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Millésime

Un altro splendido Vilmart Cœur de Cuvée, anche se 2011…

C’è un detto in Champagne che recita “année de un, année de rien”. Beh, guardandosi indietro il detto sembra aver ragione (2001 annata critica, 1991 di valore molto...
di Alberto Lupetti

Champagne Vilmart Cœur de Cuvée 2011

C’è un detto in Champagne che recita “année de un, année de rien”. Beh, guardandosi indietro il detto sembra aver ragione (2001 annata critica, 1991 di valore molto simile, 1981 un po’ meglio ma difficile, 1971 buona solo per alcuni produttori, 1961 ancora difficilissima e così via) e anche guardando la più recente (2011) le cose non è che siano poi state un gran che meglio. Infatti, la primavera talmente calda asciutta da far temere la secchezza (e la vendemmia precoce), ha poi lasciato il posto a un’estate fresca e piovosa, che solo nella seconda metà di agosto ha visto arrivare il caldo e, curiosamente, la maturazione procedere molto rapida. È stata giustamente definita un’annata “dai forti contrasti idrici” e per questo in linea di massima poco interessante per i più in chiave millesimato. Ma ci sono state delle eccezioni, già a cominciare dalla sorprende Belle Èpoque 2011 di Hervé Deschamps (Perrier-Jouët) e senza dimenticare un bellissimo Sensuum Vertigo 2011 di Fabrice Gass (Alexandre Filaine). Ma non basta, perché gli assaggi per la prossima edizione della guida Grandi Champagne ci hanno messo di fronte ad altri 2011 a dir poco sorprendenti, vista la loro eccellenza. E la definitiva conferma che in quest’annata con il numero ‘1’ qualcuno sia riuscito a fare non soltanto bene, ma benissimo ci viene da Laurent Champs, che conferma, come se ce ne fosse bisogno, la sua non comune abilità a confrontarsi con le annate particolarmente complicate. E farlo non soltanto con il classico millesimato (Grand Cellier d’Or), ma addirittura con la sua cuvée di punta!

Laurent Champs
Laurent Champs nella sua splendida cantina di vinificazione. Nelle barrique di Borgogna sono vinificati i soli millesimati, sempre senza svolgere la malolattica.

A pensarci bene, Vilmart è stato uno dei rarissimi produttori a proporre un 2001 e anche in questo caso si trattava dell’etichetta di punta, il Cœur de Cuvée. Non fu uno champagne da annali, ma la sua figura fu capace comunque di farla: ecco la recensione del Vilmart Cœur de cuvée 2001. Di ben altro valore, invece, il suo fratello arrivato esattamente dieci vendemmie più tardi, frutto, come tradizione dell’etichetta, di una selezione delle piante più vecchie (circa 60 anni) della nobile parcella ‘Les Blanches Voies’ a Rilly-la-Montagne (Premier Cru al 94%) che, in conformità al ‘paradosso Vilmart’, è piantata più a Chardonnay che a Pinot. Alla vinificazione, poi, è avviata non la cuvée, ma il ‘cuore’ di questa (circa 1.400 litri sui 2.050 canonici), da cui il nome, e, come di consueto, la fermentazione avviene in barrique da 228 acquistate a Mersault, con 10 mesi di élevage ma senza svolgere mai la malolattica. Dopo il tiraggio (sempre limitato a 5.000 bottiglie), lo champagne ha maturato 6 anni sui lieviti prima del dosaggio a 7 g/l.

controetichetta champagne Vilmart
Sempre piuttosto esaustive le controetichette di Vilmart, per la gioia degli appassionati.

Cœur de Cuvée 2011

Vilmart Cœur de Cuvée 201120% Pinot Noir, 80% Chardonnay
dég. mar. 2018 – L’espressione olfattiva è legata a un’intensa, anzi ‘appuntita’ mineralità, che spazia tra la grafite e la polvere da sparo, e su questa sembra adagiarsi un’impostazione gourmand. Però non nel senso di concentrazione o, peggio, di pesantezza, bensì intesa come appagante, tra note fumé, di zafferano, ma anche di fieno, di tabacco, oltre al frutto che riporta alla prugna fresca, la frutta secca (nocciolina) e il legno, non certo boisé, ma tostato, asciutto. Bene, a questo punto viene da chiedersi coma possa essere l’assaggio, se già il naso è a questo livello… Beh, la bocca è “pervasiva” per Federico Angelini. Esordisce con una bollicina magistrale che non fa altro che aprire la strada a una gustativa piena, avvolgente, grassa, ma anche tesa, slanciata, quindi dinamica, elegantissima, a tratti a ricordare la migliore Borgogna bianca, ma poi solidamente champagne nel protagonismo della sua gustosa mineralità, nella sua spinta acida pulente, nella sua chiusura agrumata e salina che sembra non voler finire mai. Notevole. Per buona pace dei dubbi sull’annata…
Voto: 95/100

(hanno partecipato alla degustazione Daniele Agosti, Federico Angelini, Marcello Bergonzini, Thomas Rossi, Vania Valentini)

Il Cœur de Cuvée 2011 è appena arrivato sul mercato e il fatto che sia presentato qui significa che non sarà in Grandi Champagne 2020-21, ovviamente. Nonostante sia stato degustato in un’occasione quasi unica: i due panel insieme nella quasi totalità, il romano e l’emiliano. Bene, cosa ci sarà dunque in guida per quanto riguarda Vilmart? L’anteprima del Cœur de Cuvée 2012, così come degli altri millesimati di Laurent Champs. Però, tornando a questo 2011, va sottolineato come il vigneron di Rilly abbia fatto un gran lavoro, certamente in vigna, ma anche in cantina, denotando così una perfetta quadratura del cerchio che è propria dei migliori produttori in assoluto. Quale peraltro Vilmart è…

Gli champagne Vilmart sono distribuiti in esclusiva da:
Liaison – tel. 0744/9556 – www.famigliacotarella.it

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