata: prima il Rosé e successivamente, un anno più tardi, il Blanc...
di Alberto Lupetti

Roederer 2008 Vintage e Blanc de Blancs

La gamma di millesimati tradizionali di Louis Roederer, i Vintage, arriva sul mercato sempre in maniera differenziata: prima il Rosé e successivamente, un anno più tardi, il Blanc de blancs e il Brut. Così, nel caso dell’ottima annata 2008, abbiamo visto lo scorso anno quel piccolo capolavoro che è il Rosé, già recensito in anteprima nella guida Grandi Champagne 2014-15, mentre ora andiamo a scoprire, sempre in anteprima assoluta, gli altri due  Roederer 2008 Vintage.

Entrambi sono prodotti con sole uve di proprietà, di cui una parte biodinamiche, e a mio avviso rappresentano la vera anima della maison di Reims. Entrambi sono fermentati per circa il 30% in tini tronco-conici di rovere, con bâtonnage settimanale, e non svolgono mai la malolattica. Entrambi maturano tra i 54 e i 60 mesi sui lieviti prima del dégorgement e del successivo dosaggio, intorno ai 9 g/l. Per il Brut, però, l’assemblaggio è sempre lo stesso e le uve provengono per la maggior parte dal Grand Cru di Verzenay per il Pinot Noir, chiave di volta della cuvée, mentre per il Blanc de blancs, un gioiellino tirato in pochissime bottiglie (solo 8.000 per annata) e capace di invecchiare magnificamente, le uve sono targate principalmente Avize (tutte biodinamiche) e per il resto Le-Mesnil, quindi lo champagne è di fatto un 100% Grand Cru. Curiosamente, questo champagne è anche un demi-mousse, quindi a pressione minore (4,5 atmosfere anziché le classiche 6), al fine di favorire la cremosità.
I due champagne, ovviamente, si presentano con il nuovo habillage, moderno ed elegante, introdotto da Roederer pochi mesi fa.

Roederer 2008, bottiglie in cantina
I Vintage “bianchi” di Roederer maturano circa 5 anni sui lieviti. Come tutti i millesimati della maison, sono prodotti soltanto con uve di proprietà.

Ma andiamo a scoprirli!

Roederer 2008 Blanc de BlancsBlanc de blancs 2008
100% Chardonnay
Caspita che naso! Intenso, ricchissimo, verticale e minerale, tremendamente espressivo della varietà con una fine vena agrumata mai citrina, oltre a note floreali – sempre verso gli agrumi – e una soffusa mineralità. Il tutto integrato, fuso, armonico… L’assaggio apre con una bollicina carezzevole, ma soprattutto dimostra immediatamente una perfetta compiutezza nonostante il vino sia di recente dégorgement. È vinoso nell’impostazione (come nell’idea di Lécaillon, prima il vino e dopo le bollicine…), assolutamente simmetrico con il naso, teso ma elegante, ampio e profondo. E, nel suo continuo, coinvolgente divenire, eccolo esprimere anche un frutto piacevolmente acidulo e, soprattutto, rivelarsi perfettamente equilibrato nella sapidità, ovvero straordinariamente pulito. Alessandro Scorsone lo trova “stuzzicante e dinamico”, Roberto Mangione lo definisce “inebriante”. Personalmente lo trovo semplicemente… un grande champagne, figlio di un’annata che darà tante soddisfazioni, ma già incredibilmente godibile. Anche da solo.
Voto: 94/100

Roederer 2008 VintageVintage 2008
70% Pinot noir, 30% Chardonnay
Naso denso, fittissimo, quasi impenetrabile… È un caldo abbraccio che si muove sulla frutta secca e su una minerealità rocciosa, iodata, con un agrume scuro (sanguinella) che viene man mano fuori al fianco di note di sottobosco. Continua, però, a sembrare monolitico, tanto è abbondante la materia, forse ancora non così espressiva come si vorrebbe, ma siamo pur sempre di fronte a un assaggio in anteprima. Bocca polposa, spessa, concentrata, potente, in ottemperanza alla forte componente di Pinot Noir…
È succosa, fresca, con un frutto che va dalla susina all’agrume scuro nuovamente, con quest’ultimo protagonista della chiusura, talmente persistente da far sembrare il vino ostinatamente legato al palato.
In questo momento appare meno pronto e forse anche più difficile del Blanc de blancs, ma sarà certamente un grande, come nella tradizione dell’etichetta. Perfetto a tavola, magari con la carne.
Voto: 92/100

Jean-Baptiste Lécaillon e i suoi Roederer 2008
L’artista dell’eccellenza Roederer, soprattutto un caro amico: lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon.

Sorprende il punteggio altissimo del Roederer 2008 Blanc de blancs, vero? Beh, sapevo che si sarebbe rivelato eccellente, è uno champagne che adoro, soprattutto quando invecchia, ma questo 2008 mi, ci ha sorpreso per la bevibilità, per il grande piacere che sa regalare. E questo va premiato. Senza dubbio. Non è facile trovare champagne tanto godibili al debutto, ma questo Roederer ci riesce perfettamente, pur dimostrando una classe e una materia di prim’ordine. Beh, se il 2007 aveva tentennato al debutto, questo 2008 si rifà con gli interessi. Così, chi non ama troppo i blanc de blancs potrebbe cogliere al volo l’occasione per riconciliarsi con la categoria…

Non è da meno il Brut, che però in questo momento risente della grande giovinezza. È un altro fuoriclasse e ha talmente tanta materia concentrata da sembrare plutonio, ma chiede tempo. Sarà certamente straordinario, ma dopo un riposo di almeno un paio d’anni in cantina. Come vuole Roederer, d’altronde, che suggerisce per i propri vini un’adeguata maturazione nella propria cantina come i grandi Bordeaux…

Gli champagne Louis Roederer sono distribuiti in esclusiva da:
Sagna – tel. 011/8131632 – www.sagna.it

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10 risposte a “Grande anteprima: i nuovi Roederer 2008 Vintage, Blanc de blancs e Brut”

  1. Buongiorno Sig.Lupetti! Una domanda, ma il rosé 2008 di Louis Roedere quanto lo si deve attendere per poterlo apprezzare a pieno?Mi hanno consigliato d’acquistare un rosé André Beaufort 2003, lo conosce? Grazie

    • Buongiorno a lei!
      Mah, guardi che oggi il Rosé 2008 di Roederer è godibilissimo, pur avendo una lunga vita davanti a sé.
      Beaufort? Sì, lo conosco, ma non lo amo. Lo rispetto come produttore, è osannato dai cosiddetti “talebani”, ma i suoi champagne sono troppo estremi,per non dire improbabili… E poi, la sua spiccata artigianalità si riflette con troppo incostanza nelle bottiglie, quindi, nel medesimo cartone da 6, rischia di trovare 2 bottiglie da buttare via, 3 forse decenti e una buona. Alcuni ci si esaltano in nome della suddetta iper-artigianalità, però…
      Marco Dallabona, geniale patròn di quella metà gourmet che è la Stella d’Oro di Soragna (tra l’altro con una fantastica carta degli champagne) definisce simpaticamente il rosé di Beaufort “la Fortana dei ricchi”…

  2. Grazie sempre gentilissimo ed impeccabile!! Presi circa 3 mesi fa sotto il suo consiglio il Roederer rosè 2008 il Mumm blanc de blancs e la Grande annee di Bollinger 2004…. Ricorda? Sto aspettano l’occasione per aprirne uno e tra pochi giorni si presenta finalmente! Quale mi consiglia per cominciare? Nel frattempo ho pronato Moet base e Mumm base, ma nn mi sono molto piaciuti… Costano circa 25/30€ l’uno, ma con 18€ preferisco un Ferrari perlé … Indubbiamente i 3 che attendo saranno un’altra musica!!! Mi scusi e grazie buona giornata

    • Sì, ricordo benissimo. Beh, inizi con il Mumm, quindi, successivamente, si goda il Rosé e, infine, si lasci abbracciare dall’opulenza e dal piacere del Bollinger…
      I base? Credo sia un problema di stile. Se le capita, provi il Brut Réserve di Charles Heidsieck e Brut Premier di Roederer.
      Mi faccia sapere.
      Buona domenica

  3. Egregio Lupetti,

    Sono un grande appassionato di Roederer come lei.
    Volevo porle un quesito riguardante la temperatura di degustazione dello champagne, in particolare di quello vinificato in rosa. Possiedo gelosamente un Cristal rosé 2005 e vorrei degustarlo al meglio.
    Credo che vini di questo spessore debbano essere bevuti ad una temperatura tra gli 8 ed i 12 gradi massimo. Penso che temperature inferiori cancellino i profumi ed i sapori, per non parlare di temperature troppo elevate, che distruggono mineralita’ e piacevolezza delle bollicine in generis. Potrebbe stilare, con la sua consueta professionalità, un decalogo della perfetta temperatura di degustazione dello champagne? Grazie e cordiali saluti. Niccolo’

    • Buonasera,
      gran bello champagne, il Cristal Rosé, anche in annate che non adoro come la 2005. Ma questa è la forza di Roederer: eccellere perfino in annate particolari, per non dire minori…
      Venendo alla sua domanda, direi che 10°C sono perfetti, per averne poi circa 12 effettivi nel bicchiere. I 12°C di partenza, invece, li lascerei a champagne con qualche anno in più sulle spalle.

  4. Illustre Alberto buongiorno, venerdi sera ho trovato (e stappato) una bottiglia di Roederer vintage 2002…che dire….sublime! Ho ritrovato il mio caro Roederer che tanto amo. E ritorno alle impressioni che le avevo già accennato qualche post fa….secondo il mio modestissimo parere i Roederer sono capaci di trasformarsi in capolavori se riposano , invece i “nuovi” continuano a lasciarmi perplesso (in particolare i sans anne); tanto da essere, i “vecchi” tra i miei preferiti ed i “nuovi” no. Se mi concede il paragone, vedo i nuovi come dei bruchi che, magari, diventeranno bellissime farfalle, ma adesso….. A presto.
    PS: attendo già con ansia la nuova guida!
    PPS: se poi passasse da Palermo per qualche “a tu per tu con lo champagne” ne sarei felice

    • Naturalmente, dosaggi teoricamente “altini” e il fatto di non svolgere la malolattica, giocano a favore dell’invecchiamento dei millesimati Roederer, oltre alla loro qualità intrinseca, beninteso. Non sbagliano un colpo, insomma.
      Palermo? Con l’amica Maria Antonietta Pioppo stiamo ipotizzando proprio qualcosa del genere, vediamo…

  5. Buongiorno sig Lupetti,
    come trova il nuovo Blanc de Blanc Roederer 2010? Ho già assaggiato il 2009 e adesso vorrei provare il 2010… inoltre quale fra queste 2 annate è la più indicata da tenere in cantina qualche altro annetto?
    Grazie e a presto

    • Sarà nella prossima edizione della guida… Molto, ma molto buono. Addirittura ‘superiore’ al 2009, nonostante l’annata (anche se la 2010 fu annata da Chardonnay). Entrambi, comunque, possono invecchiare molto bene.

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