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Millésime

Amour de Deutz 2008: non un exploit, ma la tappa di un percorso di successo

Ho recentemente incontrato Fabrice Rosset, presidente di Deutz, per portargli la copia dedicata di Grandi Champagne 2020-21. Dovrei però dire più giustamente ‘l’abile’ presidente, perché Monsieur Rosset ha...
di Alberto Lupetti

Recensione Champagne Amour de Deutz 2008

Ho recentemente incontrato Fabrice Rosset, presidente di Deutz, per portargli la copia dedicata di Grandi Champagne 2020-21. Dovrei però dire più giustamente ‘l’abile’ presidente, perché Monsieur Rosset ha fatto registrare anche nel 2019 l’ennesimo record. Anzi, “le record de tous les temps”: +6% per oltre 2,5 milioni di bottiglie vendute! Quando Fabrice Rosset ha assunto la direzione della maison di Aÿ nel 1995, Deutz produceva circa 800.000 bottiglie, il che significa che in un quarto di secolo ha quasi triplicato la produzione riuscendo, al contempo, a elevare la qualità: un miracolo! E pensare che Fabrice Rosset era entrato da Roederer per caso, negli anni ’70: “sono champenois ma non so di champagne, però ho voglia di fare: mi metta alla prova e tra un anno ne riparliamo”, questo disse al direttore generale dell’epoca. Era un giovedi e già il venerdi Fabrice Rosset ricevette una chiamata dalla Roederer: “si presenti lunedi mattina ai nostri uffici per iniziare a lavorare”. Da quel momento, di strada nella celebre maison di Reims Monsieur Rosset ne ha fatta davvero tanta, fino a diventare il braccio destro di Jean-Claude Rouzaud, che dopo l’acquisto di Deutz lo ha messo alla guida della maison per rilanciarla. E accidenti se l’ha rilanciata!

Fabrice Rosset e lo chef de cave Michel Davesne
L’artefice del successo di Deutz e il suo ‘braccio armato’, quindi il presidente Fabrice Rosset e lo chef de cave Michel Davesne.

Insieme a Fabrice abbiamo brindato con lo champagne di punta di Deutz, l’Amour, un vero e proprio blanc de blancs de prestige ideato nel 1993 pensando a una cuvée d’eccezione per il ‘simbolico’ anno 2000. È uno Chardonnay in purezza che è una sorta di estremizzazione del Blanc de Blancs Millésime, visto che le uve provengono non soltanto dalla classica Côte des Blancs, ma anche dalla Montagne de Reims. Nel caso di questo 2008 che ho avuto il piacere di riassaggiare, abbiamo il 38% di Le-Mesnil, il 57% di Avize e un tocco (5%) di Villers-Marmery, ma devo ricordare che questa proporzione cambia di anno in anno. L’Amour de Deutz 2008, che rispetta l’ordine cronologico naturale, nel senso che è uscito prima del (sorprendente) 2009, ha maturato sui lieviti 8 anni in un’apposita parte della cantina riservata a questo champagne e poi è stato dosato a 8 g/l, quindi meno rispetto ai millesimi precedenti…

Amour de Deutz 2008

Bottiglia Amour de Deutz 2008100% Chardonnay
Considerando l’annata, è normale che l’assaggio crei sempre grandi aspettative. Ma se queste aspettative erano state già ampiamente soddisfatte a suo tempo, con il primo assaggio, stavolta siamo di fronte a un grande champagne perfettamente compiuto, il cui naso esprime innanzitutto spiccata eleganza e non minore freschezza, sebbene questa non sia mai prevaricante. La trama è agrumata (scorza di limone) su un bel fondo grasso, per un insieme nel quale concentrazione non significa eccessi materici, bensì fittezza e profondità. Immancabile la mineralità, netta, ma a ricordare più la pietra che la craie, quindi ‘dolce’. La ‘solita’ (per Deutz…) bollicina di rara finezza apre le porte a una gustativa immediatamente coinvolgente per la ricchezza dei ritorni agrumati, ora con la loro naturali dolcezze, e minerali, per un insieme perfetto per tensione e levigatezza. O, se preferite, per un vino molto ben bilanciato tra materia e acidità, capace di distendersi con souplesse fino al finale, nel quale la mineralità si è fatta ora salina, regalando una gustosità veramente irresistibile.
Voto: 97/100

Capsula Amour de Deutz 2008
La ‘capsule’ dell’Amour è in realtà un piccolo gioiello da appendere al collo: i dieci che avremo dalle bottiglie della prossima Masterclass di Rama saranno estratti a sorte tra i partecipanti al termine della serata!

Grande champagne nel quale il suo parimenti grande valore non è meramente figlio dell’annata eccezionale (che, peraltro, emerge limpidamente senza diventare protagonista in assolo), ma di un percorso di crescita che ha visto questo blanc de blancs progredire in maniera estremamente significativa annata dopo annata. Tra l’altro, le ultime uscite ne hanno definitivamente consacrato il valore, complice anche l’introduzione del riposo di almeno un anno dopo il dégorgement.

Tutto questo potremmo toccarlo con mano nel corso della Masterclass che si terrà a Roma lunedi 2 Marzo, prima andando a scoprire lo champagne da cui è nato l’Amour de Deutz e, a seguire, con lo stesso Amour in verticale, con ben cinque annate dalla 2009 (ora sul mercato) alla 1998.

Per iscrizioni: LINK

Invece, il prossimo Amour de Deutz, il 2010, già lo trovate come anteprima (una delle tante…) in Grandi Champagne 2020-21

Gli champagne Deutz sono distribuiti da:
D&C – tel. 051/6172777 – www.dec.it

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10 risposte a “Amour de Deutz 2008: non un exploit, ma la tappa di un percorso di successo”

  1. Alberto buonasera.

    Mi fa piacere leggere questo articolo visto che fortunatamente ho ancora 1 bottiglia di Amour 2008 in cantina….le altre già partite ahimè.
    Due domande.
    1- Recentemente ho bevuto un Amour 2007, e l’ho trovato davvero di grande soddisfazione.
    Secondo lei, oltre all’inevitabile fattore ‘gusto personale’, in casa Amour il 2007 prevale la 2009?
    Il 2008 ovviamente lo considero fuori gara….
    2- fortunatamente ho pure anche un Deutz mill 2008 ancora in cantina. L’ha bevuto di recente?

    Grazie mille.

    PS: è un peccato non poter partecipare a questa masterclass Deutz, ma Roma non è dietro l’angolo…quando una replica al Nord?

    • Buonasera,
      personalmente preferisco la 2007 alla 2009, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. Nel caso dell’Amour è così, nonostante il 2009 sia stato una vera sorpresa per me, che amo sempre meno quest’annata.
      Il classico millesimo di Deutz non mi ha mai colpito più di tanto, eccezion fatta per le annate con una bella acidità come la 2013 e… la 2008. E, ricordando l’eccellenza di uno del passato sempre con una bellissima acidità (1988), le consiglierei di dargli ancora un po’ tempo. Credo che poi si divertirà proprio…
      Deutz al Nord? Già fatta con AIS Milano e AIS Trento, quindi ho paura che a breve non ne rifarò. Mi spiace…

  2. Bellissimo articolo ed interessante “estremizzazione” del BdB Millésime, peccato non poterci essere quel lunedì…

  3. Buongiorno Alberto,
    non ho visto alcuna sua recensione sull’AMOUR DE DEUTZ ROSE 2009… Cosa ne pensa? E’ allo stesso livello del suo fratello in bianco?

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