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Rosé

Il mio terzo champagne da 100/100: Dom Pérignon Œnothèque Rosé 1988 magnum!

Prima o poi doveva capitare… Sì, dopo il 100/100 tributato al Dom Pérignon Œnothèque 1990 (che, sì, ora dovrebbe essere P3…) e poi quello riservato al Krug Vintage...
di Alberto Lupetti

Dom Pérignon Œnothèque Rosé 1998

Prima o poi doveva capitare… Sì, dopo il 100/100 tributato al Dom Pérignon Œnothèque 1990 (che, sì, ora dovrebbe essere P3…) e poi quello riservato al Krug Vintage 1988, beh, era ovvio che non potevo fermarmi lì. Posso dirvi che ci sono andato, anzi ci siamo andati vicinissimi, ma proprio vicinissimi con il P2 Rosé 1995, che troverete nella prossima edizione della guida Grandi Champagne, ma mancava ancora un filo, anzi un punto. Almeno per ora… Sì, perché capita che oggi assaggi uno champagne e lo trovi buonissimo, poi lo riassaggi dopo qualche anno e lo trovi fantastico, anche a parità di dégorgement. Potere della maturazione.

Richard Geoffroy, chef de cave di Dom Pérignon
Richard Geoffroy, l’oramai mitico chef de cave di Dom Pérignon: ogni degustazione con questo genio è un’esperienza, ma in quest’ultima è riuscito addirittura a superarsi!

Bene, qualche giorno fa ho avuto la fortuna di incontrare nuovamente in privato Richard Geoffroy all’Abbazia di Hautvillers: l’occasione è l’assaggio in anteprima del Vintage 2006 (anche questo sarà nella prossima Grandi Champagne), ma il buon Richard non si ferma lì. Ecco anche i Vintage 2005, 2004, 2003, 2002, quindi ancora una volta quel capolavoro del P2 (ex Œnothèque) 1996 e nuovamente il P2 Rosé 1995, ma in magnum. Anzi, Richard specifica che sarà P2, ma tra qualche anno ancora, perché essendo in questo formato raro (per DP) e prestigioso non è ancora pronto. Per la cronaca, finora l’unica uscita di questo champagne è stata la cena al Louis XV per il compleanno di Paul Bocuse!

champagne Dom Pérignon Œnothèque Rosé 1998
La perfezione nel bicchiere: Dom Pérignon Œnothèque Rosé 1988 in magnum.

Insomma, ci sarebbe già di che essere più che soddisfatti, invece ecco Richard tirare fuori l’asso dalla manica per concludere trionfalmente questa degustazione memorabile: Œnothèque Rosé 1988 in magnum! Da notare, che già l’Œnothèque (P3) blanc aveva sfiorato il punteggio massimo nella degustazione dell’annata 1988 e sono sicuro che se mi ricapiterà di assaggiarlo tra qualche anno, quando sarà appena un po’ più maturo, il punteggio massimo lo avrà eccome, ma il Rosé e il formato magnum assieme: accidenti! D’altronde, ho avuto modo di dire più volte quanto questa vendemmia rappresenti per me il massimo dell’art champenoise… Comunque, stavo parlando di questo benedetto Œnothèque Rosé 1988 in magnum, che, quindi somma insieme l’anima Dom Pérignon, la grandissima annata di cui ho detto e pure la natura in rosa. Già, perché i DP Rosé quando invecchiano diventano monumentali e credo che solo alcuni Cristal Rosé possano avvicinarli. Ma vediamo da vicino.

Dom Pérignon Œnothèque Rosé 1988

60% Pinot Noir, di cui il 15% in rosso, 40% Chardonnay

Dom Pérignon Œnothèque Rosé 1998(magnum) Naso di una freschezza impressionante, terribilmente attraente in quanto sa essere vinoso da Pinot Noir ma champagne allo stesso tempo, nonché e senza dubbio, particolarissimo. Esprime, infatti, note di legno affumicato più che banalmente fumé, le agrumature scure dei grandi rosé, quindi ecco anche il tamarindo, l’imprescindibile mineralalità, qui iodata e di un’intensità pazzesca. Potrei dire che in questo calice c’è la Borgogna e c’è la Champagne, ma, soprattutto, c’è Dom Pèrignon; no, di più: c’è la visone di Richard.
E la bocca? Beh, ti lascia basito: bollicina perfetta che accompagna una freschezza e un’eleganza che ti lasciano senza parole, con uno sviluppo in perfetta fusione ancora tra il Pinot Noir come vino e la mineralità della Champagne, con lo slancio, anzi l’energia figlia di un’acidità perfetta a donare un’infinita profondità all’assaggio, forte in chiusura anche di note di thè che completano una gustosità che ha sì dell’incredibile, senza mancare un solo istante di regale raffinatezza. Può esistere la perfezione? Sì, eccola!
Voto: 100/100

Dom Pérignon rosé
Solo 24 Dom Pérignon Rosé hanno visto finora la luce e, di questi, neanche sono dieci sono stati riproposti come Œnothèque (o P2/P3)…

I Dom Pérignon Rosé mi sono sempre piaciuti. Tanto. Anzi, mi hanno colpito nella classica declinazione Vintage, mi hanno conquistato come Œnothèque. Nel primo caso ho ricordi incantevoli di un 1982, nel secondo non dimenticherò mai 1990 e 1995. Insomma, come ho detto prima, quando questi rosé maturano non ce n’è per nessuno. A proposito, finora solo 24 Dom Pérignon Rosé sono stati prodotti, questi: 1959, 1962, 1964, 1966, 1969, 1971, 1973, 1975, 1978, 1980, 1982, 1985, 1986 (l’unica annata in cui è stato fatto solo il Rosé e non il Vintage…), 1988, 1990, 1992, 1993, 1995, 1996, 1998, 2000, 2002, 2003 e, naturalmente, l’ultimo, il 2004. Pochissime le versioni Œnothèque, poi: 1982, 1985 (magnum), 1990, 1992, 1993 e 1995, targato P2. E il 1988 di cui sto parlando, vi chiederete? Mai uscito sul mercato, quindi Richard m’ha fatto un regalo doppio. Grazie di cuore, amico mio!

Se vuoi saperne di più sulla storia di Dom Pérignon, clicca

Gli champagne Dom Pérignon sono distribuiti in esclusiva da:
Moët-Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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29 risposte a “Il mio terzo champagne da 100/100: Dom Pérignon Œnothèque Rosé 1988 magnum!”

  1. Salve, grazie per le preziose informazioni e per la sua disponibilità dott. Lupetti. Possiedo uno bottiglia di Cuvee Dom Perignon del 1988, conservata nel suo astuccio (verde) originale con sigillo integro. Mi chiedevo e le chiedo, fermo restando che vorrei conservarla, quanto può valere sul mercato ora? E tra 5/10 anni aumenterebbe in maniera esponenziale?
    Grazie.

    • Prego, è un piacere!
      Ah, bottiglia straordinaria… Sicuramente, se ben conservato, astuccio a parte, è uno champagne che ha ancora parecchi anni davanti a sé. Parlando di valore, tutti i DP spuntano quotazioni elevate con il tempo, anche se gli OE valgono più dei Vintage. Nel suo caso, la stima è sui 320-350 euro, con un possibile rialzo per via dell’astuccio. Però, dire se tra 5-10 varrà il 20% o il 50% in più è difficile dirlo…

  2. E vabbè così non vale ,visto che non è sul mercato (…per ora) lo metterei fuori concorso
    È sempre molto bello sognare con i suoi articoli , un saluto
    Antonio

  3. Non sarà una coincidenza che ê un 1988 ….. ???? Che annata ragazzi …. A mio umile parere la migliore degli ultimi trenta anni …

    • Sembra in eccellenti condizioni, forse fin troppo, e il prezzo attuale dell’asta è poco più della metà del suo valore. Bisognerebbe cercare di capire il livello del vino e la sua limpidezza, però. Comunque, non è uno dei più grandi DP, invece è stato piuttosto mitizzato per via delle sue comparse cinematografiche…

  4. Buon giorno sing.re Alberto,
    È da poco che la seguo, le faccio i miei complimenti! Volevo chiederle qual’è secondo lei il miglior champagne, con Suo punteggio alto ma con fascia prezzo “bassa” e di facile reperibilità?
    Grazie mille

    • Grazie del complimenti!
      Oddio, così a bruciapelo? Ma, soprattutto, cosa intende di fascia bassa? 50 euro? O 100 euro?
      Dico sempre che non è possibile dire qual è il miglior champagne, troppe le variabili in campo, invece posso dire qual è la miglior maison: Louis Roederer.
      Comunque, per cercare di rispondere alla sua domanda, forse i classici millesimati di Delamotte, Lanson e Taittinger rispondono ai requisiti di eccellenza, prezzo e reperibilità tutti insieme.

  5. Buonasera
    Mi è stato proposto l’acquisto di un DP rose’ 1996 a 190€. La bottiglia è senza astuccio e a detta del proprietario è sempre rimasto in cantina.
    Il copri capsula e l’etichetta sono pressoché perfette.
    Come reputa il prezzo? E l’annata?
    Grazie

    • Ottimo prezzo per un grandissimo Dom Pérignon. Il suo valore è di almeno 150 euro in più…
      Annata mitica e di particolare importanza per DP, visto che è stata la prima con la piena responsabilità di Richard Geoffroy come chef de cave.

      • Grazie mille!…E le dirò di più…ho concluso l’affare a 150€…
        Quanti anni di conservazione potrebbe ancora avere??Ancora una decina? Anche se le mie intenzioni sono di degustarlo a breve. Nel mio piccolo le farò sapere!
        Ps: con che piatti si può abbinare?

        • DP da solo ha una longevità di almeno 30 anni, se poi ci aggiungiamo il boost dell’annata 1996…
          Fermo restando che se lo beve oggi è una goduria, beninteso!
          Personalmente ci metterei una gran tartare di manzo, un salmone degno di questo nome, un tatami di tonno, o un cotechino artigianale di qualità.

  6. salve ho 2 bottiglie di DP CUVEE ROSE del 1982 ancora con sigillo in scatola originale, mi chiedevo quanto potrebbero valere..

    • Grande annata per uno dei DP rosé mitici: complimenti!
      Se le bottiglie sono perfette come dice, siamo a non meno di 600 euro ciascuna…

  7. Buongiorno Signor Lupetti

    Leggere i Suoi articoli è sempre estremamente piacevole, complimenti!

    Ho visto che questo mostro di P3 è appena entrato in commercio e credo sia disponibile solo nel solo formato magnum.
    E’ possibile reperirlo o tutte le bottiglie sono già andate a ruba? Il prezzo è proibitivo o, tutto sommato, abbordabile? Per la rete non ho trovato informazioni attendibili.

    Grazie mille per il tempo dedicatomi

    Andrea

    • Grazie!
      Ma, mi scusi, a quale P3 si riferisce? Proprio al P3 Rosé 1988? Nel caso, ho proprio paura che il prezzo sarà impegnativo (ben oltre i 1.000 euro) per la bottiglia, quasi inavvicinabile per la magnum… Reperibilità a parte, visto che presumibilmente saranno disponibili pochissimi pezzi.

  8. Salve, seguo il suo blog da diverso tempo e dopo aver collezionato per un decennio grandi vini rossi del Piemonte, vorrei avviarmi alla collezione di champagne (anche con finalità di investimento nel lungo periodo). Con l’occasione mi permetto di porle alcuni quesiti per meglio indirizzare la mia ricerca:
    1-quali sono i produttori da prendere in considerazione?
    2-sono da prendere in considerazione solo champagne con annata “evidende” o anche quelli “senza anno”?
    3-ci sono, come per i rossi, annate particolari e di maggior interesse/rivalutazione?
    4-i miei rossi li conservo in 5 frigo cantina della eurocave da circa 180 bottiglie l’uno (qui vede il modello http://www.eurocave.com/caves-bars-a-vin/290-cave-a-vin-de-vieillissement-grand-modele-gamme-premiere.html#/ouverture_de_porte-droite/amenagement_interieu-pack_premium), posso acquistarne una sesta da dedicare allo champagne? Il modello soddisfa gli standard di conservazione? Ha delle alternative eventualmente da segnalare?
    – dolci e Demi-sec hanno senso/valore collezionistico visto che i primi sono ormai di rara fattura?
    Mi scusi per l’eccessiva lunghezza del post e la ringrazio per un suo cortese feedback!

    • Accidenti quanto domande – peraltro interessanti… -: cercherò di rispondere senza scrivere un intero articolo!
      1) Per quanto ci sono diversi champagne che meriterebbero maggiore considerazione in tal senso, alla fine quelli da investimento sono sempre gli stessi: Cristal, Dom Pérignon (soprattutto OE/Px), Krug millesimati, Salon, Bollinger RD e VVF, in parte anche il Comtes di Taittinger;
      2) I millesimati, certo;
      3) Certamente! Senza andare troppo indietro nel tempo: 2002, 1996, 1995, 1990, 1988, 1982;
      4) Eurocave è una sicurezza e, poiché la temperatura si può impostare a 10°C, credo proprio vada bene;
      5) La categoria degli champagne ‘dolci’ è purtroppo in disuso e, comunque, parlare di collezionismo non è possibile a meno si tratti di annate molto, ma molto vecchie (inizio XX secolo).
      Anche se sinteticamente, spero di aver risposto a tutte le sue domande. A ogni modo… sono qua!

      • La ringrazio per il prezioso e competente supporto fornito! Sicuramente salteranno fuori ulteriori dubbi e mi permetterò di scriverle nuovamente!
        Grazie mille

  9. Gentile Alberto,
    ho messo le mani su un Dom Perignon OE Rose 1992, deg. 2011. Potrei aspettare ancora qualche anno o dice che è meglio non attendere troppo? Vista la rarità (ed il costo) ci terrei ad apprezzarlo nelle migliori condizioni possibili… soprattutto anche per il fatto che bottiglie del genere purtroppo non si possono bere tutti i giorni.
    Grazie mille per i suoi preziosissimi consigli.
    Un caro saluto

  10. Salve, possiedo una bottiglia di Dom Perignon oenotheque 1996 con custodia in legno nero e due calici marchiati. Potrebbe darmi una valutazione? Grazie

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