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Cuvée de Prestige

Anteprima Amour de Deutz 2009: piacevolezza travolgente

Siamo generalmente convinti che qualità e quantità non possano andare a braccetto. Non è facile, è vero, ma non è impossibile. Nello champagne ce lo dimostra Deutz: acquistata...
di Alberto Lupetti

recensione Amour de Deutz annata 2009

Siamo generalmente convinti che qualità e quantità non possano andare a braccetto. Non è facile, è vero, ma non è impossibile. Nello champagne ce lo dimostra Deutz: acquistata nel 1993 dalla famiglia Rouzaud (Louis Roederer), produceva all’epoca 800.00 bottiglie, oggi, invece, ne produce 2,5 milioni a fronte di un netto incremento anche della qualità. Il tutto grazie all’abile guida di Fabrice Rosset, nominato Presidente nel 1995 e tuttora al vertice della maison di Aÿ. È stato lui a far crescere Deutz in qualità e quantità, senza dimenticare, però, che questo processo ha richiesto non poca pazienza. L’esempio più evidente in tal senso è il Brut Classic, il non millesimato di casa: per anni l’ho ritenuto non all’altezza, per questo è rimasto sempre fuori da Grandi Champagne. Fino all’edizione 2018-19, quando ce l’ha fatta con merito, arrivando a un soffio dall’eccellenza. Tradotto: lo champagne è cresciuto piano piano, anno dopo anno, fino a trovare finalmente la quadra. E, alla luce di un recentissimo assaggio, martedi scorso, posso anticipare che nella prossima edizione della guida guadagnerà agevolmente i fatidici 90/100. È lo champagne più importante per Deutz, anche il più prodotto, e ora testimonia perfettamente il livello qualitativo e numerico raggiunto meritatamente dalla maison. In questo è stato senza dubbio molto bravo lo chef de cave, il riservato Michel Davesne, scelto da Fabrice Rosset e arrivato in Deutz nel 2003.

Fabrice Rosset, Presidente Deutz
Fabrice Rosset, Presidente di Deutz dal 1995. In quasi cinque lustri, non ha solo guidato con abilità la maison, ma l’ha fatta crescere in qualità e quantità. Creando al contempo diversi nuovi champagne…

Ma quest’ultima degustazione mi ha fatto anche e finalmente apprezzare il classico Millésime, con l’annata 2013, mi ha fatto scoprire la seconda edizione (2012) di Hommage à William Deutz, ora con le due parcelle proposte separatamente e non più in assemblaggio insieme. Ma di questi due champagne e di tanti altri di Deutz riparlerò dettagliatamente nella prossima edizione della guida…

Uno, però, vorrei raccontarlo ora, mirando poi a una super anteprima per la prossima Grandi Champagne. È l’Amour de Deutz, una delle due cuvée de prestige, la più recente. Questo champagne è stato ideato da Fabrice Rosset pensando a qualcosa di speciale per il nuovo millennio (2000) e, sebbene Deutz sia legata al Pinot Noir, per di più di Aÿ, si tratta di un blanc de blancs. Curioso, no? Beh, il motivo è addirittura doppio. In primo luogo, un top champagne legato al Pinot Noir già c’era (William Deutz); in secondo luogo, la maison poteva vantare un’invidiabile esperienza con lo Chardonnay in purezza sin dagli anni ‘60. Infatti, l’Amour de Deutz è una felice unione di uve della Côte des Blancs (Avize e Le-Mesnil) e della Montagne de Reims (Villers-Marmery), ma le proporzioni cambiano ogni annata, pur essendo queste uve sempre fermentate in acciaio con svolgimento della malolattica. La maturazione sui lieviti è poi molto lunga, almeno 7-8 anni, e il dosaggio a 9 g/l, con la liqueur fatta con vini di solo Chardonnay e utilizzata esclusivamente per l’Amour e il Blanc de Blancs. L’Amour, a ogni modo, è sempre stato un ottimo champagne, ma credo che abbia fatto un salto di qualità con il 2005, tra l’altro un’annata molto complicata, lo sapete oramai. Ecco, da quel momento l’Amour è cresciuto costantemente, raggiungendo l’eccellenza con il 2007 e poi, naturalmente, il 2008. Che era recensito in anteprima in Grandi Champagne 2018-19 ed è ora sul mercato da qualche mese. Però, all’orizzonte si sta profilando l’Amour de Deutz 2009… Diversamente da quanto successo con altri grandi champagne, da Deutz il 2009 non ha anticipato il 2008, ma, sempre come accaduto con altre cuvée, ha corso un rischio: gli champagne targati 2009 potrebbero soffrire l’ingombrante presenza dei corrispondenti 2008 che li hanno preceduti. Bene, è successo anche all’Amour 2009? Che per la prima volta vede un quarto villaggio nell’assemblaggio, Villeneuve-Renneville (a est di Vertus) con il 5%, oltre ai tre summenzionati villaggi rispettivamente con il 49%, il 40% e il 6%. Vediamo.

Amour de Deutz 2009

Bottiglia Amour de Deutz 2009100% Chardonnay
Naso tanto elegantissimo quanto attraente, due aspetti che solitamente non viaggiano insieme. Ed è un naso anche spesso e morbido, ma non con la vinosità del fratello minore Blanc de Blancs, bensì con un equilibrio che significa ricchezza e finezza allo stesso tempo. Si articola su grassezze di nocciola, che è un po’ la firma dell’etichetta, seguite da un tocco di vaniglia e poi, via via più in profondità, la frutta, gli agrumi, un tocco di pasticceria da forno. È senza dubbio un naso raffinato, molto. La bocca ti conquista definitivamente, perché ti fa capire subito di non aver subìto l’annata (è prima Amour che 2009, per intenderci), quindi prosegue su questa eleganza che si traduce in un’equilibrata leggerezza, una cremosa scorrevolezza, una freschezza ben integrata e un finale finemente sapido e minerale di bella persistenza. È, dunque, la classica bottiglia che finisce in un lampo e per un top champagne non è un complimento da poco…
Voto: 95/100

Altra bellissima prestazione per questo champagne, che, pur non raggiungendo le vette del 2008 che l’ha preceduto, non soccombe nei suoi confronti, rappresentandone una giustamente diversa espressione. Ma, come detto, senza farsi ‘segnare’ eccessivamente dall’annata, che rimane in secondo piano nei confronti dello stile dell’etichetta. Anzi, questo Amour non ha affatto la calda opulenza dei 2009 e, al contrario, rappresenta une delle più belle declinazioni in assoluto di quest’annata. Proprio com’era successo con l’Amour 2005 e il 2007

Gli champagne Deutz sono distribuiti in esclusiva da:
D&C – tel. 051/6172777 – www.dec.it

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