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Una giornata (indimenticabile) alla Louis Roederer: la verticale di Cristal!

(III PARTE) Alla mia straordinaria esperienza di 24 ore alla Louis Roederer mancava solo il gran finale, che ha preso luogo, ça va sans dire, in una location...
di Vania Valentini

verticale champagne Cristal

(III PARTE)

Alla mia straordinaria esperienza di 24 ore alla Louis Roederer mancava solo il gran finale, che ha preso luogo, ça va sans dire, in una location d’eccezione: la residenza storica della famiglia Roederer. Undici persone attorno a un tavolo per una cena che sarà difficile dimenticare, vista la straordinaria verticale di Cristal che ha accompagnato i piatti e che vi vado subito a raccontare…

 

cristal 2009

Cristal 2009

60% Pinot Noir, 40% Chardonnay
All’olfatto prevale immediatamente e curiosamente lo Chardonnay, con le note di agrumi e la frutta secca, mentre il Pinot Noir sembra giocare più defilato, con la carta aromatica della mela golden. A seguire troviamo noce di pesco e spunti fumé, ma anche erbe aromatiche in sottofondo. Al palato il vino si muove saldamente sui binari di una freschezza ancora impetuosa, agrumata, innestata su una struttura gessosa. Chiude con toni di frutta secca e note saline, che rilanciano il sorso rendendone la persistenza gustativa interminabile. Sublime.
Voto: 96/100

 

cristal 2007

Cristal 2007

58% Pinot Noir, 42% Chardonnay
Champagne dalla straordinaria freschezza, al calice mostra un colore vivo, ricco e intenso che vira verso un giallo paglierino dai riflessi dorati. Luminosissimo e brillante. Al naso propone profumi eleganti di frutta matura, agrumi canditi, frutta secca, nocciolina. Il palato invece è di una freschezza esemplare, lo sviluppo è ampio e deciso, concentrato al centro bocca, dall’acidità sferzante e dai coinvolgenti profili minerali. Non a caso, in evoluzione rivela delicate nuance di craie. Cristal di una classe incomparabile, soprattutto se si pensa all’annata.
Voto: 96/100

 

Cristal 2002

Cristal 2002

55% Pinot Noir, 45% Chardonnay
(magnum) Mi espongo: lo trovo tra i più grandi Cristal che io abbia mai assaggiato, un vero capolavoro che si sta mostrando, di anno in anno, sempre più evoluto, complesso e potente. Colore giallo dorato brillante, dai riflessi verde-oro e con un perlage elegante e ipnotico. L’olfatto è ampio, sfaccettato, dominato da note agrumate accanto a spunti di salsedine e iodio. Poi sentori di erbe aromatiche, timo, bergamotto e biancospino nel finale. Una meraviglia il sorso, che è ancora teso, quasi tagliente, aristocratico e dinamico, dall’ottima componente acida e con le bollicine cremose e puntiformi. Chiusura sottile, dalla scia sapida, agrumata e… interminabile. Si profila immortale.
Voto: 97/100

 

Cristal 1995

Cristal 1995

57% Pinot Noir, 43% Chardonnay
Cristal fino all’anima: all’olfatto è un compendio di note fumé, cera d’api, frutta matura e agrumi canditi, oltre a un’elegante mineralità metallica di sottofondo che emerge all’innalzarsi della temperatura. Il sorso è prorompente, succoso, pieno e intriso di sale e agrumi, la frutta si fonde con il lato salmastro e allungando con note quasi mentolate, rinfrescanti. Il finale è deciso, quasi prepotente, ma soprattutto, lunghissimo. Un grande champagne da meditazione. O, meglio… da puro piacere!
Voto: 98/100

 

Cristal 1979

Cristal 1979

64% Pinot Noir, 36% Chardonnay
(25% dei vini fermentati in legno, dégorgement 1986, dosage 13 g/l)
Ecco l’indubitabile dimostrazione del valore del tempo alla maison Louis Roederer. In questo caso parliamo poi di un’annata straordinaria e già dal calice ne intravediamo la potenzialità: elegantissimo il colore, oro intenso dai riflessi rosa, dalle vibrazioni profonde, che lo rendono quasi ipnotico. Al naso una velata e giusta ossidazione, in parte celata da un intenso ricamo olfattivo che propone nitide note di scoglio e conchiglia, per poi continuare con suggestioni di nocciolina, cannella, tabacco biondo, tartufo bianco e, nel finale, eucalipto. L’ingresso in bocca è morbido e ampio, dinamico lo sviluppo, dalla spinta acida ancora vigorosa e una bollicina finissima ma vivace, fine e carezzevole. Interminabile la chiusura, tutta giocata sui registri dell’agrume e del sale. Champagne indimenticabile.
Voto: 99/100

 

Cristal Rosé 2007

Cristal Rosé 2007

56% Pinot Noir in rosa, 44% Chardonnay
Elegantissima la veste, rosa salmone dai riflessi ramati intensi. Al naso propone clementina, rosa canina, tamarindo, gesso, menta piperita e, con il crescere della temperatura, miele, zenzero e mandorla tostata. Il sorso è spesso, ampio, dallo sviluppo cremoso e fresco, ottima la trama della carbonica e piacevole l’acidità agrumata che, insieme alla trama sapida, dona rilievo e ne ricama i profili. Finale lungo, armonioso e con note di arancia amara. Ad averne…
Voto: 97/100

 

Cristal Rosé 1995

Cristal Rosé 1995

70% Pinot Noir in rosa, 30% Chardonnay
Il Cristal con la più alta percentuale di Pinot Noir si propone con un colore rosa salmone intenso e riflessi ramati: lo definirei aristocratico, quasi barocco. L’olfatto è di una complessità straordinaria ed esprime una maturità e un’eleganza travolgenti: rosa essiccata, scorza di arancia candita, lampone, ma anche ricordi esotici come il mango e il kumquat; nel finale, tabacco, tartufo bianco, e conchiglia. Il sorso è prorompente, di una pienezza esemplare, l’evoluzione gli ha regalato una impressionante complessità con sensazioni di frutta rossa e mineralità ferrosa tali da ricordare – non a caso… – alcuni Romanée Conti e Richebourg. Il finale è lungamente minerale e sapido. Un Cristal monumentale, eterno.
Voto: 98/100

 

Cristal champagne verticale
Oro e oro rosa: anche cromaticamente il Cristal è prezioso…
Massimo Sagna
Massimo Sagna, organizzatore di questa incredibile giornata e, naturalmente, importatore esclusivo degli champagne Louis Roederer in Italia.

Con questa incredibile degustazione si conclude il racconto della giornata passata alla Louis Roederer. Una giornata, come detto e ridetto, indimenticabile e per la quale non ringrazierò mai abbastanza Massimo Sagna, che mi ha invitato, e Jean-Baptiste Lécaillon, che ci ha fatto assaggiare un numero impressionante di champagne straordinari…

Gli champagne Louis Roederer sono distribuiti in esclusiva da:
Sagna – tel. 011/8131632 – www.sagna.it

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20 risposte a “Una giornata (indimenticabile) alla Louis Roederer: la verticale di Cristal!”

  1. A parte la fin troppo ovvia invidia, complimenti, nelle note di degustazione mi ci ritrovo davvero tanto, precise e ficcanti, almeno per le bottiglie che ho bevuto anch’io (purtroppo non tutte).
    L’unica osservazione che mi sento di fare è che secondo me se si danno certi voti ai cristal diciamo giovani, poi ad una ventina d’anni dalla vendemmia (quando i vini iniziano a diventare veramente cristal) si dovrebbero superare i cento centesimi.
    Per il resto volevo sapere se ha avuto qualche informazione sul brut nature, il 2006 è stato a mio parere sottovalutatissimo, ha un prezzo umano e in quanto a non dosati è tra i migliori che mi siano mai capitati, speziatissimo e con una bocca sapida ma allo stesso tempo morbida ed elegante, davvero un gran vino.
    Hanno intenzione di continuare a farlo o è stato un esperimento estemporaneo che non si ripeterà?

    Saluti e buone bevute.

    Comunque sì, il rosè 1995 sembra davvero un gran borgogna.

    • Buonasera,
      teoricamente ha ragione, sui Cristal, ma va detto che dopo i 90/100 e ancor più dopo i 95/100 ogni punto è “pesantissimo”, quindi anche variazioni di un solo punto sono significative dal punto di vista della qualità, anzi dell’espressività del vino. Poi, grazie anche ai progressi in vigna e all’eccellente lavoro di Lécaillon, i Cristal degli anni 2000 sono veramente eccellenti, quindi “meritano” quei punteggi.
      Il Brut Natura 2006 è un grande, ma posso dirle sottovoce che il prossimo, targato 2009, a mio avviso è addirittura migliore! Quindi, sì, lo faranno e lo hanno rifatto anche nel 2012 e nel 2015…
      Saluti

  2. Come richiesto dallo Staff de “Le mie bollicine” Le riporto di seguito la mail:

    Buongiorno Sig. Lupetti,
    Mi chiamo Alex Capitani e sono un parrucchiere di mestiere e assaggiatore per passione, in particolar modo di Champagne. Le scrissi già per un’opinione riguardo Cristal 07 in quanto la Vostra guida è per me una Bibbia. Un mio caro amico pasticcere ha da tempo delle bottiglie in cantina, prese da un posto di lavoro come regalo molti anni fa e convinto fossero poco importanti. Ne bevve una qualche anno fa e la giudicò “strana” ma essendo poco competente in materia lasciò le altre in cantina. Le “altre” sono 3 bottiglie astucciate di Cristal 88 e data la mia enorme passione mi ha chiesto di assaggiarne una (assieme ad un mio caro amico assaggiatore) per poterne dare un giudizio. Le chiedo, data la Sua immensa cultura, cosa ci troveremo di fronte? Di che dosaggio e di quanti anni di affinamento sui lieviti stiamo parlando? E soprattutto, cosa ci consiglia per poterla assaporare al meglio?

    Nell’attesa di un Suo gentile riscontro, porgo distinti saluti.

    • Buongiorno e grazie delle belle parole!
      Allora, innanzitutto è normale che il suo amico abbia trovate le vecchie bottiglie “strane”: se non si è abituati agli champagne “invecchiati”, possono risultare tale. Ma basta poi un minimo di esperienza di palato con questi vini più vecchi per… rimanerne stregati!
      Veniamo al Cristal 1988, dunque. Beh, se le bottiglie son ben conservate come sembra, siamo di fronte a dei capolavori. Sia perché il Cristal invecchia magnificamente, sia perché la 1988 è stata una delle più grandi annate in assoluto.
      L’ultimo l’ho assaggiato pochi mesi fa e ne parlare sul sito, qui:
      https://www.lemiebollicine.com/7088-i-grandissimi-champagne-cristal-degli-anni-80-i-mostri-le-certezze/
      Legga e non avrà più dubbi…
      Mi faccia sapere

  3. Sig Lupetti eccomi dopo aver aperto ieri sera il tanto atteso Cristal 88. Inavvicinabile, colore tendente al marrone, ossidazione percepibile all’olfatto e senza via di fuga in bocca. Peccato, ma come arabe fenici siamo rinati dalle nostre ceneri degustando un Giulio Ferrari riserva del fondatore 2004 che ci ha oltretutto ridato fiducia nel metodo classico made in Italy. Tante lacrime per Cristal.

    • Accidenti… Purtroppo, con bottiglie così vecchie, se non si ha la certezza dell’ottimale conservazione le brutte sorprese sono in agguato! Peccato..
      Piacere, comunque, di sapere che avete avuto modo di consolarvi 😉

    • Champagne importante… Quell’anno la maison festeggiava i 200 anni e Jean-Claude Rouzaud creava il Cristal Rosé…
      A ogni modo, se ben conservata, una bottiglia di Cristal 1976 vale sugli 800-850 euro.

  4. Salve, sono in possesso di una bottiglia di champagne Cristal Louis Roederer del 1979 e vorrei saperne il valore.
    Grazie in anticipo, saluti.

  5. Buongiorno,
    complimenti per il sito, l’ho scoperto ultimamente e grazie a lei sto approfondendo le mie conoscenze in materia.
    Le chiedo cortesemente di capire in base a cosa in questa splendida occasione è stata scelta la tipologia di bicchiere (ne vedo due tipi usati sia per il rosè che per il normale).
    Quello più fine è un bicchiere più classico per gli champagne o sbaglio? L’altro è molto bello!
    Da quale azienda sono prodotti?

    La ringrazio anticipatamente

    • La Roederer utilizza i calici Jamesse (ideati dal sommelier di Les Crayères) prodotto da Lehmann. Di due misure, il più piccolo per i vini più giovani, il più grande per i più vecchi e il rosé.
      La scorsa settimana, insieme allo chef de cave, ho fatto un confronto con i Riedel: i Jamesse sono più ‘facili’, i Riedel più ‘tecnici’. In estrema sintesi…
      Grazie dei complimenti!

  6. Buongiorno Alberto, l’ultimo dell’anno, sfogliando la carta del locale in cui abbiamo cenato, mi è caduto l’occhio sul Cristal, proposto unicamente nell’annata 2002.
    Tentato e incuriosito, ma anche un po’ timoroso, per il rischio di imbattermi in una bottiglia non perfettamente conservata, mi sono precipitato sul vostro sito, e dopo aver tentennato sulla recensione del 2012, alla fine della lettura della successiva del 2016, ho richiesto la bottiglia!
    Esperienza fantastica, e per questo motivo le scrivo per ringraziarla, per l’indiretta rassicurante pacca sulla spalla!
    Aspetto e colore stupendo. Naso ampio e intenso, ma soprattutto eccellente, equilibrato e lunghissimo in bocca. Indiscutibilmente armonico.
    Mi sono chiesto, rispetto al 2008, valutato 100/100, in quali voci perda tre punti, attualmente questo meraviglioso 2002.
    Grazie ancora per i preziosi consigli.
    In attesa di nuove notizie sul su libro, le auguro un felice nuovo anno.
    Santé

    • Per lo stesso Lécaillon il Cristal 2002 è uno dei migliori mai fatti. Non al livello del 2008, ma le due annate sono state molto diverse. Più ‘moderna’ la 2002, quindi tanta maturità e meno acidità, più ‘classica’ la 2008, quindi tesa e animata da una netta acidità.
      Anche il Cristal, come tutti i grandi 2002, peraltro, all’inizio non mi convinceva, era troppo ricco e concentrato, con quest’acidità meno presente che lo frenava un po’. Solo oggi inizia a rivelare il suo valore, come ha potuto toccare con mano, essendosi fatto cremoso e, incredibile, più fresco del passato. Fresco di minerali, non banalmente di acidità.
      Grazie degli auguri, che contraccambio!

  7. Gentile Sig.Lupetti,

    non ho visto nei commenti passati, informazioni al riguardo il Louis Roederer Cristal del 1985. Mi chiedevo, tramite la sua esperienza, se questa annata è degna di nota. Se berlo può dare giuste soddisfazioni al palato e, in caso il valore di mercato di questa bottiglia da 0.75.

    Grazie mille per la sua disponibilità

    • Certo che è uno champagne degno di nota, anzi è eccellente! Consideri che qualcuno preferisce addirittura la 1985 alla 1988… Annata freddissima che ha dato champagne eleganti, sottili e tesi. Il Cristal è insomma eccellente e anche costosetto: una bottiglia perfettamente conservata vale più di 500 euro!

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