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‘Champagne d’Autore’: tutta la purezza e l’espressività di un terroir magico

Ha finalmente debuttato sul mercato italiano la linea di champagne creata da tre RM in esclusiva per Valentina Vignali, attiva già da tempo come importatrice (LeCru75) di champagne...
di Vania Valentini

Bottiglie "Champagne d'Autore"

Ha finalmente debuttato sul mercato italiano la linea di champagne creata da tre RM in esclusiva per Valentina Vignali, attiva già da tempo come importatrice (LeCru75) di champagne e vini di piccoli produttori, francesi e non. Si tratta di quattro champagne veramente unici nel loro genere, dallo stile originale e ben definito: come dire, bollicine esclusive per purezza e prestigio. Il potenziale a nostro avviso è grande, nonostante la tiratura sia limitatissima: 6.000 bottiglie in tutto, 1.500 per ciascuna etichetta.

Insomma, parliamo di quattro fiori all’occhiello per tre vigneron d’eccezione:

• Guy de Forez: suo il Pinot Noir in purezza, quello tipico del villaggio di Les-Riceys, l’unico in Champagne con tre Denominazioni e unanimemente riconosciuto per le qualità della sua uva nera;

• Collard-Chardelle: due champagne firmati Daniel Collard. Un assemblage che rappresenta la selezione e, allo stesso tempo, la versione nature dell’ottima Cuvée Prestige che trovate recensita nell’ultima edizione della guida Grandi Champagne e un inedito Meunier in purezza, che è invece un vero e proprio ritorno alle origini. Infatti, ricorderete come il papà René sia stato il più illuminato interprete di questa varietà in purezza, nonché l’antesignano della viticoltura naturale;

• Jean-Pierre Legret: scendiamo nella Côte de Sézanne per ‘l’altra faccia’ dello Chardonnay, con un’espressività diversa rispetto alla classica Côte des Blancs. È l’unico dei quattro champagne con un leggerissimo dosaggio, visto che si tratta di un extra-brut.

Momento della degustazione

Il progetto Champagne d’Autore, nasce in realtà da un’idea di Ubaldo Vignali, che desiderava vedere nel portafoglio della figlia Valentina alcune cuvée irripetibili, create in esclusiva dai produttori con i quali nel corso del tempo si era stabilito un rapporto particolare, oltre al fatto che quegli stessi avevano costantemente garantito qualità del prodotto. Così, nel 2011, i due decidono di provare a selezionare i migliori vins clairs di questi récoltant, chiedendo poi loro di realizzare assemblaggi esclusivi che esaltino in purezza i tre vitigni principe: Chardonnay, Pinot Noir e Meunier. Non solo. Chiedono anche all’amico Alberto Lupetti di ‘dare un’occhiata’ a questi assemblaggi, ‘metterci lo zampino’ al fine di apportare ulteriore valore al progetto. Progetto che si concretizza a inizio 2015 con i primi dégorgement e così si inizia anche a pensare al debutto di questa nuova linea, che mira a rappresentare al meglio i tre vitigni della Champagne, dando al contempo all’appassionato la possibilità di apprezzarli separatamente. Ma anche in assemblaggio, visto che nel frattempo si è aggiunto uno champagne che, come detto, è una sorta di selezione di uno già esistente. In tutti i casi, oltre all’eccellenza dei vini dai quali nascono, questi champagne possono vantare una un’adeguata maturazione sui lieviti (circa 4 anni) e un dosaggio bassissimo, se non addirittura nullo.

Ma c’è di più: per valorizzare questa nuova linea di champagne, si è cercata una veste d’eccezione e si è scelto per questo l’artista Brunetto Catellani, i cui quadri, oltre che in Italia, sono presenti in collezioni private a New York, Berlino, Londra e Parigi. A lui il compito di creare una serie di opere che condividessero lo spirito di questi grandi vini: togliere il superfluo, avvalorarne l’unicità. Ne è scaturita la serie Vielles Vignes, in cui la natura e il vigneto sono catturati nella loro forma più profonda e sostanziale. Lo spirito più intimo della Champagne diventa così anche una collezione di vere e proprie opere d’arte, per il piacere degli appassionati.

Ecco, a questo punto, il racconto di questi quattro champagne, che ho assaggiato in anteprima al ristorante Stella d’Oro di Soragna, insieme all’amico e chef (nonché grande ‘champagnista’…) Marco Dallabona, utilizzando gli oramai celebri calici RiedelChampagne Wine Glass’.

 

Le Chardonnay par Jean-Pierre Legret

Le Chardonnay par Jean-Pierre Legret

100% Chardonnay
(Côte de Sézanne, 80% vendemmia 2010 vinificata in acciaio, 20% 2009 vinificata in botte; tirage mag. 2011, dég. nov. 2015, dosage 4 g/l)

 Invitante e luminoso, un sorso spensierato dal tessuto fresco, raffinato e dalla bollicina finissima.

Dalla veste invitante, l’olfatto è improntato all’eleganza e tradisce senza il minimo dubbio una freschezza da Chardonnay, tuttavia non sferzante, ma misurata, rigorosa. È luminoso ed estroverso, pulito, regala una bella sensazione di vinosità e di polpa, per poi svelare, all’innalzarsi della temperatura, un raffinato corredo floreale, con piacevoli accenni di bergamotto e cera d’api. L’attacco in bocca è convincente, il sorso rimane elegante, di grande raffinatezza e dalla bollicina finissima. Possiede tutto quello che ti aspetti da uno Chardonnay della Champagne nonostante manchi appena di tensione, nerbo. Qui, difatti, è la morbidezza a prevalere, ma, a ragion del vero, siamo nella cote de Sézanne, dove il suolo è diverso rispetto alla Côte de Blancs. La persistenza è tutta giocata sui registri della frutta e stupisce sul finale, dove allunga con un filo di acidità e una verve agrumato/minerale piacevolissima. Uno champagne perfetto come aperitivo e ‘da merenda’, quindi con pesce e salumi, consolatorio, di una bellissima bevibilità e piacevolezza.
Voto: 87/100

 

Les Trois Cépages par Daniel Collard

Les Trois Cépages par Daniel Collard

25% Pinot Noir, 45% Chardonnay, 30% Meunier
(vendemmie 2009, 2010, 2011, fermentazione in botte da 70 hl; tirage 2012, dég. giu. 2012, dosage 0 g/l)

Semplicemente straordinario per calibro di evoluzione, per profondità e intensità delle sue sensazioni aromatiche. Da tavola e da… meditazione (piacere).

Splendido olfatto, per via dell’intrigante combinazione tra le note di nocciola, i fiori d’agrumi e la frutta bianca. In bocca ripercorre quasi gli stessi percorsi aromatici del naso, ma con il plus di un sorso caratterizzato da un’avvincente tensione, levigato e tessuto di una complessità finissima; sorprende il fatto che non sia dosato, ma, ancora di più, sorprende che non abbia svolto la malolattica. Infatti, nello sviluppo non è mai duro, mai spigoloso e di un’estrema finezza carbonica, impeccabile nella distensione e nella progressione al palato, resa vivace da nitidi graffi sapidi. Il legno si avverte appena e dona grassezza e rotondità. Finale preciso e asciutto. Grande.
Voto: 92/100

 

Le Pinot Meunier par Daniel Collard

Le Pinot Meunier par Daniel Collard

100% Meunier
(vendemmie 2009 e 2010, fermentazione in botte da 70 hl; tirage 22 apr. 2011, dég. giu. 2015, dosage 0 g/l)

 Meunier quintessenziale nello stile e dall’impressionante capacità espressiva, slanciato, complesso ed elegantissimo.

Approccio olfattivo a dir poco convincente, visto che già al naso rivela una naturalezza apprezzabile: è concentrato, quasi aromatico, di un assoluto nitore fruttato con sfumature floreali e accenni di frutta secca. L’attacco al palato è invece di una vivacità straordinaria, che quasi non ti aspetti da un (Pinot) Meunier in purezza; lo sviluppo si muove con densità e progressione, senza pesantezze ma simmetria, con una carbonica cremosa a distribuire ritmo e freschezza. Impeccabile e senza mai una nota amara o spiacevole, la materia è grassa e foderata, dal ricamo succoso e minerale. Il Meunier che non ti aspetti.
Voto: 91/100

 

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Le Pinot Noir par Guy de Forez

100% Pinot Noir
(80% vendemmia 2010, 20% 2009, uve da vigne di 25 anni; 50 mesi sui lieviti, no malolattica, dosage 0 g/l)

Sontuosa mineralità iodata e impeccabile maturità evolutiva, il prototipo del ‘grande champagne’ da intenditori.

Il calice è brillante, dal colore bellissimo, dorato con riflessi ramati. All’olfatto spicca da subito l’estrema verticalità, il carattere idrocarburico, emergono poi accenni di pompelmo e, con esso, tutte le possibili declinazioni dell’agrume. L’approccio al palato è deciso, anche qui verticale, asciutto, dritto e risoluto, dalla bellissima spinta acida ma con uno sviluppo graduale e diffuso. Nonostante ci si aspetti una maggiore distensione, ha una bellissima bevibilità e un profilo sì, teso e tonico, ma anche rotondo e stratificato. Veramente a un soffio dall’eccellenza.
Voto: 89/100

Bottiglie a fine degustazione

Gli ‘Champagne d’Autore’ sono distribuiti in esclusiva da:
Le Cru 75 – Tel. 349/2584656 – www.lecru75.com

Suggerimenti a tema:

5 risposte a “‘Champagne d’Autore’: tutta la purezza e l’espressività di un terroir magico”

  1. Buonasera e grazie per le splendide anteprime.
    Dove sarebbero reperibili questi champagne?
    P.S. : guida arrivata grazie

    • Prego! Anzi, grazie a lei…

      Per gli champagne, le consiglio di contattare direttamente l’importatore LeCru75, dicendo di aver visto la recensione su LeMieBollicine.

  2. Sempre più brava, Vania.
    In particolare, le recensioni delle singole cuvée: passione, istinto, competenza. L’importatore di questi Champagne dovrebbe regalartene una fornitura per tutto l’anno:-)…leggerne il racconto fa bene al cuore, alla gola e predispone all’acquisto.
    Io ho già comprato:-D

  3. Ma grazie a te! Ti invierò i listini di un paio di importatori outsider che probabilmente meritano l’attenzione tua e di Alberto. Splendida settimana.

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