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Sans Année

Anteprima Jacquesson: è in arrivo la Cuvée 738!

Anche grazie alla recente intervista del buon Gennaro Iorio ai fratelli Jean-Hervé e Laurent Chiquet, i signori Jacquesson, abbiamo conosciuto meglio il loro non millesimato Cuvée 7xx, soprattutto abbiamo...
di Alberto Lupetti

Jacquesson Cuvée 738

Anche grazie alla recente intervista del buon Gennaro Iorio ai fratelli Jean-Hervé e Laurent Chiquet, i signori Jacquesson, abbiamo conosciuto meglio il loro non millesimato Cuvée 7xx, soprattutto abbiamo capito una volta per tutte perché non possiamo chiamarlo semplicemente brut sans année. O meglio, perché, pur essendo di fatto tale, è ben diverso dagli altri: è il miglior assemblaggio possibile in quell’annata e i vins de réserve servono non a cancellare l’impronta della vendemmia, ma ad aumentare la complessità del vino. Già, del vino, perché dalla Cuvée 736 questo champagne è dichiarato in etichetta come “Grand Vin” e, sempre a partire da questa, le vigne sono entrate in regime pienamente organico.

i fratelli Jean-Hervé e Laurent Chiquet
Eccoli due veri artisti-artigiani dello Champagne: i fratelli Jean-Hervé e Laurent Chiquet!

A ogni modo, dopo la suddetta 736, che ci riserverà sempre più belle sorprese con il passare degli anni (ammesso che riusciremo a tenerla abbastanza a lungo in cantina…), è stata la volta della Cuvée 737, mentre ora sta per debuttare la Cuvée 738, che qui scopriamo in anteprima. È figlia dell’annata 2010, ai cui vini (fermentati in botte) sono stati aggiunti vins de réserve per una quota pari al 33%; questi ultimi sono anch’essi fermentati in botte, ma, dopo l’élevage, sono poi conservati in piccole cuve di acciaio termoregolate. La Cuvée 738 è stata tirata nella primavera del 2011 in 254.774 bottiglie, 9.981 magnum e 300 jeroboam, quindi ha maturato sui lieviti per poco più di tre anni. Dopo il dégorgement, il dosaggio è da extra-brut.

controetichetta champagne Jacquesson
Come di consueto, la controetichetta di Jacquesson è una vera miniera di informazioni.

 

Jacquesson nuovo habillage
Il nuovo ‘habillage’ ha portato a rivedere tutta la grafica, quindi non solo l’etichetta. Ora è il collarino sulla ‘coiffe’ a riportare il numero delle bottiglie tirate.

Cuvée 738

bottiglia champagne Jacquesson Cuvée 73818% Pinot Noir, 61% Chardonnay, 21 Pinot Meunier; dosage 2,5 g/l
dég. mag. 2014 – Gli champagne Jacquesson, che personalmente adoro, da giovani non sono molto espressivi e, come i grandi vini – e lo sono! – hanno bisogno di anni, di pazienza. Così, se la 737 era un po’ più pronta, questa 738 ricorda invece la 736, che era al debutto molto giovane e lo è ancora… Ciò nonostante, rivela abbondanza e qualità della materia, con un naso che esprime una evidente base agrumata, pure in canditura, per non parlare proprio di dolcezza, una dolcezza ovviamente naturale, perché non è certo imputabile al dosaggio…
Completano il quadro spunti di frutta secca e, dopo una buona attesa, una mineralità pietrosa. Insomma, l’espressione olfattiva è ancora singolare, per non dire criptica, ovvero da farsi.
La bocca apre con una bollicina finissima, ma lo sviluppo è un vero e proprio intreccio di contrapposizioni e, per questo, addirittura affascinante: polposa ma tesa, secca – molto – ma finemente dolce, sempre sul versante degli agrumi in canditura, con un ritorno sul finale di mineralità. Lascia la bocca pulita, quasi sapida, ma pure quella curiosa sensazione di dolcezza. Credo che sia una delle Cuvée 7xx più difficili da decifrare al debutto.
Voto: 88/100

Sì, lo confesso, conoscendo l’eccellenza di Jacquesson e di questa linea di champagne, mi aspettavo di più. Anche perché l’elevatissima componente di Chardonnay (la più alta in assoluto di tutte le Cuvée 7xx finora prodotte… d’altronde, la 2010 è stata un’annata da Chardonnay) dovrebbe garantire finezza, vivacità, gusto come fu per le 731 e 733, anch’esse a prevalenza di uva bianca. Per carità, questo è uno champagne che va indiscutibilmente atteso, ma non posso dire quanto potrà migliorare come, invece, era evidente a suo tempo (e lo sta puntualmente dimostrando man mano…) per la Cuvée 736. Vedremo. Per ora confido nei fratelli Chiquet, pertanto devo dire che nel punteggio attribuito entrano in gioco non solo l’estrema giovinezza del vino, ma anche… la fiducia nel nome.

Comunque, lo riassaggerò nel giro di qualche mese e vi dirò nuovamente.

tappo Jacquesson Cuvée 738

Gli champagne Jacquesson sono distribuiti in esclusiva da:
Pellegrini – tel. 035/781010 – www.pellegrinispa.net

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0 risposte a “Anteprima Jacquesson: è in arrivo la Cuvée 738!”

  1. opinione personale e ovviamente senza nessuna pretesa di oggettività, Jacquesson è un po di tempo che mi sta deludendo : un paio di DT ( 89 e 90) molto, troppo evoluti , due lieux dits così così, 737 piaciuta zero , 736 buona e basta e ora leggo che anche 738 non è che faccia gridare al miracolo . Una volta era uno dei miei preferiti ma ora mi rimane sempre più difficile giustificare il riposizionamento verso l’alto dei prezzi che ha avuto negli ultimi anni . I lieux dits poi costano come un krug vintage , un winston oppure un rd e non mi sembra siano su quel livello, anzi .

    • Beh, mi dispiace che si sia fatto questa opinione di Jacquesson, perché a mio avviso è tra i migliori produttori di champagne. Certo, la svolta organica li ha portati a fare vini un po’ più difficili (non parlerei proprio di estremismo, no), ovvero non per tutti, ma lei mi sembra un appassionato quindi non credo proprio sia questo il problema. Ma andiamo con ordine: i due DT erano vecchia o nuova etichetta? O meglio, che dégorgement avevano? Ed erano Signature, Avize o Millesime? Perché un eccesso di evoluzione è strano, anche se la 1989 è stata un’annata calda e la 1990 opulenta… Insomma, maturità è normale, ossidazione no.
      Sui Lieux-dits è veramente strano, perché tanto i 2002 quanto i 2004 li ho sempre trovati eccellenti. le uniche riserve le nutro sul Terres Rouges. Comunque, quali (annata e vigneto) non l’hanno convinta?
      Sulla serie 7xx c’è stata una crescita costante fino alla 736, poi la 737 si è rivelata un po’ più pronta al debutto e, anzi, dovrei riassaggiarla ora per vedere in che fase evolutiva si trovi, mentre la 738… Beh, ne riparlerò a brevissimo…
      Concludendo, Jacquesson, ferma restando la sua eccellenza, sta un po’ cambiando stile e sta diventando un po’ più vigneron e un po’ meno maison e questo potrebbe lasciare disorientati. Pertanto, chi come lei ama Bollinger, Krug e Pol Roger, potrebbe essere tra questi, ovvero non avere più nelle proprie corde il nuovo stile dei fratelli Chiquet.
      Questa la mia ipotesi, così, a distanza: che ne dice?
      Sulla 738, infine, ne riparlerò in dettaglio a brevissimo.

  2. Entrambi i DT erano vecchia etichetta per ignoranza non saprei se fossero signature o millesime, di sicuro non Avize . Li comprai insieme qualche anno fa a Reims a les caves du forum , che come sa ha il negozio in quella bella cantina sotterranea , il che mi porta a sperare di escludere che siano stati conservati a una temperatura troppo alta. Ne ho bevuto uno due anni fa , Il DT 90 e l’89 l’anno scorso, stessa musica e stessa delusione troppo evoluti , cognaccosi , non ossidati del tutto ma di beva difficile .
    Diverso il discorso sui liex dits da me provati , Champ Cain 2002 e Ay Vauzelle T 2004 , tutti e due buoni ma non grandi a mio modesto avviso. Ecco la delusione nasce da qui : parliamo di due bottiglie che variano dai € 140 ai €175 ( così le pagai ) frutto di un cambio aziendale che ha portato come risultato la nascita dei lieux dits per esaltare il terroir di ogni singola vigna e concettualmente questo cambio lo ho apprezzato tantissimo da buon innamorato della borgona anche a costo di un raddoppio dei prezzi a confronto il vecchio millesime ( il 96 lo pagai intorno ai € 75 e il 2002 ,invero un po’ deludente anche questo, una cifra simile ) . Dopo tutto questo mi sarei aspettato due grandi vini non due bottiglie discrete / buone e basta .
    Ci tengo a dire che bevo e mi piacciono tutti i tipi di champagne , di grande maison come di produttori più piccoli o estremi , anzi il Vauzelle 2004 lo ho bevuto due mesi fa durante una cena insieme al Hautes Chèvre 2004 di Laval il quale , li quella sera a casa mia , lo ha superato e non di poco.
    Ho sempre amato e molto Jacquesson , anzi era uno dei miei 2/3 preferiti: ricordo i primi serie 7 , uno splendido 90 non dt così come il 95 , anche il 97 rosè lo ricordo come un bellissimo vino ( il 96 è ancora in cantina) , solo che ora rimango deluso molto spesso e a questi prezzi non ho più voglia di provare , almeno per ora . Preferisco per dire , uno come Agrapart ( non costa due lire nemmeno lui) che mi da soddisfazioni su tutta la gamma .

    Poi ovviamente il mio è il parere di un privato che compra qualche bottiglia e la beve a casa , con una quantità di assaggi e competenza infinitesimali rispetto al suoi , e se lei ritiene che Jacquesson sia ora una delle migliori maison in assoluto non mi sogno nemmeno di contraddirla, in quanto la sua opinione pesa un centinaio di tonnellate più della mia , ho solo voluto portare la mia espereinza sulle ultime bevute di questo produttore .

    • La mia opinione vale fino a un certo punto di fronte ai gusti personali. Pertanto, sì, l’unica ipotesi plausibile è proprio che il nuovo corso di Jacquesson, con il cambio di stile, non sia più nelle sue corde. Ci sta. Jacquesson è un produttore di grandissimo valore, ma, magari, a lei, in questo momento (anche il suo gusto si è evoluto…) piace di più Laval o altro. Se vuole dare un’altra chance ai fratelli Chiquet, però, provi la 733 DT, magari ritroverà quel gusto che non ha più trovato…
      Sui vecchi DT, credo proprio si trattasse del Grand Vin Signature (50 PN/50 CH), gli ultimissimi prodotti dai fratelli Chiquet. Non provo questa etichetta da un po’ (l’88 di poche settimane fa era compromesso), ma mi riprometto di assaggiarla non appena tornerò da Jacquesson per capire meglio cosa sia successo. Ci può stare che sia un vino che ha, come si dice, “scollinato”. Le farò sapere, ma ci vorrà più di un mesetto…
      Sui Millésime, infine, erano veramente grandi, anche il Rosé, e a mio avviso è un peccato che non siano più prodotti. Però sono veramente sorpreso sia rimasto deluso dal 2002…

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