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Rosé

Dom Pérignon e le cinque annate di Rosé

Nel 1971, lo Scià di Persia festeggiava i 2.500 anni dell’Impero Persiano con uno champagne esclusivo (bontà sua…), un Dom Pérignon assolutamente esclusivo. Si trattava di uno champagne...
di Alberto Lupetti

Dom Pérignon Rosé

Nel 1971, lo Scià di Persia festeggiava i 2.500 anni dell’Impero Persiano con uno champagne esclusivo (bontà sua…), un Dom Pérignon assolutamente esclusivo. Si trattava di uno champagne mai prodotto prima sotto l’egida della cuvée de prestige di Moët, un rosato, millesimato 1959 e tirato in sole 306 bottiglie. Da quel momento in poi, Dom Pérignon sarà declinato non più come solo Vintage, ma anche come Rosé.

Facciamo un salto di oltre 45 anni e veniamo ai giorni nostri, quando Dom Pérignon presenta, diversi mesi dopo il Vintage 2006, il Rosé 2005. Sì, avete letto bene, 2005. Era giugno del 2016 quando lo assaggia per la prima volta a Epernay, in occasione di un pranzo con Richard. Mi aspettavo, per coerenza, il Rosé 2006, invece ecco, a sorpresa, il Rosé 2005. Sapete cosa penso dell’annata 2005 in Champagne e sapete pure che il Vintage 2005 non sarà certo ricordato come uno dei migliori DP della storia… quindi mi avvicinai al bicchiere pure prevenuto. Invece fu una sorpresa. Ma all’epoca non ne potevo ancora parlare e la cosa finì lì.

Il primo Dom Pérignon Rosé della storia
Il primo Dom Pérignon Rosé della storia, il 1959. Qualche anno fa due bottiglie di questo champagne hanno spuntato in un’asta a New York la cifra record 84.700 USD!

Ma cosa significa Dom Pérignon Rosé? Richard Geoffroy afferma che “è la sorella del blanc, ovvero non banalmente il Dom Pérignon in rosa, bensì un vino diverso nel quale il Pinot Noir è protagonista”, al punto che si tratta di uno champagne fatto di tre elementi: il Pinot Noir, lo Chardonnay e il Pinot Noir in rosso. Frutto di alcuni vigneti attentamente selezionati ad Aÿ, Bouzy, a volte anche Cumières e, ovviamente, Hautvillers, quindi quasi tutti nella Vallée de la Marne. A proposito di Pinot Noir e del suo essere protagonista nel DP Rosé, è sempre Richard a confessare “il Pinot Noir è l’oggetto di tutte le frustrazioni, di tutte le emozioni, di tutti i fascini…”. Ovviamente, nel 2010 Richard estende il ‘Programme Œnothèque’ (ora P2…) anche al Rosé, ma questa è un’altra storia.

Richard Geoffroy
Il mito: Richard Geoffroy.

Dom Pérignon Rosé 2005

Oggi il Rosé 2005 è stato presentato ufficialmente e sarà anche protagonista nella prossima edizione (2018-19) della guida Grandi Champagne insieme al P2 Rosé 1996 e altri DP di pregio, nel frattempo posso dire che, a dispetto dell’annata, si tratta di un Dom Pérignon mai improbabile, anzi avvincente, complesso, fresco, senza dubbio elegante. Diavolo d’un Richard ha ancora una volta osato e vinto. Siamo a un soffio dal mito: 94/100

Dom Pérignon Rosé 2004Il Rosé 2004 sarà ricordato come il DP con la più alta percentuale di vino rosso di sempre, ben il 28%. E questa scelta coraggiosa di Richard ha funzionato particolarmente bene con il carattere ‘leggero’ e immediatamente piacevole dell’annata. O, se preferite, pur non eccellendo in acidità, non sconfina mai nella vinosità, risultando così non solo godibilissimo, ma anche stuzzicante. Chiama la tavola. Si rivelerà del tutto nell’arco di qualche anno ancora, ma per ora sta a 94/100

Dom Pérignon Rosé 2003Arriviamo al controverso Rosé 2003, che ha fatto parlare e – ahimé – sparlare a sproposito, con bocciature fin troppo frettolose. Per Richard è stata l’annata della sfida e così, sapendola lunga, non ha inseguito artificiose freschezze, ma ha lasciato esprimere la grande maturità del Pinot Noir. Andrebbe riassaggiato oggi, a distanza di qualche anno, perché è davvero sorprendente. Molti dovrebbero avere il buongusto di rimangiarsi la bocciatura… Da carne rossa. 93/100

Dom Pérignon Rosé 2002Rosé 2002: grandissimo champagne, allo stato attuale in una ‘plenitude’ di maggiore espressività rispetto al fratello Vintage. Eleganza e ricchezza, soprattutto raffinata gustosità. Quindi evidente godibilità nonostante abbia una lunga strada davanti a sé. Da berlo da solo per il puro piacere di farlo. Notevole. 95/100

Dom Pérignon Rosé 2000Chiudiamo con il Rosé 2000, il primo del XXI secolo, ma anche il Rosé della svolta: da questa vendemmia, Richard ha avuto un approccio meno “timido” nei confronti del Pinot Noir, ricercando grande complessità attraverso una perfetta maturità fenolica. Ma, ovviamente, senza perdere di vista la finezza. Il risultato? Beh, questo Rosé 2000 è a dir poco straordinario! Intenso, variegato, perfettamente integrato, pieno ma rigoroso, profondo e asciutto, grasso ma pulito, lunghissimo. E che bevibilità! Finora il migliore della decade, per buona pace dell’annata non certo eccelsa… 96/100

 

A vedere le annate, i Rosé hanno bissato i primi cinque Vintage della decade, ma, in realtà, le tempistiche sono state diverse, con uscite differite in media di un annetto. Da notare che, proprio con il Rosé 2000, è cambiato, come abbiamo visto, lo stile del Rosé, facendosi più nettamente ‘rosso’ rispetto al carattere più etereo dei precedenti. Senza perdere la tipicità e l’eleganza Dom Pérignon, beninteso. Il tempo ci dirà se questa evoluzione sarà stata vincente o se dovremo rimpiangere, a parità di ‘mano’ (Richard) quelli degli anni ‘90. Che con la ‘seconda release’ OE/P2 stanno facendo gridare al miracolo. A ogni modo, tornando ai Rosé appena visti, il più sorprendente rimane il primo della serie, anche se alla lunga il Rosé 2002 dovrebbe essere quello capace di svettare. Non dimentichiamo, infatti, che se il Vintage si esalta con il tempo, il Rosé è ancor più coinvolgente in tal senso. Ricordo, infatti, un Rosé 1982 assaggiato qualche anno fa a Saran: beh, rimane uno dei più buoni rosé in assoluto che mi sia mai capitato di incontrare! Infine, a chi potrebbe lamentare un eccesso di millesimi Dom Pérignon anche per quanto riguarda il Rosé, ricordo che nella decade ‘90 è stato prodotto 6 volte (contro i 7 del Vintage: non esiste il 1999 in rosa, gli altri sono gli stessi) e nella ‘80 5 volte (come il Vintage, anche se quest’ultimo ha il 1985 mentre il Rosé il 1986).

Degustazione Dom Pérignon Rosé

Gli champagne Dom Pérignon sono distribuiti in esclusiva da:
Moët-Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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40 risposte a “Dom Pérignon e le cinque annate di Rosé”

  1. Salve Signor Lupetti,
    vorrei avere gentilmente un consiglio sull’acquisto di una bottiglia di Champagne Dom Perignon Rosè; ma sono indeciso tra l’annata 2004 e 2005, visto che le ho trovate allo stesso prezzo quale mi suggerirebbe di prendere? da bere anche tra qualche anno, quindi per qualità/longevità?
    Grazie

  2. Buona sera Alberto, complimenti per il sito e le recensioni mi stanno aiutando molto ad imparare in questo mondo, una domanda, ho trovato un negozio un DP Rosè 2000 con bottiglia limited, prezzo 300€, secondo lei è un buon rapporto qualità prezzo? Potrebbe crescere il suo valore nel tempo se resisto alla tentazione di berlo?
    Grazie

    • Grazie!
      Il prezzo è molto buono, considerando che è analogo a quello del DP Rosé 2005 ora sul mercato, e il Rosé 2000 è stato uno dei più buoni DP Rosé degli ultimi anni. La 2000 non sarà un’annata da record di invecchiamento, ma ha senza dubbio ancora molto da dire…
      Ammesso e concesso che riesca a resistere, perché, come detto, è veramente buono!

  3. Buona sera Sig. Lupetti,
    Io sono proprietario di una bottiglia di Champagne Brut Rosé P2 1996 – Dom Pérignon ben conservata ma purtroppo senza confezione,
    Le volevo chiedere qual’è il suo attuale valore di mercato e se in futuro ci potrà essere un aumento di valutazione.
    La ringrazio per l’attenzione
    Cordiali Saluti

    • L’attuale valore medio colloca questa bottiglia sui 1.000 euro, sempre se ben conservata, ovviamente. Il cofanetto può incidere relativamente sul prezzo, credo una cinquantina di euro, non più, ma rimane un accessorio marginale. Considerando il valore dell’annata 1996 da Dom Pérignon, il valore crescerà ancora…

      • Un’ultima domanda, mi perdoni.
        Per la conservazione, una cantinetta frigo impostata a 12 gradi costanti, può andare bene?
        La ringrazio

          • Salve signor Lupetti volevo un consiglio riguardo le annate più valide per L acquisto di un Dom Perignon rose un vintage è un p2
            Grazie mille

  4. Buongiorno Alberto,
    innanzitutto congratulazioni per la nuova edizione della guida, che con grande piacere ho ricevuto pochi giorni or sono.
    Desidero chiederle un parere. Nei prossimi giorni parteciperò ad un evento Dom Pérignon a Torino, dove saranno proposti in degustazione, oltre il Vintage 2008, il P2 2002 e il Rosé 2006.
    A proposito di quest’ultimo, mi ha destato perplessità la scelta dell’abbinamento con il dolce, tra i cui ingredienti si preannunciano nocciola, caffè e mandarino.
    Qual’e il suo pensiero in merito?
    Grazie.

      • Spesso un ‘no comment’ è più eloquente di mille parole…ma mi ha tolto ogni speranza di non essere stato capace di cogliere l’abbinamento!

        • Purtroppo l’abbinamento dessert-champagne è molto complicato e insidioso. In passato sono stati fatti dei tentativi con i rosé, ma al fianco di rosati a base di frutta. Ora, però, la maggior parte degli chef de cave sembra contraria…

          • Buongiorno Alberto, per correttezza e rispetto di coloro che hanno studiato menu e abbinamento coi vini, desidero precisare il Rosé 2006 è stato servito con uno squisito piccione alla brace e capesante, contrariamente a quanto indicato nel programma in mio possesso.
            Buon Natale!

  5. Buongiorno Alberto.
    Innanzitutto complimenti per la nuova guida 2020/2021, la sto trovando fantastica.
    Posso chiederle un consiglio? Come crede che sia l’invecchiamento del Dom Perignon Rosè 1995 ad oggi? Ho trovato un offerta e sono indeciso sull’acquisto.
    Grazie

    • Grazie!
      La 1995 è un’annata al momento nella sua massima espressività, quindi se la bottiglie è perfettamente conservata (e il prezzo è corretto)… vada!

  6. Buongiorno Alberto,

    Il tuo entusiasmo mi sta spingendo già da alcuni anni a riempire la mia cantinetta con ottimi champagne. Ti volevo chiedere, secondo te, un Dom perignon rose 2005 trovato in enoteca a 200 euro è un buon prezzo? Da bere subito o da conservare ancora alcuni anni? Grazie e buona giornata!

    • Gran prezzo, quindi va presso senza remore! Anche perché tra i 2005 è una vera sorpresa. In positivo…
      Su bere o conservare dipende dai propri gusti e dalla propria… capacità di resistenza!

  7. Buonasera Alberto, tralascio i complimenti sulle guide e su “la mia Champagne” che peraltro sto leggendo con grandissimo piacere in questi giorni, un lavoro davvero imponente!
    Gradirei avere un gentile parere sulla quotazione attuale di una magnum di Dom Perignon rosè 1995 (degorgement originale P1), grazie in anticipo e buona continuazione!

    • Accidenti, un piccolo tesoro. La quotazione potrebbe si colloca senza dubbio intorno ai 1.000 euro. Dico intorno perché poi la vendita tra privata porta a spuntare prezzi un po’ più bassi, mentre un’asta potrebbe far spuntare quotazioni maggiori…

  8. Buongiorno Alberto,
    Ho una bottiglia di Cuvèe Dom Perignon Rosé Vintage 1985 con cofanetto in legno, volevo sapere il valore attuale. Grazie in anticipo Adriano

    • Premesso che la quotazione è massima e teorica (voglio dire che in un asta ufficiale si spunta di più rispetto a una vendita tra privati) e che la conservazione si presume perfetta, la bottiglia può valere sugli 800 euro

  9. buonasera sig. Lupetti
    detengo un DOM PERIGNON ROSE del 1971 !! capsula integra , livello 1 dito solo la capsula metallica,
    etichette leggermente abrasa in alcuni punti. mi può dare un suo parere ? l ho ritrovata in cantina insieme ad alcuni DOM RUINART 1973 ROSE , DON RUINART 1973 BLANC DE BLANC, DOM RUINART 1973 in cassetta di legno celebrativi del 250 anniversario .. le versioni dei DOM RUINART del 1973 sono tutte perfette, anche per queste un Suo parere ed una quotazione teorica per tutte e 4 le tipologie ; inoltre vorrei sapere da Lei anche un altra cosa : ho ritrovato anche 3 cassette di legno con dentro dei DOM PERIGNON 1971 (distesi ma con segni di ossidazione alla capsula metallica anche se integra ) parzialmente evaporati dove il livello dello champagne è appena sopra il livello delle 3 punte delle etichetta .. sono commerciabili ? bevibili ? avranno un valore o sono da buttare del tuto ?

    • ha un piccolo tesoro! Andiamo con ordine.
      I tre 1971 con il livello basso temo siano andati perché se il vino, come dice, è sceso fino all’etichetta, beh, è un po’ troppo. Se ama gli champagne maturi, quindi se sa a cosa va incontro, può stapparli per curiosità. Tanto, perso per perso…
      Invece, il Rosé sembra messo molto meglio e potrebbe essere eccezionale, se ben conservato. Fossi in lei, ci celebrerei il 50° compleanno… beato lei! Valore? Oltre i 1.000 euro.
      Per il Dom Ruinart, il rosé vale la metà del DP di cui abbiamo appena detto, il ‘bianco’ normale un pochino meno, quello celebrativo (con la scritta 1729-1979, giusto?) potrebbe anche spuntare 500-600 euro. Dovrebbe essere molto, molto buoni, a quanto ricordo…

  10. gent.mo ALBERTO
    torno a disturbarla di nuovo , per 4 annate che ho della LOUIS ROEDER CRISTAL
    1) 1978 qualche imperfezione alle etichette in linea di massima esteticamente un 95/97%
    2) 1979 ( etichetta un po rovinata e segni di ossidazione alla capsula metallica ma livello integro )
    3) 1995 ( confanetto similpelle e cellophanato ) NUOVA DI PACCA

    e dulcis in fundu ho paura quasi a chiederlo

    4) ANNATA 1949 !!!!! contenuto colore brandy tipo stock 84 .. per capirci . cmq in controluce assenza depositi o altro, limpidezza diciamo al 90%.. etichette e capsula be oltre il 90% di perfezione …. ma quanto potrà valere una bottiglia del genere ? quando l ho trovata mi sono stropicciato gli occhi facevo fatica a crederci..

    quando mi può dedicare 2 minuti del suo tempo gradirei un suo parere di massimo esperto .
    cordialmente
    andrea

    • Tra su quattro sono annate eccezionali. Il problema è la conservazione: dove sono state fino a oggi le bottiglie? Sbalzi di temperatura? Luce? Umidità? Da quanto mi dice la conservazione è ottima (in rapporto al tempo) in tutti i casi, l’unica fonte di preoccupazione è la luce (il Cristal ha la bottiglia trasparente…), a eccezione del 1995 che, a quanto pare, sarà perfetto. Se tutte le bottiglie non hanno sofferto, rappresenteranno un’esperienza meravigliosa…
      Il 1949? Innanzitutto il valore: oltre i 2.500 euro. Almeno. Ovviamente sarà molto maturo, ma non credo ‘morto’, anzi.
      Se un giorno andrà in Champagne in auto, dovrebbe assaggiarla insieme allo chef de cave in Roederer… organizzo io!

  11. Salve Sig Lupetti, le chiedo gentilmente un parere sulla quotazione attuale di una bottiglia di champagne Cuvée Dom Pérignon Rosé Vintage 1986.
    Tenuta sempre al buio e in luogo fresco nella sua custodia di legno con libricino. (ma non so le temperature con esattezza).
    La ringrazio
    Simona

  12. Salve Sig. Alberto,
    possiedo due bottiglie di Cuvée Dom Perignon Rosè Vintage del 1986. Trattasi di bottiglie che insieme alle altre in mio possesso, sono state sempre custodite in cantina (grotta naturale) a termperatura controllata adagiate dentro la loro confezione originale in legno con stemma in ottone. Ho individuato una bottiglia che vorrei acquistare e l’acquirente mi ha proposto uno scambio alla pari con una una delle due 1986. Mi chiedo, in base alla sua rinomata esperienza, che valore economico potrebbe avere la bottiglia in mio possesso?

  13. Gent.mo Alberto
    buonasera
    oggi le vengo a scrivere perche da poco sono venuto in possesso di una bellissima CRISTAL del 1959, direi qualcosa di pari al nuovo per come conservata .. un fil rouge ma proprio fil di deposito in consistenza velatissima lungo 4 cm che si stacca dal fondo, praticamente nulla direi..capsula etichetta e limpidezza intonsee mi creda sono quasi estasiato nel vedere una bottiglia di 60 anni cosi messa per uno champagne.. trattando del venale che mi sa dire ?

    • Accidenti! Un bel colpo sia per l’età, sia per lo stato di conservazione. E non deve sorprendersi: lo champagne ha una longevità eccezionale!
      Il valore? Tra i 1.500 e i 2.000 euro…

      PS: la 1959 è anche una splendida annata

  14. Buonasera,
    ho un dom perignon rosè 2005 astucciato . Potresti sapere per favore il suo valore attuale ? E se in futuro avrà più valore ?
    Grazie !

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