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Cuvée de Prestige

Krug Grande Cuvée: il punto della situazione

Le degustazioni della nuova edizione (2016-17) della guida Grandi Champagne, oramai in dirittura d’arrivo, ci hanno messo di fronte a diverse esperienze di assaggio. Come quella, in seno...
di Alberto Lupetti

Champagne Krug Grande Cuvée brut

Le degustazioni della nuova edizione (2016-17) della guida Grandi Champagne, oramai in dirittura d’arrivo, ci hanno messo di fronte a diverse esperienze di assaggio. Come quella, in seno alla gamma Krug, che ha visto ben tre Grande Cuvée: quella basata sull’annata 2006 (ID 214032), quella figlia della vendemmia 2003 (ID 313052) – entrambe in questo momento sul mercato – e una chicca con dégorgement 1990.
Alla fine, vista la nutrita pattuglia di etichette Krug che saranno presenti in guida (ci sono anche Vintage 2003, Collection 1985, Clos du Mesnil 2003 e Clos d’Ambonnay 2000), abbiamo deciso di proporre due Grande Cuvée, le più vecchie, pubblicando la degustazione della terza, la più ‘giovane, quella basata sulla 2006, qui su LeMieBollicine. Così, oltre il piacere di trovarci ancora una volta di fronte a questo grande champagne, abbiamo anche l’occasione di fare un sorta di punto della situazione sulla maison, o meglio, su questo stesso champagne, visto che è il più importante per Krug.

Ho avuto modo di sviscerare a fondo la Grande Cuvée, prima grazie ad un articolo, raccontando appunto la storia della Grande Cuvée Krug, e successivamente approfondendo, anche grazie ai racconti degli stessi Henri e Rémi Krug, pertanto non tornerò sull’argomento per andare invece ad analizzare subito la degustazione.

Krug Grande Cuvée controetichetta bottiglia
Con l’introduzione dell’ID Code, Krug ha avviato una vera e propria operazione trasparenza: inserendo il codice sul sito Krug o nell’apposita ‘app’ si conosceranno non solo dégorgement, ma addirittura l’esatto assemblaggio di ciascuna Grande Cuvée.

 

Grande Cuvée

Bottiglia champagne Krug Grande Cuvée brut44% Pinot Noir, 35% Chardonnay, 21% Pinot Meunier
(assemblaggio di 142 vini di 11 annate dalla 2006 alla 1990)

dég. II trim. 2014 – Riteniamo che Krug abbia reso meno estremo il proprio stile per rendere i propri vini più facilmente approcciabili dai più. Pertanto, l’olfatto sembra aver diluito le grassezze e le tostature per farsi estremamente fresco ed elegante.
L’espressione è così prima di tutto agrumata, quindi fruttata con tendenze al tropicale, finemente salina nella sua mineralità, con una sfumatura floreale e un’eco di brioche. La bocca ha materia, spessore, struttura ed è ancora molto fresca per via di un’acidità tanto importante quanto molto ben integrata, dinamica e ricca nell’incedere, lungamente gustosa e sapida in chiusura, al fianco dei ritorni agrumati e allo spunto di erbe aromatiche. Che dire? È uno champagne buono, buonissimo, cesellato alla perfezione, forse anche troppo, nel senso che a noi romantici, la personalità di qualche anno fa, in tutta onestà, un po’ ci manca… Ma accidenti quanto si beve bene!
Voto: 92/100

Cantine Krug Grande Cuvée
Cambio di stile o meno, il segreto della Grande Cuvée rimane custodito in questo locale delle cantine sotterranee, quello riservato ai preziosi vins de réserve.

Allora, se questa Grande Cuvée è stata plasmata con l’obiettivo di replicare al meglio l’idea originale di Joseph Krug di vini di piacere, beh devo confessare che questo obiettivo è stato effettivamente e perfettamente centrato. Ma è stato centrato rendendo questo piacere più facilmente approcciabile, più immediato, più trasversale. Come detto, sembra quasi se la nuova proprietà, attraverso il vertice della maison, si sia stancata di Krug come champagne da appassionati e abbia voluto renderli non dico per tutti, ma certamente per molti. Insomma, Krug deve fare maggiore breccia anche presso un pubblico più ampio, tutto ciò suffragato pure da un piccolo aumento della produzione, che l’ha portata intorno alle 750.000 bottiglie annue complessivamente. Non mi fraintendete, non c’è stata una flessione qualitativa, no, per carità, anzi, la Grande Cuvée sfodera più che mai una bevibilità al limite dell’irresistibile, però certi caratteri che hanno reso mitico questo champagne si sono affievoliti. Ne ho parlato a lungo pure con Daniele Tagliaferri (titolare dell’Enoteca al Parlamento, tra l’altro Ambassade Krug), ‘krugista’ di vecchia data, e dopo alcuni assaggi delle Grande Cuvée più recenti mi ha dato ragione. Successivamente, però, Daniele, inquieto, ne ha parlato con Olivier Krug e ne sarebbe venuto fuori che si tratta semplicemente del minor riposo post dégorgement delle attuali bottiglie rispetto a qualche anno fa. Per carità, in parte questo può influire, ma i parte, quindi non credo proprio al punto da giustificare la differenza tra questa Grande Cuvée e l’altra base 2003 assaggiata in guida, rocciosamente legata alla tipica e storica personalità Krug. Non so, potrei anche sbagliarmi, ma sono sempre più convinto che lo stile della Grande Cuvée sia un po’ cambiato, facendosi meno sofisticato e opulento, quindi più algido e fresco. Sarà il segno dei tempi? Non me ne voglia l’amico Olivier…

Per fortuna, i millesimati, Clos e soprattutto Vintage, non sembrano vivere tutto ciò, probabilmente perché prodotti in quantità nettamente inferiore, quindi è ‘tollerabile’ che rimangano vini di appassionati. Almeno finora.

Comunque, si tratta di un argomento spinoso e complesso, ma penso sia stato doveroso parlarne e, anzi, mi piacerebbe sentire anche altri pareri. Nel frattempo è ovvio che la cosa non finisce qui, continuerò ad approfondire e vi terrò informati.

Gli champagne Krug sono distribuiti in esclusiva da:
Moët Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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15 risposte a “Krug Grande Cuvée: il punto della situazione”

  1. Buongiorno Alberto, mi complimento con lei non solo per l’articolo relativo alla degustazione della Grande Cuvee Krug, ma per il tema trattato inerente al cambiamento di “gusto” della grande Cuvee, tema particolare che trattato bene come lei sa fare, non rischia di creare confusioni. Concordo pienamente con lei sul fatto che i tempi cambiano per tutti, vuoi per un motivo vuoi per un’altro, fattosta’ che la grande Cuvee è cambiata, o almeno quest’ultimo lotto. Qualche giorno fa aprendo un lotto base 2006 come quello degustato da lei, la mia sensazione è stata proprio quella. Ora dire “meno” Krug o dire “più facile” è un tema che va incontro a soggettività, ad ogni modo….averne! Secondo lei può essere solo la sboccatura più precoce che cambia il gusto, oppure la provenienza di uve di altri cru (per aumentare la produzione ) ha influito?
    Grazie mille e buona giornata
    Marco

    • Buongiorno,
      mi fa molto piacere trovare riscontro positivo a questo mio articolo, al quale pensavo da tempo. Inoltre, questo dello stile Krug è un argomento sul quale sto riflettendo da un annetto e devo dire che non credo proprio sia un fatto di dégorgement piuttosto recente. Certo, l’invecchiamento aiuta, questo è fuori discussione, ma qui sono sempre più convinto che siamo di fronte a qualche cambiamento dietro le quinte (anche il diverso approvvigionamento in seno al Gruppo, come fa notare giustamente lei) finalizzato a una maggiore universalità di questo champagne.
      A settembre cercherò di parlarne con Olivier Krug, anche se non so quanto “potrà” dirmi fuori dall’ufficialità…
      Ricordo, però, che se i “krugisti” hanno giustamente da lamentarsi, la piacevolezza e la bevibili di questa “nuova” Grande Cuvée sono da applauso.

  2. beh che peccato, di champagne ottimi di grande bevibilità e qualità ce ne sono ma di Krug GC ce ne è ( era) solo uno con il suo carattere unico e non replicabile .
    Non conosco le politiche aziendali ne sono un’esperto di marketing ma perché voler cambiare qualcosa di unico con una storia , una qualità e un brand pazzeschi avvicinandolo come gusti alla “normalità ” ?
    forse l’aumento di bottiglie non è supportato dalla qualità delle vigne che per forza devono essere state
    aggiunte per raggiungere il nuovo numero o forse essendo stato finora uno “champagne da tavola” vogliono anche una fetta più grande del mercato da bar/ locale/ discoteca di extralusso .
    O magari molto semplicemente nonostante siano distribuiti capillarmente ( quasi ogni supermercato lo vende ) le vendite non sono quelle che si aspettano.
    Qualunque sia il motivo mi dispiace , c’è da dire che già tra le vecchie bottiglie pre 2000 e quelle degli anni a seguire fa qualche cambiamento c’era stato ma la maison era stata brava mantenere lo spirito originale contenendo le differenze a dettagli ora invece leggo che si vanno a toccare le fondamenta e questo ripeto mi dispiace e molto .

  3. Sono d’accordo con Alessio… Degli Champagne ottimi ce ne sono già tanti non vedo perché doveri unificare soprattutto quando detieni un primato ….. E concordo anche che la G.C. è già da qualche anno che non rispecchia più le sue caratteristiche …..

    • Dovrebbe essere la Grand Cuvée ora sul mercato. Basata sulla vendemmia 2007. Controllando l’ID Code ne può avere la certezza.
      Tra enoteche e internet non dovrebbe avere problemi a trovarla.

      • Salve Albeto, volevo chiederle un’ informazione. Ho acquistato da qualche settimana un Krug GC presso un’ enoteca di Vicenza. Ho controllato più volte ma non riporta l’ ID Code di cui ho letto nei suoi articoli. Non riesco quindi a capire di quale annata base faccia parte. Secondo la sua esperienza potrebbe trattarsi di una Cuvée antecedente l’ uscita dell’ ID Code e quindi di un prodotto dallo stile più “Krug”?

        • Ottimo acquisto! Perché si tratta di una Grande Cuvée abbastanza vecchia. Quanto? Essendo stato l’iD Code introdotto a metà 2012, si tratta di una bottiglie degorgiata non più tardi del 2011. Dovrebbe essere straordinaria…

  4. Buon giorno Alberto ,
    Questa mattina ho acquistato un grande champagne KRUG CLOS D’AMBONNAY 2000, vorrei un suo giudizio con una previsione per il futuro in qualità e valore .
    Grazie buona giorni ta

    • Il discorso è piuttosto complicato. Il CdA è stato il più ‘strano’ dei Krug, con una fortissima componente di marketing sul prezzo. E il mercato ha risposto in maniera molto timida, sia per motivi di costi, sia di personalità dello stesso champagne… Comunque, dopo le prime uscite che non hanno lasciato il segno, con la 2000 lo champagne ha sembrato ingranare dal punto di vista stilistico. Però, per venire alla sua domanda, alla luce di quanto le ho detto, non me la sento proprio di sbilanciarmi in una previsione…

      • Grazie per la sua spiegazione, devo comunque dedurre Che non ho fatto un ottimo affare con questa bottiglia ….

        • Oddio, se le piace va benissimo così, ci mancherebbe. Ma, da tradizionalista di Krug, personalmente avrei preso altre cuvée con quel budget…

  5. Buongiorno, ho acquistato due bottiglie di Krug. Una ha il codice ID 312036. Riportandolo sul sito di Krug vieni fuori la 161eme edition, però la dicitura è assente in etichetta. si tratta realmente di una 161eme? E come mai non vi è la dicitura?
    L’altra bottiglia non ha il Krug ID, e l’etichetta presenta dei disegni floreali sui due lati. Di che edizione si tratta?
    Qual è il valore di mercato, tenendo presente che sono entrambe astucciate?
    Grazie Anticipatamente.

    • L’indicazione dell’edizione è arrivato anni dopo, quindi è normale. Quindi se il Krug iD dice 161 di 161ème trattasi.
      È vero che potrebbero esistere 161ème con l’indicazione di Edition in etichetta, ma si tratta di edizioni fatte per le cassette speciali.
      La Grande Cuvée con le foglie d’acanto fu venduta tra 2004 e 2011, quindi da 153ème a 160ème

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