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Millésime

Con Roederer la regola del ‘8’ ha colpito ancora. Cristal a parte…

Non potevo mancare la vendemmia 2018 in Champagne. Per interesse e cultura personale, certo, ma anche per il mio legame con le annate con il numero ‘8’. Sono...
di Alberto Lupetti

Champagne Louis Roederer Blanc de Blancs 1998

Non potevo mancare la vendemmia 2018 in Champagne. Per interesse e cultura personale, certo, ma anche per il mio legame con le annate con il numero ‘8’. Sono nato in un’annata con l’8 (anche se disastrosa per il vino: 1968), poi ho apprezzato gli champagne del 1978, sono impazzito per quelli del 1988, sono rimasto affascinato dal quelli del 1998, sono pronto a scommettere che amerò follemente quelli del 2008. E quelli del 2018? Non lo so. Come ho detto, la vendemmia champagne 2018 è stata eccezionale, ma se anche l’annata sarà tale è presto per dirlo. Mi sbilancio a dire che sarà ottima, ma non credo di più. Vedremo.

Jean-Baptiste Lécaillon
Jean-Baptiste Lécaillon mentre mostra soddisfatto i mosti frutto della vendemmia 2018 in piena fermentazione…

Intanto, per il grande Jean-Baptiste Lécaillon è stata “une année de sol” ed è questo che farà la differenza. Ad aprile la craieera piena d’acqua e questo ha permesso di affrontare senza problemi la successiva mancanza d’acqua in estate. Non solo. Per lo chef de cave di Roederer la 2018 ricorda tanto la 1990, ma quest’ultima annata non poteva certo contare sulla qualità dei vigneti e il savoir-faire in cantina d’oggi, quindi i presupposti perché passi alla storia ci sono tutti. E per festeggiare questa eccezionale vendemmia 2018, a pranzo Jean-Baptiste ci ha fatto fare un vero e proprio viaggio nelle annate con l’8. Aperitivo (!) con il Cristal 2008 (in molti mi chiedono un articolo in proposito, forse non paghi di quello sul Cristal Rosé 2008: ancora un po’ di pazienza e vi dirò la mai a distanza di un anno e mezzo dalla prima degustazione in anteprima per Grandi Champagne 2018-19 e alla luce di numerosi riassaggi), poi sequenza composta da Blanc de Blancs 1998, per proseguire con Brut Vintage 1988 e terminate trionfalmente con Vintage e Blanc de Blancs entrambi 1978. E se dal Cristal 2008 mi aspettavo eccellenza ed eccellenza è stata, il ‘vino del giorno’ è risultato per me il Blanc de Blancs 1998, che vorrei raccontare.

Degustazione champagne Roederer
Il viaggio nell’annate con l’8: iniziato con il monumentale Cristal 2008, si è concluso con una doppietta di 1978, il Brut Vintage e il Blanc de Blancs Vintage. Passando per due autentici capolavori targati 1998 e 1988.

Negli anni ‘60 quella gran donna che fu Camille Olry-Roederer, oramai da trent’anni alla guida della maison a seguito della scomparsa prematura del marito, pensò di introdurre un nuovo champagne sul mercato dopo il Cristal. Uno champagne inedito per Louis-Roederer e di una categoria che stava pian piano facendosi strada: il blanc de blancs. L’idea era di proporre un nuovo vino che, nel rispettare fermamente lo stile della maison, fosse anche espressione degli splendidi vigneti di proprietà nella Côte des Blancs. Inizialmente questo nuovo champagne a sole uve Chardonnay fu frutto della sola Avize, dove Roederer possiede alcune parcelle d’eccezione tra le quali la mitica ‘Pierre Vaudon’, successivamente si sono aggiunti nell’assemblaggio anche Cramant e Le-Mesnil. Quest’ultimo, lo ricordo, era Premier Cru al 99% fino al 1985, quando fu elevato al rango di Grand Cru, e allora entrò nell’assemblaggio del Blanc de Blancs, visto che Roederer voleva uno champagne da sole uve Grand Cru, sebbene non dichiarate in etichetta. Nasce così il Blanc de Blancs Vintage, una sorta di champagne-chicca vista la produzione ridotta, ma di eccezionale valore. Oggi il Blanc de Blancs fa ancora parta della trilogia dei Vintage ed è ancora una chicca, visto che è tirato in sole 8.000 bottiglie. È, come tutti i Vintage di casa, è fermentato parzialmente in legno, non svolge la malolattica ed è poi tirato a pressione minore (4-5 atmosfere) per favorirne la cremosità. Inoltre, dalla vendemmia 2009 lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon lo ha riportato alle origini, nel senso che ha eliminato la componente di vini di Cramant e Le-Mesnil per rifarne un 100% Avize…

Louis Roederer Blanc de Blancs 1998
L’eccezionale Blanc de Blancs 1998 con l’etichetta ‘originale’ dell’epoca.

A proposito di Jean-Baptiste Lécaillon, diventava ufficialmente e definitivamente chef de cave della Louis Roederer nel 1999, dopo essere stato selezionato da Jean-Claude Rouzaud in persona e aver fatto dieci anni di esperienze, pertanto toccò a lui quell’anno assemblare i vini del 1998. Vini di un’annata che sembrava molto difficile, ma che fu poi salvata dal sole di metà settembre, a ridosso della vendemmia, facendone così non solo un’annata ‘classique champenoise’, ma anche una molto elegante e con un grande potenziale. Per quanto riguarda il Blanc de Blancs Vintage, l’assemblaggio dei vini del 1998 era composto dal 45% di Avize, altrettanto di Le-Mesnil e 10% di Cramant, con la vinificazione avvenuta per il 20% in legno e la malolattica non svolta su nessuno dei vini. Il tiraggio è poi avvenuto a pressione insolitamente bassa (solo 4 atmosfere) e, successivamente, lo champagne ha maturato 4 anni sui lieviti prima di essere dosato a… 11 g/l.

Blanc de Blancs 1998

Bottiglia attuale Louis Roederer Blanc de Blancs 1998100% Chardonnay
Naso bellissimo di moka, di tostature, di fini grassezze, ma con l’agrume e la mineralità a giocare in sottofondo, stuzzicando. È uno champagne, pur in questa sua ricchezza, pur in questa sua grassezza, di una vitalità, di una freschezza eccezionali. E con un fascino irresistibile, sì. Bocca più setosa che cremosa, segnata all’attacco nuovamente da questa gran bella materia grassa e rotonda, ma poi sorprendente a centro bocca: sfodera uno slancio incredibile, facendosi succoso, teso, sapido, pur senza diventare mai una ‘lama’. È nonostante la grande sapidità, continua ad avere una certa materia, una certa grassezza che lo rendono terribilmente coinvolgente. Senza contare la piccantezza sul finale che non finisce mai… Uno champagne veramente d’eccezione. Da applauso. A Jean-Baptiste, naturalmente…
Voto: 95/100

Gli champagne Louis Roederer sono distribuiti in esclusiva da:
Sagna– tel. 011/8131632 – www.sagna.it

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18 risposte a “Con Roederer la regola del ‘8’ ha colpito ancora. Cristal a parte…”

  1. Buongiorno Alberto,
    domenica ho bevuto a pranzo il Brut di Louis con 4 anni di cantina e si conferma al top della categoria. Sempre una garanzia.
    Perdoni una piccola digressione… Sbaglio o non ho visto ancora alcuna Sua recensione/commento sull’Amour de Deutz Rosé 2008? Cosa ne pensa? Ne ho sentito parlare piuttosto bene e volevo un Suo raffronto con l’Amour de Deutz 2008 recensito in guida.
    Grazie e un caro saluto

    • Brut Premier? Appunto… E,se le capita, provi la magnum!

      L’Amour Rosé 2008? Già assaggiato un paio di volte, ma l’ho trovato molto, troppo indietro, quindi ho preferito rimandare la recensione

      • Ah, ora capisco, grazie.
        Ho un paio di magnum del Brut Premier che stanno attendendo da qualche anno in cantina… A breve provvederò ad assaggiarle e, poi, le saprò dire.
        Prima, però, aprirò una bottiglia da 0,75 l del Brut Premier, per confrontarla con il formato magnum e apprezzarne la differenza, anche se non ho dubbi che sarà sicuramente migliore la magnum.

  2. Buongiorno Alberto.
    Innanzitutto i miei più sinceri complimenti per la guida Grandi Champagne, ricevuta da pochi giorni ma già letta avidamente.
    Davvero ben fatta, di gradevole lettura e ben illustrata.
    Restando in tema “8” le chiedo se ha idea di quando debutterà il DP 2008. Vedendo che non è recensito in anteprima sulla guida mi viene da pensare che si prevede non esca a breve, giusto?
    Eppure i “rumors” lo davano in arrivo per Natale prossimo…
    Grazie mille
    Gabriele

  3. Buongiorno, chiedo un aiuto a capire meglio…sicuramente mi sfugge qualcosa.
    1) b.db. 2008? sulle guide che ho tutte – c’è 2007 – 2009 – 2010.
    2) il 1998 con il nuovo habillage (peccato!!) sopra recensito, è sempre il 1998 con l’etichetta originale – cioè il medesimo vino che ha trascorso più anni sui lieviti o no?
    Perchè parla di triade dei vintage, comprende anche il nature?
    E perchè per il bd.b non compare in etichetta “vintage”?
    Infine, che ne è appunto del vintage nature, il 2006 l’ho trovato strepitoso!

  4. Buongiorno, premetto di essere un profano in materia e mi sembra il posto giusto per porre una domanda: ho ereditato una bottiglia in perfette condizioni di champagne louis roederer rosè millesimè del 1996 della collezione di un mio parente. Non essendo io un cultore e volendola cedere a degli appassionati, Vi chiedo gentilmente se potete indicarmi il valore e come fare a venderla.
    Vi ringrazio

    • Buongiorno,
      in questi casi la cosa più semplice è il passaparola tra amici o, nel caso nella sua zona ci sia un’importante enoteca, provare con loro. È una bottiglie interessante, se ben conservata, ma non trattandosi del Cristal, difficilmente potrà spuntare prezzi oltre i 150 euro. È più una bottiglie da amatori, da chi conosce la maison, che da mero mercato del vintage…

  5. Salve Sig. Alberto Lupetti,
    Mi scusi se la disturbo, posseggo una bottiglia di Louis Roederer Cristal Brut del 1997 e volevo chiederLe se possibile,dato che non sono un’esperto, come capire se la bottiglia si trova in buone condizioni così come un’ipotetico prezzo nel caso non fosse andata a male( per informarla meglio: è sempre stata conservata in cantina in posizione orizzontale, ma da un paio di anni è in posizione verticale).
    La ringrazio in anticipo e le faccio i miei complimenti per questo sito ,preparati e gentili.

    • Due anni in posizione verticale siamo al limite, ma ancora tollerabile. Però, dove è stata tenuta questa bottiglia? ha ancora la sua pellicola?

  6. Buonasera Alberto,
    Mi perdoni se approfitto ancora della sua sconfinata conoscenza in tema champagne..
    Sempre in tema di BdB roederer. Le chiedo info a proposito del 2011 (ne ho una in cantina ). Nè lei ne (se mi sbaglio mi perdoni) il sito roederer lo menzionano (sul sito proprio non danno come opzione l’annata). Cosa ne pensa? Va atteso? Bevuto? Come mai non lo ha mai menzionato?
    Grazie infinite

    • Aggiungo a quanto sopra, che ho fatto la prova con l’app di roederer (per scansionare il Qr code) ma non riconosce il codice di questo 2011 blanc de blancs roederer che ho.
      Saluti

        • ho riprovato a inserirlo manualmente ma stavolta sul sito (che comunque nelle schede tecniche passa direttamente dalla 2010 alla 2013 senza la 11) e l’ho trovato: in bottiglia nel 2012 e sbocc. 2018.
          Ad ogni modo mi è salita la curiosità e l’ho provato ieri sera. mi è piaciuto parecchio sembra uno “chablis con le bolle” tanto è affilato (ma ho poca esperienza con questa etichetta). sono sicuro che però tra qualche anno sarebbe ancor più emozionante!. Sul dosaggio si sa qualcosa? a me sembra piuttosto basso ma forse questa sensazione potrebbe derivare dall’assenza di malolattiche e dalla relativa giovinezza.
          Grazie ancora di tutto

    • Troppo buono…
      Ha ragione, pensavo di aver scritto, invece no. Ma l’ho assaggiato più volte, anche perché l’ho proposto in alcune Masterclass Louis Roederer qualche anno fa. La 2011 è stata un’annata difficile, ma, come al solito, i vigneti Roederer fanno un po’ storia s é, quindi anche in questo caso Lécaillon ha tirato fuori un ottimo champagne, assolutamente degno della tradizione Blanc de Blancs della maison. Quando berlo? Non facendo malolattica ed essendo uno champagne che invecchia mediamente molto bene, dipende dai suoi gusti e, come dico sempre, dalla sua pazienza…

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