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Cuvée de Prestige

Semplicemente strepitoso il Krug Clos du Mesnil 2004…

Certamente sotto l’influsso della Borgogna, in Champagne l’idea del singolo vigneto ha sempre esercitato un fascino, un richiamo di estrema importanza, ispirando i vigneron più ambiziosi e incoraggiandoli a...
di Vania Valentini

krug clos du mesnil 2004

Certamente sotto l’influsso della Borgogna, in Champagne l’idea del singolo vigneto ha sempre esercitato un fascino, un richiamo di estrema importanza, ispirando i vigneron più ambiziosi e incoraggiandoli a ricercare quelle sfumature esclusive e prodigiose che solo pochissimi, tuttavia, sono riusciti a ottenere. Ciò nonostante, ci sono alcuni (e sono veramente pochi…) vigneti che, per via della loro personalità unica, hanno convinto i loro proprietari a intraprendere la strada del ‘solo’ a prescindere dalla pregiata Regione più a sud.

Ecco, è stato questo il caso di Paul Krug insieme ai figli Henrie Rémi quel giorno in cui, nel lontano del 1980, si trovarono ad assaggiare i vins clairs del vigneto ‘Le Clos du Mesnil’, a quel tempo utilizzati nell’assemblaggio della Grande Cuvée. Complice un sottosuolo kimmerigiano, che sappiamo riemergere proprio in quella zona, poco più giovane del borgognone bathoniano, i vin claris a base Chardonnay del 1979 si rivelarono, ancora una volta, straordinariamente potenti, vinosi, profondi, con quelle sfumature che ricordavano proprio i vini di Montrachet. Fu in quel momento che Henri, di fatto lo chef de cave, propose di fare una cosa che non si era mai osata in Krug: imbottigliare quei vini singolarmente. Mai intuizione fu più geniale.

Vigneto Clos du Mesnil
Il Clos du Mesnil, un vigneto antichissimo, di proprietà di Krug dal 1971, che è diventato un vero mito.

Oggi, ‘Le Clos du Mesnil’ è un autentico mito, un vigneto antichissimo che si trova nella parte bassa del villaggio Grand Cru della Côte des Blancs acquistato dalla maison Krug ‘solo’ nel 1971; si sviluppa per 1,87 ettari ed è interamente coltivato a Chardonnay. È protetto da muri in pietra dal 1698 (da qui la denominazione di clos) ed è composto da sei parcelle, ripiantate in periodi diversi dai Krug e vinificate separatamente, come da tradizione della maison. La più vecchia di queste parcelle ha 45 anni mentre la più giovane è stata reimpiantata solo nel 2016 e non è stata ancora utilizzata nella produzione del Clos du Mesnil. L’annata 2004 corrisponde al diciottesimo millesimo (anche se, in realtà, sono diciannove…) e, pur non reputandola capace di essere annoverata tra le migliori della scorsa decade – penso alla 2008 e alla 2002 -, ritengo tuttavia di poterla definire con serenità come quella che oggi, più di tutte, sta regalando indiscussi capolavori in termini di personalità e piacere. Emozionarsi con un vino significa andare oltre ciò che è la valutazione analitica, schematica e tecnica del ‘liquido’ che troviamo nel calice. Significa andare oltre le caratteristiche dell’annata che sì, può non essere stata tra le più felici ma che, paradossalmente, con il tempo esprime al sorso quella personalità, quella vibrazione, quella ‘nota differente’ capace di rendere questi vini tra i più intriganti.

Olivier Krug con la guida Grandi Champagne 2018
La presentazione ufficiale del Clos du Mesnil 2004 in Italia ha visto la partecipazione dello stesso Olivier Krug, sesta generazione della famiglia.

Krug alza così il sipario su un ennesimo autentico capolavoro, il Clos du Mesnil 2004, all’altezza delle idee di perfezione e raffinatezza che Joseph Krug aveva in mente e che Olivier, sesta generazione, ama spesso ricordare. Illustra, invero, “l’espressione di un singolo terroir secondo Krug”, nonché il perfezionamento del concetto di annata e, grazie alla mano virtuosa di chi ha saputo interpretarlo (l’ottimo chef de cave Eric Lebel), vive di luminosità propria, di pura energia, in un’esibizione da unico protagonista e prodigioso solista. È stato difficile assegnare un punteggio, sono semplicemente rimasta senza parole e ho pensato solo ed esclusivamente che di fronte avevo… ‘lo’ champagne! Il mito, continua…

Controetichetta e ID Krug
Anche il Clos du Mesnil ha l’oramai celebre ‘Krug iD’, che in questo caso ci indica soltanto la data di dégorgement, ovviamente.

 

Clos du Mesnil 2004

Bottiglia Krug Clou du Mesnil 2004100% Chardonnay
(iD416040)
dég. aut. 2016– Naso impressionante per intensità e profondità delle sensazioni aromatiche: è fresco, luminoso e scintillante nei profumi di fiori bianchi, agrumi, pasta di mandorle e resine, ma anche inebriante, sontuoso e insinuante sulle intense note di pietra focaia, tratto distintivo della parte più bassa di Le-Mesnil, poi, ancora, coquillage, iodio, e mare. L’ossigeno con l’evoluzione alimenta ulteriormente le sfumature: pasticceria, polvere di caffè, crème brûlé e tabacco biondo si alternano in un calice che non smetteresti più di annusare. In bocca non cambia registro: l’ingresso al palato è esplosivo per freschezza e ampiezza, lo sviluppo è prorompente ma dalla texture finissima, asciugante, salina e crayeux. La vibrazione è portata all’estremo, è affusolato, slanciato, dalla carbonica di una finezza inarrivabile, ma anche denso, avvolgente e profondo, dotato di distintiva persistenza nonché incalcolabile longevità. Un vero monumento allo Chardonnay di Le-Mesnil, soprattutto un Krug eccezionale!
Voto: 99/100

Degustazione Krug

 

Gli champagne Krug sono distribuiti in esclusiva da:
Moet-Hennessy Italia– tel. 02/671411 – www.moethennessy.it

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27 risposte a “Semplicemente strepitoso il Krug Clos du Mesnil 2004…”

  1. Buonasera, leggendo il bellissimo articolo nel quale viene esaltato questo capovaloro mi chiedo cosa manca per raggiungere la massima valutazione nel punteggio. Ancora complimenti per l’articolo.

    • Buonasera Ferruccio,
      grazie per le belle parole, fanno sempre molto piacere.
      Per quanto riguarda la valutazione… in realtà, confesso che ero molto combattuta, poi ho pensato che, per arrivare alla massima valutazione, necessiterebbe di quel filo di evoluzione e integrazione in più, almeno in bocca…
      Secondo Oliver Krug, tuttavia, si è gia evoluto in maniera incredibile rispetto al primo assaggio, quindi credo che non ci sarà da attendere molto per arrivare al traguardo dei 100/100.
      Toccherà riassaggiarlo!

  2. Ho letto altri scrivere di questo leggendario Champagne, ma mai con questa raffinatezza e precisione, Brava Vania !

  3. Buongiorno, volevo chiedervi un consiglio… un mio caro amico compie 50 anni a Dicembre… ha invitato, me e mia moglie, a cena fuori in un locale in Piemonte e pernotto in un hotel attiguo e , parlandoci chiaramente, spenderà introno ai 400 € per noi due. Inutile dire che dovrò fargli un signor regalo e, sapendo che è un appassionato di vini, mi è balenato l’idea di regalargli una bottiglia di chamapagne di un certo livello…. potete gentilmente elencarmi una serie di bottiglie di champagne che potrebbero farmi fare una discreta figura? Il budget credo si aggiri intorno ai 200-300€..

    Grazie per la disponiibilità, anche solo a leggere la mia richiesta.

    Buona giornata

    D’Anna Ferdinando

    • Buonasera Ferdinando,
      con permesso mi permetto di consigliare…
      Millesimato Krug (magari proprio il 2004 e sempre nel budget volendo 1995 e 1996- dai 220 ai 280€ ), Clos des goisses 2008(o LV 2000 – 180€ ) , Cristal (se 2008, >180€), Selosse substance(220€ minimo), RD 2002(140-160 in su).
      Spendendo qualcosa in meno, Vielles vignes les crayers Egly-Ouriet(100-110) o un suo millesimato(oppure anche il Coteaux champenois, stesso discorso per Bollinger – poco più di 110 -), De sousa Cuvée des Caudalies millesimata ma anche cuvée Umami(130-160), Fleur de passion 2008(80 in su), dom ruinart(120-130 in su), comtes de champagne (110 in su…).
      Ancora meno: Memoires de Vignes (2011 in commercio, 45 in su), Saint Vincent R&L Legras e cuvée Hommage (2008 in commercio, 60 in su), Corbon Brut d’Autrefois (90 in su)

      Questi prezzi valgono se acquista su e-commerce estero(francia-germania), in Italia consideri più o meno un 30-40% in più

      • Buonasera Oreste e Ferdinando.
        Spero non sia di disturbo se mi “inserisco”.
        Una selezione di champagne ottima, davvero i miei complimenti, ovviamente in attesa dell’opinione di Alberto….
        Aggiungerei nelle top cuvèe un P2 1998/2000, fa sempre la sua figurona anche per chi non è esperto, e se invece il destinatario è un appassionato un Winston Churchill 2002, no?
        Le chiedo se non le dispiace se può indicarmi a quali canali di e-commerce esteri fa riferimento perché i prezzi che ha elencato sono in alcuni casi davvero competitivi (mi riferisco al RD ma anche Krug vintage).
        Qualora fosse contrario alle regole del sito esplicitare negozi on line esteri potrebbe inviarmeli in forma privata? Sempre che vi sia il benestare di Alberto, ben inteso.
        Buona serata.
        Gabriele

    • Prima di provare a individuare l’etichetta, bisognerebbe sapere se il suo amico è un appassionato di champagne o meno. Glielo chiedo perché, qualora non lo fosse è bene rimanere su marchi più noti, diversamente si potrebbe pensare anche a qualche chicca… Mi faccia sapere!

      • Appassionato di champagne assolutamente!!! Ha avuto la ” fortuna ” di andare alla Pinchiorri ( sì, proprio la Pinchiorri ) e ha bevuto molto bene, non mi chieda i particolari, visto che non sono competente in materia!!!

        • Allora, più che sui soliti (ottimi) nomi, andrei su un piccolo… Ad esempio una Caudalies millesima di De Sousa, un Substance di Selosse, cose del genere… A un appassionato fa piacere una divagazione di questo tipo.

          • Buongiorno, sono ancora alla ricerca della bottiglia giusta…pensavo di regarlargli l’ultima uscita di casa Lunelli, il Giulio Ferrari Rosè ma, giustamente, sembra introvabile….. da una consultazione veloce dei vini da Lei consigliati ho notato, e spero di non sbagliarmi, che sono tutte uve Chardonnay…. lui preferisce il pinot nero…. qualche consiglio da darmi in merito? Grazie

  4. Carissimi, mi appresto a organizzare una cena importante di lavoro e mi permetto di chiedervi un consiglio. Inizio con due champagne, due krug, la gran cuveè (ultima edizione) e clos du mesnil 2002. È corretto iniziare con la gran cuvèe oppure sto facendo un errore? Ho visto che voi con il sig. Krug avete tenuto per primo Mesnil…ma forse avevate i vintage..

    • Da Krug usano servire prima il Caos du Mesnil, poi il Vintage (anche se non è il suo caso), infine la Grande Cuvée. Inizialmente mi sembrava una follia, ma con il tempo mi sono ricreduto e devo ammettere che questo ordine ha il suo senso…
      Nel corso della mia Masterclass Krug ci sono state esigenze diverse e ho servito i due 1996 alla fine, prima il Clos du Mesnil e poi il Vintage.
      Mi faccia sapere come va!

  5. Caro Guru buon giorno. Questa volta il mio quesito riguarda le notevoli differenze nelle valutazioni dei vari Champagnes da parte dei diversi esperti.Sono ben consapevole che siamo nel campo del “personale” ma questo dovrebbe comportare differenze non troppo significative dato che parliamo di professionisti. Esemplificando al Fleur de Passion voi assegnate uno splendido 97/100 mentre altri esperti sono sul 92-93 e francamente la differenza mi sembra troppa. La ringrazio per la risposta che come sempre sara’ esauriente.
    Cordialita’ Giampaolo .

    • Francamente non mi interessano gli altri esperti, o presunti tali. Credo che per parlare, o meglio scrivere da critico, sia assolutamente necessario conoscere approfonditamente un territorio, andare lì spesso, parlare con chi i vini li fa, camminare tra i vigneti con chi li conosce, assaggiare e riassaggiare. Un lavoro enorme che è fisicamente impossibile farlo con più di una Denominazione, a meno di non vivere perennemente in aereo e in hotel. Così io mi sono concentrato sullo champagne e solo su quello, oggi sono a quasi 200 visite nella Regione nel corso di 17 anni. Gli stessi francesi (non io) dicono che oggi sia “tra i cinque critici più autorevoli al mondo” e questo mi fa piacere, mi riempie di orgoglio e mi fa pensare di averci visto giusto.
      Chi sarebbe, dunque, gli altri esperti? Che esperienza hanno? Sono i cosiddetti esperti da divano o da fiera? O sono tali solo perché particolarmente abili sui social? O sono i ‘prezzemolini’ che non perdono un evento dalla valle d’Aosta alla Sicilia pensando che questa esposizione significhi automaticamente esperienza?
      Non mi interessa. Io il mio punteggio l’ho dato sulla base della mia esperienza, il resto per me lascia il tempo che trova.
      Poi sarete voi appassionati a non farvi abbindolare e stabilire onestamente chi è autorevole e chi un cialtrone. Sulla base di questo, farete i vostri assaggi e deciderete. Ed è questa la cosa più importante…

      • Non era assolutamente mia intenzione dubitare della Sua autorevolezza (non La chiamerei Guru se non La ritenessi tale) pero’ non conoscendo la storia dei vari JS, WE, RP etc ma vedendoli citati praticamente dappertutto, mi sono chiesto il motivo di differenze a volte cosi notevoli nelle valutazioni.Sono comunque contento di aver stimolato una Sua reazione decisa e netta. Se volesse fare dei commenti troppo delicati (in questa sede) sui nomi che ho citato, puo’ certamente rispondermi in via privata. Grazie e Cordialita’ giampaolo.

  6. Buona sera
    Mi sono da poco appassionato (grazie a voi!) a questo spumeggiante mondo.
    Mi ricollego ai commenti del 17 e 18 settembre: posso sapere, ovviamente in forma privata, quali sono i canali e-commerce esteri a cui fate riferimento?
    Ho cercato bottiglie del 95/96/97 e altre produzioni più di “nicchia”, ma trovo gli ultimi millesimi al prezzo da voi descritto!
    Ringrazio anticipatamente se avrò una risposta.
    Complimenti per la guida, faccio sempre riferimento per i miei acquisti!

  7. Buonasera, è possibile lasciare qui nei commenti la propria mail?
    Altrimenti non saprei come venire a conoscenza di quei indirizzi tanto interessanti.

  8. Buongiorno Alberto, da appassionato di champagne la seguo costantemente e la considero un punto di riferimento assoluto per competenza, passione, puntualità e precisione nelle recensioni. Sono in possesso da circa una decina di anni di anni di una bottiglia di Clos du Mesnil 1998, che conservo in una cantinetta frigo alla temperatura di 12 gradi. Le chiedo se in tali condizioni di conservazione ovviamente casalinghe e non professionali, non sarebbe il caso di rompere gli indugi e godere finalmente del meraviglioso nettare o se posso tranquillamente lasciarlo maturare ancora per qualche anno.
    Grazie per la cortese risposta.

    • Grazie!
      Oggi il Clos du Mesnil è in uno stato forma a dir poco eccezionale. Assaggiato, anzi bevuto nuovamente un anno fa ed era pazzesco. Quindi, perché… non rompere gli indugi?
      Mi faccia sapere

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