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Millésime

Deutz Vinothèque e la rivincita del Millésime

A dare ulteriore lustro alle varie maison de champagne negli ultimi anni hanno certamente contribuito le vecchie annate. Spesso e volentieri bottiglie di dégorgement recente, sono state proposte...
di Alberto Lupetti

Millésime 1988 Vinothèque Deutz

A dare ulteriore lustro alle varie maison de champagne negli ultimi anni hanno certamente contribuito le vecchie annate. Spesso e volentieri bottiglie di dégorgement recente, sono state proposte ovviamente in quantità estremamente limitata e prezzo non trascurabile, ma hanno rappresentato degli autentici pezzi d’opera che hanno definitivamente fatto capire perché lo champagne sia amico del tempo. Tra gli ultimi produttori ad accodarsi a questa ‘felice iniziativa’ dobbiamo annoverare Deutz, che, invero in sordina, lo scorso anno ha lanciato la sua linea Vinothèque.

Fabrice Rosset
Fabrice Rosset, messo alla guida di Deutz dalla famiglia Rouzaud, ha compiuto un mezzo miracolo, rilanciando la maison in qualità e quantità. Ma ha anche intrdotto nuove cuvée e, infine, creato la ‘Vinothèque’, intesa sia come zona delle cantine, sia come linea di vecchie annate.

Quando Fabrice Rosset, a seguito dell’acquisizione di Deutz da parte della famiglia Rouzaud (Louis Roederer) ha avuto la guida della maison di Aÿ, è rimasto sorpreso che non ci fosse la vinothèque, così, come priorità, ha iniziato subito a costruire la riserva dei millesimati, partendo dall’annata 1993. Da quel momento, ogni anno sono state messe via nelle vinothèque tra le 8.000 e le 10.000 bottiglie di millesimati e cuvée de prestige! Cosa che continua puntualmente con ogni nuovo millesimato di Deutz. Contestualmente, M. Rosset ha anche scoperto diverse bottiglie e magnum di vecchie annate in varie parti della cantina, alcune già degorgiate, altre ancora sui lieviti; allora, pian piano ha iniziato a raggruppare questi champagne, verificarne lo stato, catalogarli, alcuni degorgiarli via via in modo da apprezzarne lo stadio di maturazione e individuarne così la ‘finestra’ ottimale di espressività. Arriviamo così al 2016, quando un’apposita zona della cantina, dopo essere stata appositamente allestita, è diventata la vinothèque di Deutz, forte di oltre 250.000 bottiglie.

Cantine Deutz
Eccola, appena ultimata, la vinothèque nelle cantine di Deutz, che oggi conta più di 250.000 bottiglie (e magnum…).

Sempre lo scorso anno, il catalogo Deutz si è arricchito di alcune di queste preziose bottiglie e magnum, proposte singolarmente in cassetta di legno e caratterizzate da un habillage sviluppato per l’occasione, molto semplice, ma certamente efficace. Ecco la linea Vinothèque di Deutz, disponibile su richiesta tramite i vari importatori nazionali a prezzi veramente competitivi per ‘tesori’ del genere. Inizierei raccontando un pezzo forte di questa prestigiosa linea, sia perché porta alla ribalta un’annata semplicemente eccezionale (la 1988), sia perché è nel formato ‘migliore’, il magnum. Altro punto di sicuro interesse è che non si tratta della Cuvée William Deutz (all’epoca l’Amour non esisteva…), bensì del classico Millésime. Fu prodotto con uve da Mareuil, Ambonnay, Bouzy, Louvois, Verzenay e, naturalmente, Aÿ per il Pinot Noir, Avize, Le-Mesnil, Chouilly e Villers-Marmery (Montagne) per lo Chardonnay e Pierry per il Meunier. Questo Brut Vintage 1988 (come si chiamava all’epoca) è stato tirato nella tarda primavera del 1989 ed è rimasto a maturare in sui lieviti, questa versione ‘Vinothèque’, fino a maggio del 2004, quando è stato degorgiato e dosato a 7 g/l.

habillage Vinothèque Deutz
Casetta di legno molto semplice e habillage addirittura essenziale per i Vinothèque Deutz proposti sul mercato. In quantità limitata, ovviamente, ma prezzo molto interessante.

Millésime 1988 Vinothèque

Magnum Millésime 1988 Vinothèque Deutz60% Pinot Noir, 30% Chardonnay, 10% Meunier
(magnum) – Va bene il formato, va bene la grandissima annata, ma questo champagne è una vera sorpresa. Forse anche perché, solitamente, il Millésime è lo champagne meno incisivo della gamma Deutz, almeno da giovane. Invece… Invece ecco un naso freschissimo, cristallino nei profumi, piacevolmente e intensamente tostato, giocato su nette note di torrefazione, un frutto che spazia dalla pesca al melone e arriva fino al tropicale, una sottile florealità e, a ricordarci l’età, un tocco di fascinosa maturità rappresentato da spunti di frutta secca e miele. Il tutto integro e integrato, per non dire armonico. Ma è la bocca la vera sorpresa: ricca e scattante, tesa, vibrante, ancora più fresca di quanto ci si possa aspettare, succosa, cristallina, finissima nella bollicina, ricca nei ritorni fruttati, di profondo sviluppo minerale e finale sapido di notevole persistenza. Una vera sorpresa. O forse no?
Voto: 96/100

(ha collaborato alla degustazione Vania Valentini)

Gli champagne Deutz sono distribuiti in esclusiva da:
D&C – tel. 051/6172777 – www.dec.it

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7 risposte a “Deutz Vinothèque e la rivincita del Millésime”

  1. Buonasera, sono molto contento di questo trend che permette agli appassionati di accedere a bottiglie mature senza i rischi dell’acquisto da collezioni private con tutti i problemi di conservazione relativi.
    Per curiosità, quale sarebbe questo prezzo interessante?

    Grazie

    Claudio

    • Dovrebbe collocarsi sotto i 500 euro. Non è poco in assoluto, ma stiamo pur sempre parlando di uno champagne di un’annata eccezionale e in magnum…

  2. Buongiorno sig. Alberto

    complimenti innanzitutto per il sito e per le sue recensioni, davvero eccezionali.

    Approfitto per chiedere cosa pensa del Deutz Vinothèque 1985 e se una bottiglia in formato Magnum propostami a 400 euro in enoteca sia un prezzo “corretto”.
    Nella medesima enoteca hanno anche un William Deutz 1996 Vinothèque in formato 750 ml allo stesso prezzo…..si tratta di un prodotto differente (a parte l’annata chiaro)?
    Nel rinnovarle i miei complimenti la ringrazio dell’attenzione.

    Gabriele

    • Si tratta di due vini ben diversi tra loro, ma io andrei sul magnum di vintage, il cui prezzo mi sembra molto concorrenziale (parliamo di un vino di oltre 30 anni perfettamente conservato…)!
      Nell’ultima Masterclass Deutz che ho tenuto, ho proposto il Vintage 1988 in magnum come ciliegina sulla torta ed era a dir poco eccezionale. Considerando che anche la 1985 è stata una grandissima annata…

  3. Alberto buonasera.
    Ho visto una vecchia, e peraltro non propriamente ben conservata, bottiglia di Deutz vintage 1964 che riporta la denominazione Deutz-Geldermann.
    Mi sembra di capire che fino ad un certo punto la maison avesse questo “doppio nome”. Le bottiglie di Vinothèque perlomeno quelle degli anni ’80 riportano solamente Deutz, quindi Geldermann si era già perso.
    Scommetto che c’è una storia dietro tutto questo, e chi meglio del maestro può aiutarci?
    Sempre mille grazie.
    Gabriele

    • Alberto buonasera.

      forse nel marasma di questi giorni non è riuscito a rispondere a tutti.
      Però la curiosità del doppio nome Deutz-Geldermann rimane……

      buona serata

      Gabriele

      • Sicuramente…
        Facile: l’azienda fu fondata nel 1838 da due soci, William Deutz e Pierre-Hubert Geldermann. Poi i figli di questi si sposarono e man mano la maison è diventata nota solo come Deutz…

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