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Millésime

Cristal 2008: a volte (per fortuna) ritornano…

Grazie all’amicizia e alla stima di Jean-Baptiste Lécaillon, sono stato – permettetemi di dirlo, perché a volte mettere i puntini sulle ‘i’ è necessario – il primo al...
di Alberto Lupetti

Cristal 2008

Grazie all’amicizia e alla stima di Jean-Baptiste Lécaillon, sono stato – permettetemi di dirlo, perché a volte mettere i puntini sulle ‘i’ è necessario – il primo al mondo fuori dalla maison Louis Roederer ad assaggiare il Cristal 2008. E sono stato il primo al mondo a tributargli il massimo punteggio: 100/100. Nonostante sia stata una valutazione di gruppo, come tutte le degustazioni della guida Grandi Champagne, a me personalmente non era mai successo di dare un simile riconoscimento a uno champagne giovane, giovanissimo, visto che lo assaggiai oltre un anno prima del debutto, proprio durante le degustazioni di Grandi Champagne 2018-19.

A proposito di anteprime, sì, le rincorro ossessivamente e lo faccio non per piantare per primo la bandierina, bensì per offrire agli appassionati un prodotto (la guida) il più aggiornato possibile. Infatti, che senso ha uscire con una guida i cui vini recensiti sono già o quasi fuori mercato? Certo, non è facile assaggiare champagne in queste condizioni ed è ancora meno facile avere la possibilità di farlo, ma, evidentemente, gli champenois oramai si fidano di me. Anche perché valutando queste anteprime mi sono preso, mi prendo e mi prenderò una responsabilità enorme, dal momento che ci potrebbe pure essere il rischio di essere poi clamorosamente smentito, quando lo champagne si è completamente ‘formato’. Ma l’esperienza aiuta, così come la sensibilità, ci mancherebbe, soprattutto ritengo fondamentale l’applicazione continua, la voglia di imparare sempre. Per questo mi reco molto frequentemente in Champagne, organizzando personalmente visite nei vari periodi dell’anno (cosa peraltro onerosa sia dal punto di vista economico che della fatica) volte a questa scoperta approfondita e senza soluzione di continuità dello champagne e della Champagne. Non a caso, Jean-Hervé Chiquet (Jacquesson) l’ultima volta mi ha detto: “mi piace confrontarmi con quelle pochissime persone come te in grado di valutare in anticipo uno champagne. La maggior parte dice semplicemente ‘è giovane’… beh, certo che è giovane, questo lo so anch’io! Se te lo faccio assaggiare prima è per capire insieme come potrà essere, mica per sentire un’ovvietà!”. Ecco, queste parole mi hanno fatto particolarmente piacere e mi hanno confermato che la mia costante e rigorosa applicazione, sempre con umiltà, ha dato i suoi frutti: il riconoscimento degli stessi champenois! Questo conta, così come il riconoscimento accordato da voi lettori, di questo sito e della guida, che ‘certifica’ definitivamente la bontà di quello che sto facendo: grazie!

Alberto Lupetti con Jean-Baptiste Lécaillon e la Guida Grandi Champagne
Dicembre 2017: il sottoscritto celebra i capolavori di Jean-Baptiste Lécaillon nella da poco uscita Grandi Champagne 2018-19, i Cristal 2008 e i Cristal Rosé 2008!

Torniamo a noi, o meglio, al nostro Cristal 2008. Da quel momento in poi, ho avuto la fortuna di riassaggiare questo champagne diverse volte ancora e non mi sono mai affatto pentito della scelta, anzi. Come ho scritto in diversi commenti qui sul sito, il Cristal 2008 assaggiato per la guida aveva un dégorgement diverso, antecedente di circa un anno, quindi in quel momento mostrava maggiore cremosità, una texture più setosa rispetto a quello poi ufficialmente sul mercato… Ma, come ho scritto a diversi lettori, un annetto di pazienza e anche ‘quel’ Cristal 2008 avrebbe rivelato tutta la sua magnificenza. Anzi, anche di più, visto che aveva un anno in più sui lieviti. Non a caso, a seguire il mio oramai celebre 100/100, la più accreditata critica mondiale e il travolgente successo di mercato hanno evidentemente confermato lo status di ‘capolavoro’ di questo champagne e il risultato è che non solo è diventato veramente difficile trovare una bottiglia di Cristal 2008, ma si è pure assistito a diversi fenomeni ‘speculativi’, visto che a listino lo champagne è aumentato di pochi euro mentre sul mercato il prezzo finale è lievitato di diverse decine di euro rispetto al Cristal 2009. È ancora poca cosa, ma che sia l’inizio di un fenomeno che ha colpito in maniera virulenta prima Bordeaux e poi la Borgogna? Speriamo di no, perché in quei casi siamo arrivati ad autentiche storture.

dégorgement cristal 2008
Martedi mattina della scorsa settimana, Reims, rue de Savoye: nelle cantine della Louis Roederer si sta procedendo al secondo ‘dégorgement commerciale’ del Cristal 2008…

Bene, a questo punto vi starete giustamente chiedendo perché stia (ri)parlando ora del Cristal 2008… Beh, perché sta finalmente per tornare: la scorsa settimana, alla Louis Roederer hanno degorgiato un nuovo lotto, che quindi sarà sul mercato nel giro di qualche mese, rendendo così questo champagne tanto desiderato nuovamente reperibile. Con il vantaggio in più di un ulteriore anno sui lieviti, per un totale di ben dieci anni, un record per il Cristal! Allora sì che queste bottiglie saranno da accaparrarsi e tenerle in cantina come un tesoro…

Ma cos’è il Cristal 2008? Per Jean-Baptiste Lécaillon è il suo miglior Cristal fatto finora (mi ha confessato che solo il 2015 potrebbe essere migliore, ma… vedremo!), io mi sbilancio a dire che è il miglior Cristal fatto finora, a mio avviso superiore al 1996 (Cristal straordinario) e credo proprio anche al mitico 1988. La maturazione molto lenta ma regolare delle uve ha portato a una materia prima fantastica, che lo chef de cave ha selezionato in 37 delle 45 parcelle totali che compongono il ‘Domaine Cristal’, fatto di suoli molto calcarei, piante di almeno 35 anni e classificazione quasi interamente Grand Cru (c’è solo una parcella a Mareuil, quindi 99% Premier Cru); nel 2008, poi, il 40% di questi vigneti scelti era in regime biodinamico. In cantina, poi, Lécaillon ha fermentato queste uve per il 20% in legno (tini tronco-conici) e, per la quarta volta nella storia del Cristal, ha svolto la malolattica sul 19% dei vini. E il Cristal 2008 è il secondo della storia (dopo il 2009 che l’ha preceduto…) ad aver svolto la malolattica. 

A questo punto, vi racconto l’ultimo assaggiato, a fine di ottobre dello scorso anno nel corso di un’esclusiva verticale di Cristal organizzata per alcuni amici di Mantova, grandi appassionati.

Cristal 2008

Cristal 2008

60% Pinot Noir, 40% Chardonnay
dég. gen. 2018 – La primissima sensazione è di grandissima energia, anche a costo di nascondere, in questa fase, la cremosità tipica dell’etichetta. Ma basta un minimo di attesa nel bicchiere affinché questa energia non sia potenza muscolare, ma elegante autorevolezza, con un corredo aromatico molto articolato (dolcezze di confetto, agrumi, zagara, fiore di pesco, la finezza del gelsomino e del bergamotto, il timo, finanche le resine), via via dominato da una mineralità che parte con la pietra focaia, evolve sulla craie e si fa infine marino/iodata. Al palato la verve agrumata è incisiva, inarrestabile, la freschezza prende il sopravvento in bocca insaporita dai ritorni salini. È teso e fine, granitico nella sua solidità gustativa, affusolato ma coriaceo nello sviluppo, puro, succoso, sapido. Torna la stessa sensazione che provammo con le degustazioni della guida: a un certo punto smetti di inseguire i riconoscimenti e ti abbandoni al gusto di questo vino, rendendoti conto che non devi inseguirlo nelle sue numerose sfaccettature, ma soltanto chiederti cosa gli manchi… E la risposta arriva facile: nulla!
Voto: 100/100

(ha collaborato alla degustazione Vania Valentini)

Bottiglie Champagne Cristal 2008

I vari assaggi nel corso dello scorso anno mi hanno messo di fronte a uno champagne partito ‘frenato’ rispetto a quello della guida, come detto, per distendersi costantemente fino a questo assaggio, che rivela senza ombra di dubbio l’eccellenza, la perfezione di questo champagne. È stato il primo dei grandi 2008 ad arrivare sul mercato e, alla luce del suo innegabile valore, si è proposto subito come il naturale punto di riferimento, il benchmark. Con i quali tutti hanno dovuto e soprattutto dovranno (molti dei 2008 devono ancora uscire e alcuni li vedremo nella prossima edizione di Grandi Champagne…) confrontarsi. Nell’attesa della magnum, che ancora non ha visto la luce!

Gli champagne Louis Roederer sono distribuiti in esclusiva da:
Sagna – tel. 011/8131632 – www.sagna.it

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47 risposte a “Cristal 2008: a volte (per fortuna) ritornano…”

  1. Salve, come sempre la seguo e ovviamente anche i suoi consigli, infatti del 2008 quando uscii ne ho acquistate due di bottiglie e messe in cantina, la domanda che volevo porle è :
    come posso capire che sono le nuove bottiglie del 2008 e non quelle già uscite sul mercato?

    Grazie
    Andrea

    • Allora, le bottiglie che ha sono evidentemente del primo dégorgement, il secondo sarà sul mercato tra qualche mese. Come riconoscerle? Sul retro c’è un QR code e un codice numerico: se non ricordo male, con l’app Roederer o inserendolo sul sito, oltre all’assemblaggio ci dovrebbe essere anche il dégorgement…

  2. Ha degustato annata 2008 Cristal,Dom Perignon ,POL Roger winston churchill. Ritengo annata straordinaria, dei tre forse il winston churchill è quello che mi ha esaltato . Poi scegliere tra Ferrari e Aston Martin è complicato ….

    • Appunto… a quel livello entra in ballo il gusto personale. Giusto!
      E considerato che molti top 2008 (annata, lo abbiamo capito, epica) devono ancora uscire…

  3. Buonasera Alberto,

    Complimenti per questo ennesimo interessante articolo!
    All’esordio di Cristal 2008, la scorsa estate, ne comprai diverse bottiglie, sboccatura 2017, che ora riposano in cantina.
    Quelle che arriveranno sul mercato nei prossimi mesi saranno sboccate 2019 (quindi più di un anno aggiuntivo sui lieviti rispetto a quelle che acquistai io).
    Le chiedo a suo avviso se questo nuovo lotto potrebbe avere delle caratteristiche e un potenziale di evoluzione differente rispetto alle prime bottiglie messe in commercio, per via della maggiore permanenza nella cantina di Roederer.
    Questo perché in tal caso potrei valutarne l’acquisto di qualche ulteriore bottiglia!
    Grazie come sempre per essere il più interessante e completo punto di riferimento per noi appassionati di champagne.
    Claudio

    • Beh, senza dubbio l’anno e più sui lieviti farà sentire il suo peso, soprattutto alla lunga. Pensi, ad esempio, al Vinothèque 1995: 10 anni sui lieviti e 10 anni post dégorgement…

  4. Buona sera sig. Lupetti, la seguo da anni con stima e ammirazione. Mi complimento per la passione che ci mette nel suo lavoro a vantaggio di tutti noi ed è innegabile che traspaia la vera passione in quello che fa e scrive, complimenti un vero professionista che mancava.
    Vorrei farle tre domande : ha idea della data di uscita della magnum? Le bottiglie già acquistate, anche in ottica futura, avranno lo stesso valore di quelle che a breve verranno immesse nel mercato? Indicativamente, secondo il suo parere, in quale fascia il prezzo sarebbe da considerarsi “giusto”?
    Buon lavoro, saluti.
    Matteo

    • Innanzitutto grazie!
      Venendo alle domande: considerando che stanno degorgiando le ultime magnum di Cristal 2009, secondo me le magnum di Cristal 2008 non si vedranno prima del prossimo anno. Comunque, chiederò a Lécaillon. Poi, considerando che il Cristal è uno dei pochi champagne che aumenta di valore nel tempo, non credo che un giorno si possa differenziare tra quelle che hanno passato quasi nove e quelle quasi dieci anni sui lieviti!

  5. Alberto buonasera.

    Che questo Cristal sia un capolavoro credo l’abbiano capito pure i più distratti.
    C’è però una nota di “delusione” se me lo passa quando si parla di questo vino, ed è la speculazione che si è fatta intorno a questa bottiglia. Più che introvabile, come la definisce nel suo (sempre bello) articolo, direi inabbordabile. Il 2009 si trovava, almeno quando uscì sul mercato, tranquillamente sui 150 euro. Il 2008 rimane stabilmente oltre i 220/250 euro.
    Il Dp 2008, da poco uscito, rimane allineato ai prezzi del precedente 2009, forse proprio poco di più ma davvero poco. Idem si può dire del SWC.
    Cito questi due perché sono entrambi arrivati a punteggi simili (DP) se non uguali (SWC) al Cristal.
    Perché secondo lei questo diverso destino del primo rispetto agli altri due? eppure parliamo in tutti e tre i casi di vini che resteranno nella storia della Champagne, sono tutte e tre bottiglie che finiranno nelle cantinette di noi appassionati, possibilmente più d’una per averne di scorta negli anni a venire.
    L’unica risposta che mi viene, ma lo dico senza alcuna nota polemica ovviamente, è che forse non si è parlato un pò troppo di questo Cristal 2008? Oltre alle varie anteprime, abbiamo letto la recensione ufficiale “rubata” dalla guida e messa a disposizione di tutti gli utenti del sito, poi abbiamo letto nuovamente il “parallelo” con il Rosé 2008, e poi nuovamente a ricordare, fosse mai che qualcuno se ne fosse dimenticato, della imminente nuova release, dipinta come ancora migliore di prima….. Lei prima dell’uscita sul mercato ci ha dato delle anticipazioni, qualche rivelazione ed anteprima, creando così una enorme aspettativa per questo vino, aspettativa che poi ha condotto il mercato a quello che tutti abbiamo visto.
    Del Dp e del SWC ne ha parlato, ma sicuramente meno, senza creare quella suspence che nel primo era davvero molta.
    Quindi…..col massimo rispetto, con la massima stima che davvero ho per lei Alberto, serviva davvero a noi appassionati questo articolo, che conferma quanto già sapevamo? certo, c’è la maturazione più lunga sui lieviti di 1 anno ma, nella mia enorme ignoranza, mi risulta che non sia l’unico caso in cui il medesimo millesimo viene degorgiato in periodi successivi con maturazioni sui lieviti diverse (RD per esempio?).
    Il risultato finale è purtroppo che si continua a gettare benzina sul fuoco della speculazione.
    Detto questo, chiedo scusa anticipatamente se posso in qualunque modo averla offesa, ma davvero non è mia intenzione, anzi spero lei continui nel suo lavoro che appassiona tanti di noi.
    Come sempre con infinita stima la saluto caramente.

    Gabriele

    • Mi permetto di intromettermi per commentare il post del lettore Gabriele. Capisco perfettamente le sue rimostranze nel constatare che i prezzi di molti 2008 siano lievitati già all’uscita. È la stessa cosa qui in Francia dove un DP costa in genere intorno ai 130€ contro i 200 e passa della Legacy 2008 o un Cristal che costa sui 170-180 tranne il 2008 anche lui subito oltre i 200€. Grazie a enoteche di cui sono cliente (e neanche su internet) sono riuscito ad avere entrambi sui 170, ma è stata dura! Detto questo non penso che Alberto o Richard Juhlin possano in qualche modo esserne ritenuti responsabili. Credo siano le maisons che abbiano deciso così. E se i critici di fronte a pezzi d’antologia ne sviscerano con entusiasmo tutti gli aspetti, fanno in fondo il loro lavoro! Ma resta la mia modesta opinione!

      • Buonasera Filippo.
        Certamente non è colpa di Alberto, non sono i critici a stabilire il prezzo al dettaglio. Il mercato lo facciamo soprattutto noi consumatori.
        Però come Alberto stesso dice, il prezzo al listino del 2008 è poco di più del 2009, ma poi al dettaglio le cose sono cambiate drammaticamente.
        Perché? Ovviamente se la domanda è alta, anzi altissima, tutti si precipitano a fare scorta di bottiglie (molti ahimè solo per poi rivenderle cercando profitti sempre maggiori), e finisce inevitabilmente che i prezzi vadano alle stelle.
        E perché c’è stata questa corsa furibonda? Perché i riflettori erano puntati sul Cristal 2008 già mesi prima del debutto. Ecco i riflettori non li abbiamo accesi noi consumatori/appassionati, concorda?
        Continuare a ricordare che sia un vino strepitoso, un must have, etc etc forse a noi appassionati non aggiunge più niente oramai, ma alimenta questa tensione che sicuramente non farà scendere il prezzo.
        Se quindi vogliamo evitare di replicare il fenomeno di cui Alberto stesso parlava riferendosi al Bordeaux, forse bisogna incominciare a pensare di dover spegnere quei riflettori….
        La mia è solo una amichevole riflessione, ripeto senza alcuna intenzione polemica, né di critica nei confronti di Alberto, non mi permetterei mai.
        Buona serata.
        Gabriele

      • Purtroppo anche allo champagne sta capitando quello che è già capitato con alcune annate di Borgogna o Bordeaux, quindi la crescita esagerata dei prezzi a fronte di millesimi straordinari. E proprio con la 2008 è il primo caso di impennata significativa… Però non è colpa della maison, che hanno ritoccato il listino di pochi euro, ma dei rivenditori, che hanno approfittato della domanda, attenzione!
        Caso a parto il DP Legacy, proposto come una specie di bottiglia da collezione. Il Vintage 2008 ‘normale’ sarà allineato ai precedenti millesimi, fatto salvo un piccolo aumento.
        Da parte mia cosa dovrei fare? Trovare uno champagne eccezionale e non valutarlo come tale solo perché rischierei di fomentare l’aumento dei prezzi? Mi spiace ma mi rifiuto di farlo. Io ho il compito (e la responsabilità di ‘recensire’, ma quello che succede poi sul mercato esula da me. Volente o nolente.

    • Da un lato (gettare benzina sul fuoco della speculazione) devo darle ragione, ma dall’altro… mi sono accorto di non aver mai scritto un articolo completo sul Cristal 2008 sul sito. A mio avviso lo dovevo per tutti voi lettori del sito. Anche con dettagli di cui nessuno aveva mai parlato…
      Secondo aspetto: DP e SWC. Beh, mi dia un po’ di tempo… 😉
      Prezzo. La sua osservazione è ineccepibile e l’unica spiegazione che mi viene in mente è che, essendo il Cristal un vino d’eccellenza e – ahimè – uno pure patinato, il fatto che sia stato il primo a uscire con l’annata 2008 e il primo a ricevere 100/100 lo ha fatto schizzare più in alto dei ‘colleghi’ di valore pari o simile.
      Doppio dégorgement: è una cosa diversa dai veri e propri ‘dégorgement tardif’ come l’RD. Quasi tutti gli champagne vengono degorgiati con lotti diversi durante l’anno o addirittura due anni, ma il tutto passa inosservato. Nel caso del Cristal, alla luce di quanto detto poche righe sopra, che ha portato a una sorta di sold-out, ha creato tante aspettativa che hanno reso una vera e propria notizie il secondo dégorgement del Cristal 2008.
      Soddisfatto?

  6. Buongiorno,
    Vorrei chiedere se i vintage di Roederer, a parità di annata, hanno la stessa capacità di invecchiamento e miglioramento negli anni del Cristal. Potrebbe gentilmente spiegarmi quali sono le determinanti della capacità di invecchiamento di uno champagne?
    Grazie

    • Un solo esempio: Brut Vintage 1988, assaggiato qualche anno e riassaggiato qualche mese fa: mostruoso! Basta?
      A proposito: https://www.lemiebollicine.com/5720-champagne-1988-unannata-eccezionale-degustazione-2/
      L’invecchiamento, contrariamente a quanto si pensi, non è dato dall’acidità, ma dalla maturità, quindi da annate con grado alcolico potenziale importante (per la Champagne). L’esempio più clamoroso in tal senso sono annate come la 1947 e la 1959, molto calde (quindi maturità), ma oggi eccezionale. Così come la 1990… Se poi c’è anche l’acidità (1988 e 2008, ad esempio), beh, siamo al capolavoro!

      • Buongiorno Sign. Lupetti,
        Innanzitutto complimenti per il sito, la guida e la sua infinita conoscenza e capacità di far appassionare il lettore ad ogni suo articolo!
        Mi permetto di intromettermi nella discussione sulla capacità di invecchiamento dei vintage di Roederer, ma anche di altre maison, per chiederle due pareri su due champagne che ho in cantina ma che non ho mai assaggiato fino ad ora.
        Il primo è proprio il vintage di Roederer 2004, il secondo è sempre un vintage, ma di Charles Heidsieck sta volta, anno 2005 (Magnum).
        Ritiene che siano già pronti per essere degustati al meglio o bisognano ancora di qualche tempo? e per pura curiosità….qual’è il valore economici di entrambe?

        • Grazie!
          Venendo alla sua domanda, la 2004 non sarà un’annata da grandissimo invecchiamento, ma, all’opposto, il Vintage di Roederer Sto arrivando! maturare in maniera sorprendente. Pertanto dipende dai sui gusti, nel senso che oggi lo troverà di una godibilità travolgente, ma se volesse aspettare ancora qualche annetto non ci sono problemi di tenuta.
          Discorso simile per il Charles. La 2005 non è stata una bella annata, ma la maison ha saputo interpretarla in maniera eccezionale, addirittura meglio della 2005. Senza contare il fatto che gli champagne di Charles sanno anch’essi invecchiare magnificamente e, in più, c’è il vantaggio del formato magnum. In questo caso, però, aspetterei ancora un po’, sempre ammesso e concesso che lei ami gli champagne un po’ maturi, certo.
          Per il valore, infine, è troppo presto perché ne abbiano acquisito uno superiore a quello normale di mercato…

  7. Gentile Sig. Lupetti,
    La ringrazio molto per la sua risposta. Riesce sempre ad essere chiaro, a spiegare e far capire con parole semplici, anche ai non esperti come me ,concetti che, invece, non lo sono. In Italia, specialmente in ambito accademico, invece, molti che si definiscono “sapienti” badano più alla forma che alla sostanza.
    Io sul vino so veramente poco. Ho scoperto qualche anno fa, per caso, il suo sito e da quel giorno, piano piano, ho iniziato ad appassionarmi allo champagne e ad imparare qualcosa grazie ai suoi articoli. Se fossero stati scritti solo ed esclusivamente per un pubblico esperto, probabilmente, dopo un paio di righe di lettura mi sarei stancato e non avrei più visitato il suo sito.
    Le faccio i miei più grandi complimenti.
    Cordialmente,
    Giorgio

  8. Buongiorno Alberto, bevuto sabato il Cristal 2008… L’ho trovato pazzesco!
    Effettivamente difficile aggiungere altro se non che, pur essendo già adesso incredibilmente buono, a mio avviso, ha ancora un bellissimo potenziale che lo renderà negli anni, se possibile, ancor più meraviglioso.

  9. Buonasera Signor Lupetti. La seguo da una settimana ed ho già comprato il suo libro…un capolavoro. Vorrei avere una mia piccola collezione di champagne. Quali sono secondo lei i 5 miglior champagne (con annate annesse) che mi consiglierebbe per iniziare questa collezione? credo che il Cristal del 2008 ne faccia parte.
    Ringrazio per il suo tempo e ancora complimenti

    • Wow, grazie!
      Bella domanda… intende dei grandi millesimi da dimenticare in cantina? Oppure 5 champagne da godere ora tra sans année e millesimati? Nel primo caso è facile, basta aggiungere al Cristal 2008 il Pol Roger Churchill 2008, La Grande Année 2008 di Bollinger, più che il Vintage 2008 di DP aspetterei il P2 2002, che per un lungo invecchiamento è perfetto, e… siamo già a 4 e ci sarebbero tanti altri nomi da fare. Ad esempio uno dei Lieux-Dits 2008 di Jacquesson, una ‘semplice’ Grande Cuvée 164 di Krug, un ‘semplice’ Vintage Rosé 2008 di Veuve Clicquot…

  10. Buongiorno Alberto, le faccio i complimenti per il sito e per la guida..che vorrei comprare ma sul sito risulta sold out. Avrei due domande:
    1) ho acquistato un Cristal 2008. A suo parere quale sarà l’anno migliore in cui stapparla?
    2) per chi come me è appassionato di champagne, ma ne sa ancora poco, che percorso consiglierebbe di intraprendere?
    La ringrazio.
    Giorgio P

    • Buongiorno! Sul sito la guida è cold-out, ma nelle librerie, almeno il alcune, ancora dovrebbe esserci. Magari provi a farsi dire dal distributore (la CDA di Bologna) una libreria della sua zona.
      Veniamo alle domande.
      1) È uno champagne con un enorme potenziale, ma poi dipende dai gusti di ciascuno. Essendo, come mi sembra di capire, agli inizi, aspetterei da ora uno, massimo due anni, avendo nel frattempo assaggiato etichette meno ‘impegnative’.
      E veniamo così alla 2): sembra banale, ma… leggere e assaggiare. Inziando dagli champagne non millesimati di vario genere e poi via via a salire.

  11. Buon giorno Alberto, anche io tra gli appassionati, sono entrato in possesso del Cristal 2008 con cofanetto.
    Le faccio i complimenti per le sue recensioni molto utili e dettagliate. Ho scoperto da poco il suo sito, e continuerò a seguito.
    Le vorrei fare alcune domande:
    1) Ho acquistato il Rare 2002 Piper Heidsieck, credo con dégorgement 2018. Rispetto al Cristal 2008, cosa devo aspettarmi. Sulla stessa linea di qualità?
    2) vorrei acquistare una bottiglia di champagne Cuvée des Archives 2002
    di Collard-Picard. So che sono bottiglie numerate. Prezzo poco meno di 200euro. Cosa può dirmi su questo champagne? Vale la pena?
    3) spesso sento dire che lo champagne Dom Perignon, non è più quello di una volta. È rimasto solo il nome, il marketing ma la qualità nel tempo si è persa. Cosa può dimmigrati in merito?
    Sono tentato dall acquisto del Rosé oenotheque, o del P2. Cosa può dirmi?
    Può anche rispondermi in privato, se vuole. Grazie

    • Buongiorno, innanzitutto grazie!
      Provo a rispondere a tutte le domande.
      1) Champagne da lungo invecchiamento, quindi aspetterei non meno di altri due anni da pra, come minimo, ma stile e annata completamente diversi dal Cristal, quindi ogni forma di paragone è fuori luogo. Ma se parliamo di livello qualitativo, è certamente un grande champagne, questo sì. A mio avviso il Cristal rimane in benchmark, non foss’altro perché nasce da vigneti specifici che sono tra i migliori della Champagne, ma il valore della Rare è assoluto!
      2) Champagne molto sofisticato, anche prezioso, ma giocato su uno stile ossidativo. Insomma, oggi è molto maturo. Quindi, se le piacere il genere è certamente un acquisto consigliato (tra l’altro è frutto di un’antichissima vigna poi ripiantata), altrimenti meglio passare a champagne più ‘freschi’.
      3) Nessuno champagne è quello di una volta, troppe cose son cambiate! Però, l’enorme aumento della produzione di DP degli ultimi anni ci sta mettendo di fronte ad alcuni Vintage a volte non proprio entusiasmanti. Cosa che, invece, non accade con i P2, che forse esprimono tutta l’essenza del mito DP come champagne. Consideri, poi, che dopo l’estate uscirà il P2 2002… Anche il Rosé OE è diventato P2 Rosé e… com’è? A poterselo permettere…
      Saluti

  12. Buonasera,
    vorrei acquistare 5 champagne “da collezione” e da godere ora tra sans année e millesimati.
    cosa mi consiglia?io sono più per il pinot nero come gusto però visto la sua esperienza prenderò seriamente in considerazione quello che mi dirà.
    saluto
    Alessandro

    • Oddio, cosa significa da collezione? Da lasciare ai posteri? Da rivendere all’asta? O semplicemente da bere tra qualche anno? E, soprattutto, di che budget parliamo?

  13. Mi scuso per la poca chiarezza. Vorrei acquistare delle bottiglie da degustare subito o comunque da NON dimenticare in cantina. Cerco il suo suggerimento per bottiglie che hanno una fama particolare per annata e/o composizione. Tetto max attorno ai 400/500€ a bottiglia.
    saluto
    Alessandro

  14. Buongiorno Alberto,
    di questo Cristal si è detto quasi tutto ma ho notato che non si è fatta menzione del dosaggio: secondo lei come mai Roederer sceglie di dosare questo champagne 8 gr/lt?
    Al di là della “moda” delle bollicine sempre più secche di questi ultimi tempi (personalmente sono almeno 10 anni che preferisco i nature o gli extra brut), non vale la regola generale che più un prodotto è valido e meno ha necessità di essere dosato? Penso per esempio a cantine come Jacquesson che se non erro rimane sempre sotto i 3 gr/lt anche sui prodotti “base”.
    Grazie per l’attenzione.

    • Per il dosaggio non esiste una regola. Ci può essere un super champagne che sta bene con 10 g/l e uno mediocre che va benissimo a 2 g/l. I produttori più seri, quindi, non si attengono a una formuletta, ma fanno assaggi alla cieca con diversi dosaggi e poi scelgono.
      Alla luce del cambio climatico, è normale che champagne un tempo molto dosati oggi lo siano meno anche (e soprattutto) per via della maggiore maturità.
      Quindi il Cristal è passato dai 13 g/l degli anni ’80 ai 7,5 g/l del 2012, Jacquesson è scesa anch’essa dal 1988 a oggi, stabilizzandosi sotto i 3 g/l.

  15. Salve Sig. Alberto, innanzitutto volevo farle i complimenti, per “la mia champagne” e per l’intensità dei suoi racconti. Ho comprato diverse bottiglie di cristal 2008, ne ho aperta una per la cena di natale insieme ad un bollinger “la Grand Anne’ 2004” , e devo dire che il Cristal ha perso di netto, aspro al confronto, anche chi era con me ha avuto la stessa impressione. Vista anche la differenza di prezzo ci siamo rimasti un pò male. Secondo lei è dovuto solo ai 4 anni di differenza? Se si, bisogna aspettare altri 6-7 anni per avere la.sua massima espressione? Visto come si parlava del Cristal 2008, sono rimasto davvero sorpreso .
    Un caro saluto

    • È un confronto che non sta in piedi, per diversi motivi. Innanzitutto l’annata, poi lo stile (vinificazione, malolattica, ecc), poi il tempo post dégorgement, infine il proprio gusto. Comunque, LGA 2004 ha già una pienezza, una maturità che il Cristal 2008 al momento neanche se la sogna. È uno champagne da lungo invecchiamento, quindi sono certo che, se saprà resistere alla tentazione, tra qualche anno il suo giudizio sarà ben diverso.
      Credo che anche assaggiando al fianco di LGA 2004 una LGA 2008 sarebbe rimasto un po’ spiazzato, seppure in misura minore, perché, facendo legno e svolgendo la malolattica, le LGA denotano maggiore ricchezza e avvolgenza già poco dopo il dégorgement rispetto ad altri grandi champagne.
      Il tutto senza dimenticare l’eccellenza di LGA 2004, naturalmente, una delle migliori dopo 2012 e 2008…

  16. Caro Alberto,
    per prima cosa le rinnovo volentieri i miei complimenti per il suo lavoro su questo sito, sulla guida online a cui mi sono abbonato e le faccio le congratulazioni per il suo meritatissimo successo editoriale con “La mia Champagne” (pietra miliare che ho acquistato in duplice copia).
    Prendendo spunto dal Cristal 2008 volevo sollevare una questione che potrebbe meritare un suo approfondimento in uno dei suoi articoli, o che quantomeno sono sicuro attanagli più di un appassionato di champagne, ossia quando (a partire da quando) stappare una determinata bottiglia, nell’ottica di non “sciagurarla” e non godersela appieno a causa di un’apertura troppo precoce. Qualunque amante di questo mondo meraviglioso e sconfinato ha in cantina qualche bottiglia particolare a cui tiene particolarmente e che custodisce in trepidante attesa. Pur comprendendo che sarebbe difficile generalizzare e che ogni champagne e ogni annata hanno caratteristiche molto diverse, sarebbe molto interessante poter avere qualche elemento con cui valutare il momento adatto per approcciarsi alla bottiglia. Per la mia modesta esperienza è un tema centrale particolarmente con gli champagne e che viene discusso troppo marginalmente quando se ne parla.
    Per quanto mi riguarda mi sono trovato a pormi questa domanda ad esempio proprio per il Cristal 2008 (ne ho aperta una la scorsa estate ma a mio parere era ancora troppo presto e ne sono rimasto piuttosto deluso), ma mi chiedo la stessa cosa per un Cristal 2002 o 2012, Dom Perignon P2 2002, Sir Winston Churchill 2008, Krug grande cuvée 168 édition e parecchi altri.
    Con l’occasione le chiedo anche se l’indicazione “cantina/bere” sulle schede della sua guida online (con la full memebership) si adatta man mano che il tempo passa oppure se rimane invariata (leggendo la scheda di uno champagne tra ad. es. 5 anni la valutazione sarà la medesima o l’indicatore si sarà spostato più verso il “bere”?).
    La ringrazio per un suo gentile riscontro e se avesse voglia di indicarmi una sua opinione spassionata sul periodo ideale per degustare le bottiglie di cui sopra (Cristal, Dom Perignon P2 2002 e Sir Winston Churchill 2008) gliene sarei molto grato 🙂
    Cari saluti
    Michele

    • Innanzitutto grazie dei complimenti e… della fedeltà.
      Provo a rispondere per argomenti.
      – Indicazione sulla guida: si tratta di indicazione riferita al momento dell’assaggio. Con gli anni cambia e, in effetti, mi ha dato lo spunto per un aggiornamento l’anno prossimo, quindi dopo l’uscita della prossima edizione.
      – Quando stappare uno champagne: non esiste una regola assoluta, perché, prima di tutto, conta il gusto personale. In linea generale, posso dire che 1-2 anni li darei a tutti i non millesimati, mentre per i ‘vintage’ i 2 anni diventano il minimo sindacale e in più va considerata l’annata. Un 2006 non lo attenderei, un 2008 sì. Con la 2012 è un po’ diverso, perché, fermo restando il suddetto minimo sindacale, si tratta di un’annata che ha dato già al debutto champagne mediamente piacevoli. Ancora: sì, la 168ème di Krug ha un’acidità sferzante, ma a me piace l’acidità, quindi la trovo già coinvolgente (ritorna il gusto personale), fermo restando che dimostrerà capacità di invecchiamento notevoli. Invece, sull’annata 2002 nutro diversi dubbi, come ho detto nel libro: la trova una sorta di annata ‘mai riuscita’: aspettiamo, aspettiamo, ma…
      Avrà capito che è molto complicato, per questi dico ‘minimo 2 anni’, poi spetta al gusto e alla pazienza di ciascuno…

  17. Buongiorno, ho una bottiglia di Cristal 2008 e vorrei un consiglio su quanti anni attendere per gustarla al meglio.
    Grazie

    • Ah, bella domanda! Premesso che dipende dai gusti di ciascuno (c’è chi preferisce la freschezza, chi gusti più evoluti), personalmente stapperei da un paio di anni da ora in poi.

  18. Buonasera Alberto,

    approfitto di questa pagina per formulare una domanda.
    Recentemente è stato immesso sul mercato il Cristal 2014, in rapida successione del 2013, a sua volta succeduto al 2012 che, a sua volta, è rimasto sugli scaffali delle enoteche per un lasso di tempo relativamente breve rispetto al 2008.
    Ultimamente si sono viste transitare velocemente svariate annate delle più importanti cuvée de prestige, e altrettanto in fretta scomparire dal mercato. Cristal 2013, Dom Perignon Vintage 2010, Comtes de Chanpagne 2008, solo per citarne alcuni hanno avuto una forbice temporale di commercializzazione decisamente più ristretta rispetto a quanto accadde alcuni anni fa, quando le maison rilasciarono i vari 2007, 2009 e 2008…
    Cosa sta succedendo? Tenuto conto che il tempo che intercorre tra la vendemmia e la commercializzazione di questa tipologia di bottiglie varia mediante tra gli otto e i dieci anni, di questo passo tra breve non avremmo champagne? (mi riferisco alle suddette cuvée de prestige, ma lo stesso discorso vale, anche se in maniera meno evidente per i millesimati).
    È una questione meramente commerciale, o subordinata alle imposizioni del CIVC per salvaguardare il mondo champenoise dalla deriva economica correlata alla pandemia?
    Il vino è nelle cantine e tornerà in commercio, o quale altro destino lo attende?

    Grazie,

    Paolo

    • Lo champagne sta vivendo, da un paio di anni a questa parte, un interesse che non aveva mai avuto. Nel bene (a mio avviso lo merita, perché ha alcuna subordinazione nei confronti di altre Denominazioni molto in voga) e nel male (minore reperibilità e prezzi in netta ascesa). Questo ha portato gli champagne con maggiore appeal (che sono anche quelli prodotti in quantità limitata) a essere particolarmente attenzionati ed ecco spiegata la rapida rotazione sul mercato. Tutto qua…

  19. Buonasera Alberto,
    torno a scriverle con piacere sotto un post dedicato al Cristal, per chiederle se potesse gentilmente spiegarmi quanti tipi di „release” ci sono per questo champagne e che differenze passano tra di esse (se ce ne sono), più a livello di carattere nel bicchiere ed organolettico che tecnico.
    Intendo la versione originale, la “late release” la “collection privée” ed ev. le altre.
    Ho recentemente provato un 2002, che mi è piaciuto molto. Ora non si trova quasi più, se non appunto in LR: considerati i prezzigià alti ed in continua ascesa mi spiacerebbe fare acquisti sbagliati per ignoranza.
    La ringrazio molto
    Michele

    • È n argomento che meriterebbe maggiore spazio… Per cercare di farla breve, il Cristal è tradizionalmente uno champagne tenuto sui lieviti tra i 6 e i 7 anni per farlo poi maturare post dégorgement a cura dell’appassionato e secondo i propri gusti.
      Ciò nonostante, nelle cantine della maison, lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon ha via via mantenuto dei lotti sui lieviti per farne un giorno dei Cristal con maturazioni diverse. Nel 2016 debutta il Vinothèque, che unisce una più lunga maturazione sui lieviti (10 anni, di cui l’ultima parte sur pointe) a una di pari tempo con la liqueur, a seguire la versione ‘Late Release’, che ha visto il 2002 in versione con maggiore permanenza sui lieviti rispetto all’originale. Entrambi, si sono poi man mano ripetuti con altre annate e continueranno a farlo…

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