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Millésime

Mumm e la “Collection du Chef de Cave”: è la volta del 1996

Ho recentemente avuto modo di introdurre l’ultimissima novità Mumm, la “Collection du Chef de Cave”: si tratta di alcune particolari annate, rigorosamente in magnum, di vecchi Cordon Rouge Millésime...
di Alberto Lupetti

Mumm Collection du Chef de Cave 1996

Ho recentemente avuto modo di introdurre l’ultimissima novità Mumm, la Collection du Chef de Cave: si tratta di alcune particolari annate, rigorosamente in magnum, di vecchi Cordon Rouge Millésime (una linea di ‘œnothèque’, quindi, se preferite) selezionate personalmente da Didier Mariotti, appunto lo chef de cave della maison di Reims. A proposito di Mumm, le Masterclass di Lecce sul finire dello scorso anno e quella di Roma di un paio di settimane fa (oltre alla prossima di Reggio Emilia…) hanno fatto toccare con mano a diversi appassionati quello che ripeto oramai da tempo: la netta crescita qualitativa, la vera e propria rinascita, degli champagne Mumm.

Le tre annate Collection du Chef de Cave di Mumm
La ‘Collection du Chef de Cave’ di Mumm: tre grandi annate selezionate da Didier Mariotti e proposte solo in magnum.

Bene, tornando alla Collection du Chef de Cave, cerco ogni volta un’occasione particolare per assaggiare una delle tre annate e così se il 1990 ha tenuto a battesimo l’arrivo delle primissime copie della nuova edizione della guida Grandi Champagne insieme a tutto il panel, al 1996 ho invece ‘riservato’ un pranzo alla mitica Stella d’Oro di Soragna, quindi avendo a disposizione palati come quello del patròn Marco Dallabona, della oramai insostituibile Vania Valentini, del vulcanico appassionato Fabiano Stabile, del raffinato champagnista bolognese Fabrizio Ranieri e, naturalmente, di quell’artista dei ‘salumi della Bassa’ che risponde al nome di Angelo Capasso (Salumificio Squisito). Vedremo in quale occasione assaggiare l’ultimo dell’esclusivo trio, il 1985

Nel dettaglio, il Collection du Chef de Cave 1996, è il 50° millesimato della storia di Mumm e, come sappiamo bene, è figlio di un’annata particolarissima, unica, caratterizzata da valori record di alcol potenziale e acidità. Racconta Didier che “nell’assemblaggio fu impiegato appena meno del 63% di Pinot Noir, soprattutto quello di Bouzy, Ambonnay e Aÿ, dove le uve sono note per la loro potenza e il loro netto carattere di frutti rossi. Oggi il risultato è vini ricchi con una note fumé, di agrumi canditi e di tabacco. La bocca è vivace e fresca, con un bel frutto e un lungo finale. Mumm ha dato vita a un eccellente millesimato caratterizzato da un perfetto equilibrio tra freschezza e intensità”.

Controetichetta bottiglia champagne mumm
Unico dégorgement per tutte e tre le annate, con la data riportata a mano in controetichetta insieme alla firma dello chef de cave.

Collection du Chef de Cave 1996

Bottiglia Mumm Collection du Chef de Cave 199662,5% Pinot Noir, 37,5% Chardonnay
dég. 23 mag. 2014 – Olfatto affascinante nel contrasto tra la grande freschezza e l’insita maturità della materia, ma tutto ciò a fronte di una fusione armonica e attraente, quindi ben diverso da molti 1996 oggigiorno. Denota un gran bel frutto rosso, canditure agrumate, erbe aromatiche, note fungine, nuances di frutta stavolta tropicale, l’imprescindibile mineralità di craie, spunti fumé e sensazioni marine. Ma non è finita, perché ecco i fiori secchi e gli agrumi, farsi ora bergamotto… Insomma, è uno champagne veramente e sempre più complesso e articolato. La bocca è freschissima, ma senza essere scalpitante come, ancora una volta, molti 1996, per questo è elegantemente tesa, levigata, gustosa sui ritorni fruttati rossi, sugli agrumi, sulla mineralità. Sembra uno champagne molto meno complesso rispetto a quanto dimostrato al naso, ma più immediatamente piacevole, al punto che, più che lasciarti appagato, ti lascia… con il continuo e irrefrenabile desiderio di un nuovo sorso!
Voto: 94/100

Controetichetta bottiglia champagne mumm
Unico dégorgement per tutte e tre le annate, con la data riportata a mano in controetichetta insieme alla firma dello chef de cave.

Viene naturale un paragone con l’esemplare in bottiglia assaggiato in occasione della recente verticale mumm: il carattere è quello, ci mancherebbe, ma nel magnum c’è più equilibrio, maggiore fusione, quindi non si avverte l’acidità scalpitante. Inoltre, come ho detto proprio a Didier, i Mumm hanno bisogno della liqueur, che vengono da questa idealmente completati (ricordo il dosaggio a 4 g/l). Il risultato è uno champagne sofisticato, ma, alla fine, estremamente accessibile, da parte di tutti. E non è facile con champagne tanto ‘speciali’. Naturalmente, come già detto in occasione della degustazione del 1990, champagne che hanno passato più di 10 anni sui lieviti hanno bisogno di almeno due anni post-dégorgement, pertanto i prossimi margini di miglioramento ci sono e non sono affatto trascurabili.

Una curiosità: la vendemmia 1996 fu la prima per Dominique Demarville come giovanissimo chef de cave di Mumm. Oggi quello champagne è completato e presentato da un altro giovane, Didier Mariotti, suo braccio destra e oggi suo successore al vertice delle cantine Mumm. Quindi, questo Collection du Chef de Cave 1996 rappresenta più che mai il simbolo della continuità…

Gli champagne Mumm sono distribuiti in esclusiva da:
Pernod-Ricard Italia – tel. 02/205671 – www.pernod-ricard-italia.com

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2 risposte a “Mumm e la “Collection du Chef de Cave”: è la volta del 1996”

  1. Buona sera Sig. Lupetto, le avevo inviato una me il con foto di una bottiglia che conservo in cantina da ben 35 anni trattasi di MUMM Gordon Rouge millasimato Reims del1982, ottime condizioni visive, non so il tappo.Puo’ dirmi se ha un valore commerciale ,grazie.

    • Come ho avuto modo di dire più volte, sono purtroppo pochi gli champagne ‘d’antan’ che vantano oggi valori significativi (Krug, Dom Pérignon, Cristal, Salon e Comtes de Champagne). È un peccato perché ci sono champagne, come il suo, che meriterebbero un valore economico di livello, però questo valore è solo affettivo, purtroppo. Ho visto la foto e la bottiglie è effettivamente in ottime condizioni, ma non so il vino: com’è stata conservata? Comunque, difficile che valga più di 120 euro…

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