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Rosé

Un grande champagne in rosa: Charles Heidsieck Rosé 1999

In Charles Heidsieck amano ripetere di non avere fretta, così non solo i sans année maturano eccezionalmente a lungo in cantina, ma ancor di più lo fanno i...
di Alberto Lupetti

charles heidsieck rosé 1999

In Charles Heidsieck amano ripetere di non avere fretta, così non solo i sans année maturano eccezionalmente a lungo in cantina, ma ancor di più lo fanno i millesimati, con il vantaggio di vedere evolvere gli champagne anno dopo anno in maniera meravigliosa, affascinante, coinvolgente. Tra l’altro, la maison di Reims degorgia – e immette sul mercato – a piccoli lotti, così per noi appassionati è possibile assaggiare bottiglie che hanno passato più di dieci anni sui lieviti… Per carità, ogni tanto Charles Heidsieck rilascia qualche nuovo millesimato, com’è stato il caso del Vintage 2005 lo scorso anno, quando ha finalmente raccolto il testimone dal 2000, ma… quant’era buono dopo tutti quegli anni quel Vintage 2000! Invece, il top champagne Blanc des Millénaires rimarrà ancora valido non solo per quest’anno, ma anche parte del prossimo e consideriamo che stiamo parliando di un 1995! E il Rosé?

Bottiglia Charles Heidsieck Rosé 1999
Nel 2012, contestualmente alla presentazione dei rinnovati (nel 2007) Réserve, sono stato rivisti anche gli habillage dei millesimati che, per l’occasione, si decise però di mantenerli invariati come annata. Tra questi, il Vintage Rosé 1999, che nella foto di apertura vediamo con l’habillage “originale”.

La novità di quest’anno di Charles Heidsieck è proprio il Vintage Rosé, con la staffetta tra il 1999 e il 2006 giusto in questi giorni (sarà in distribuzione già la prossima settimana, ma per conoscerlo vi rimando alla nuova edizione della guida Grandi Champagne). Ieri sera, però, ho avuto modo di condurre una Masterclass a Roma dedicata proprio a Charles Heidsieck e i partecipanti hanno avuto l’opportunità di assaggiare alcune tra le ultimissime bottiglie di Vintage Rosé 1999, champagne oramai con ben 11 anni di maturazione sui lieviti (tiraggio 2000, dégorgement 2012) ora in uno stato di grazia. Tra l’altro, fu creato nel 1985 dal grande Daniel Thibault e per questo 1999, che poi rappresenta soltanto il terzo della serie, lo chef de cave selezionò le uve nei migliori villaggi Grand e Premier Cru della Montagne de Reims per il Pinot Noir e della Côte des Blancs per lo Chardonnay, mentre i preziosi grappoli da vinificare in rosso provengono da Ambonnay, Aÿ e Bouzy. La maturazione sui lieviti si è protratta per 7 anni nel caso delle prime bottiglie degorgiate, mentre con le ultime si arriva, come detto, sugli oltre 11; in tutti i casi, il dosaggio stato pari a 11 g/l.

Questo Rosé ha vinto per ben tre volte il “Decanter World Wine Awards” e Tom Stevenson gli ha recentemente attribuito i 19,5/20!

Charles Heidsieck maison
In Charles Heidsieck non hanno fretta e se questo aspetto è evidente con i sans année, diventa addirittura clamoroso con i millesimati, che maturano più di dieci anni nelle splendide crayères.

Charles Heidsieck rosé 1999 in degustazione

Vintage Rosé 1999

60% Pinot Noir, di cui il 7% in rosso, 40% Chardonnay
Naso a dir poco intrigante, immediatamente identificativo di un rosé, un grande rosé, avvincente, carnoso ma fresco, assolutamente lontano da ogni ruffiana dolcezza, sofisticato, complesso. Si articola tra note floreali di rosa, legni pregiati, spezie esotiche, thè nero e, ovviamente, mineralità, non solo firma imprescindibile della maison, ma autorevole sostegno dell’insieme. Insomma, siamo di fronte a un grandissimo naso, solido, preciso, per certi versi addirittura borgognone, che in bocca sfodera tensione, eleganza e piacevolezza di beva, talmente grande da risultare appagante. Ecco, dopo cotanto olfatto l’assaggio può sembrare meno incisivo, ma è un’impressione fallace perché è la grande eleganza a mascherare la ricchezza palatale. In altre parole, è ancora legato alla vinosità di Borgogna, ma anche alla mineralità champenoise, per chiudere con un il finale snello e sapido, nonché leggermente tannico. Accidenti se non colpisce! Rosé sfizioso che non sembra proprio figlio di un’annata calda come la 1999 e che dimostra inequivocabilmente come gli champagne Charles Heidsieck esigano tempo. Perfetto a tavola, dai grandi salumi al roast-beef degno di questo nome, ma pure da solo…
Voto: 92/100

Ieri sera questo champagne è piaciuto tantissimo, ad alcuni perfino più del Blanc des Millénaires 1995… Ora, personalmente trovo quest’ultimo nettamente superiore (rimane uno dei grandi blanc de blancs) ma il Vintage Rosé 1999 rimane comunque un eccellente rosé, da non mancare. Fortunatamente questo champagne è ancora perfettamente reperibile, pertanto consiglio vivamente di procurarsene almeno un paio di bottiglie: mi ringrazierete!

Gli champagne Charles Heidsieck sono distribuiti in esclusiva da:
Philarmonica – tel. 030/2279601 – www.philarmonica.it

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0 risposte a “Un grande champagne in rosa: Charles Heidsieck Rosé 1999”

  1. Gentile Alberto,
    sono stato uno dei fortunatissimi che hanno assaggiato ieri questo mirabile rosé e anche a me, lo devo ammettere, è piaciuto più del Blanc des Millénaires 1995…Direi che proprio i rosé insieme al Brut Reserve, veramente splendido, sono quelli che più mi colpiscono di questa splendida realtà. Per la verità molti rosé sembrano sostanzialmente dei blanc con qualche nota in più che vira sui frutti rossi ed amplia e modifica un po’ il bouquet, ma in questo caso si tratta di un rosé a se stante, cioé di qualcosa di diverso, di una categoria di prodotto che si stacca nettamente dai cugini bianchi sebbene nello stile ricco (quasi grasso) e potente di questa maison. In questo senso anche per la “originalità” della intepretazione dello stile rosé io avrei aggiunto anche altri 2 punti…Con stima. PAOLO SALUSTRI

    • Caro Paolo,
      perfettamente d’accordo che di buoni champagne rosé non è facile trovarne e questo CH 1999 indubbiamente svettava, ma – credimi e gusti strettamente personali a parte – il Blanc de Millénaires è superiore. Il Rosé 1999 aveva dalla sua un lungo periodo post dégorgement, mentre, all’opposto, il BdM era l’ultimo lotto degorgiato, quindi ancora non espressivo come invece sa essere.
      Riguardo al punteggio, invece, 92/100 è una grandissima valutazione: 90/100 è uno spartiacque tra il vino ottimo e quello di valore superiore, quello che ricordi. Poi, ogni punto dopo questa ipotetica “barriera” diventa veramente pesante, quindi credo che 92/100, considerando anche una bocca che si sarebbe voluta un po’ più espressiva, sia giusto. A mio parere, ovviamente…
      Nulla da dire, infine, sul Brut Riserve di CH: oramai sappiamo che è in assoluto uno dei migliori brut sans année in assoluto!
      Grazie a te e a presto!

      • Grazie Alberto. Farò tesoro dei suoi suggerimenti sul punteggio come al solito molto puntuali! Alla prossima con molto piacere.

    • Se contatta il distributore italiano Philarmonica sono sicuro che le sapranno indicare l’enoteca della sua zona o, quantomeno, nelle vicinanze.

  2. buonasera
    vedendo online le foto del relitto del titanic, ho letto anche dello champagne ufficiale di bordo l’Heidsieck & Co. Blue Top Monopole. oggi è ancora in commercio? è poi esistono altre storie del genere di champagne tristemente famosi? cordiali saluti.
    giordano ferdinando da cava dè tirreni.

    • La maison Heidsieck Monopole esiste ancora ma oggi si stacca da Charles e Piper perché fa parte del Gruppo Vranken. Che, almeno per ora, ha deciso di farne champagne semplici di grande diffusione…
      Di storie particolari legate allo champagne ce ne sono diverse, ma a che genere di queste era interessato?

      • buona sera
        vi ringrazio per la puntuale ed interessante risposta. sulla domanda che mi ha indirizzato alla fine, rispondo dicendo che era sul generico per la curiosità che ho sempre avuto sui relitti e le loro storie. l’altro interesse era di sapere se le etichette dei tempi remoti, erano ancora attuali sul commercio e se venivano “lavorate” con le stesse tecniche di allora o semplicente per uso rievocativo.
        credo che sia emozionante assaggiare uno champagne come veniva fatto un tempo.
        grazie e spero che abbiate compreso il mio intendere.
        cordiali saluti

        • Ora su due piedi non mi vengono in mente storie, ma, come dicevo, ce ne sono diverse… Però, mi scusi, ma non ho capito cosa intende con “se le etichette dei tempi remoti, erano ancora attuali sul commercio e se venivano “lavorate” con le stesse tecniche di allora o semplicente per uso rievocativo”… Si riferisce ai vecchi champagne riproposti oggi? Oppure?

          • mi riferisco ai vecchi champagne riproposti per gusto ed anche rievocativi come ad esempio la “grand siecle” della perrier.

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