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Mondo Vigneron

Pronto al debutto Isos, il primo champagne delle Fa’Bulleuses!

L’unione fa la forza. Vecchio detto, più vero di quanto si pensi, ma troppo spesso dimenticato. Per fortuna, non è questo il caso delle Fa’Bulleuses, sette vigneronne della...
di Alberto Lupetti

Cuvée Isos - Territoire n°1

L’unione fa la forza. Vecchio detto, più vero di quanto si pensi, ma troppo spesso dimenticato. Per fortuna, non è questo il caso delle Fa’Bulleuses, sette vigneronne della Champagne che nel 2015, grazie all’impulso di due di loro, Claire ed Hélène, hanno creato questa associazione per fare fronte comune alle problematiche tipiche dei vigneron, ancor più se del gentil sesso. Durante la prima riunione, le sette ‘filles’ si sono trovate immediatamente in sintonia, così hanno deciso di andare oltre: la loro associazione avrebbe promosso l’art champenois al femminile attraverso una serie di valori condivisi quali passione, eleganza, spontaneità, piacere, vivacità.

le sette Fa’Bulleuses
Eccole, le sette Fa’Bulleuses! Da sinistra: Claire, Charlotte, Delphine, Laureen, Mathilde, Sophie e Hélène.

In rigoroso ordine alfabetico, le sette Fa’Bulleuses sono Laureen Baillette (Champagne Baillette-Prudhomme), Hélène Beaugrand (Champagne Beaugrand), Claire Blin (Champagne Mary-Sessille), Charlotte De Sousa (Champagne De Sousa), Mathilde Devarenne (Champagne Rochet-Bocart), Sophie Moussie (Champagne Guy Méa) e Delphine Brulez (Champagne Louise Brison). Va da sé che, sebbene queste intraprendenti ‘filles’ abbiano finora promosso le proprie idee tutte insieme attraverso simpatiche iniziative, soprattutto in occasione di alcuni saloni del vino, ciascuna di loro ha sempre partecipato con il proprio champagne. Quindi con la propria identità e il proprio territorio (l’aspetto positivo delle Fa’Bulleuses è che ciascuna rappresenta una diversa zona della Champagne, andando così a coprire praticamente tutta la AOC). E deve essere stato proprio questo aspetto ad aver fatto riflettere le sette vigneronne e a farle decidere di mandare agli appassionati un messaggio non soltanto fortemente identitario, ma anche e soprattutto fortemente simbolico quanto a coesione. Quale? Beh, la creazione tutte insieme di uno champagne. Il primo champagne delle Fa’Bulleuses tutte insieme come tali…

Cuvée Isos - Territoire n°1
Dalle diverse realtà delle Fa’Bulleuses e dalla partecipazione perfettamente eguale di ciascuna di loro nasce Isos: 7 vigneronne, 7 terroir, 1 vino!

A inizio del 2018 le ‘filles’ hanno deciso di dare vita al progetto e di farlo in maniera assolutamente unanime: 1 hl di vino ciascuna, ovviamente secondo il proprio DNA. Inoltre, anziché seguire la strada del millesimato (dichiarato o meno), hanno scelto di unire due annate, con la 2016 (43%) ad affiancare la non proprio facile 2017 (57%). Pertanto, dettagliando meglio, il Pinot Noir è del 2016 a firma di Sophie (Louvois) e Laurenne (Trois Puits), lo Chardonnay è del 2017 (giusta scelta, visto che l’uva bianca in quest’annata ha dato in alcuni casi dei risultati più che buoni) da parte di Charlotte (Avize), Mathilde (Vaudemange) ed Hélène (Montguex), il Meunier, infine, è di Claire (Treslon) con il 2016. Però manca una delle Fa’Bulleuses, Delphine. La vigneronne auboise ha messo in campo un assemblaggio di vini del 2017 di Pinot Noir e Chardonnay. Da questa felice unione in parti uguali è nato Isos, che in greco significa égal, uguale. Lo champagne è stato tirato (tutto il ciclo produttivo, dall’assemblaggio all’etichettatura, è avvenuto presso le cantine di De Sousa ad Avize) in 644 bottiglie e 200 magnum, ha passato poco meno di due anni sui lieviti ed è stato dosato a 2 g/l, con la liqueur fatta di MCR. Quest’ultimo aspetto stupisce fino a un certo punto in quanto si tratta di una soluzione molto popolare tra i vigneron, a cominciare dallo stesso Erick De Sousa.

Lo champagne Isos non rappresenta un’uscita una tantum, ma sono al momento previsti sette tiraggi nel corso degli anni (non necessariamente consecutivi), sette come le Fa’Bulleuses, da cui il sottotitolo Territoire n°1 per quello del debutto. 

Mathilde e Laureen
Ogni fase della creazione di Isos è stata eseguita in prima persona dalle sette vigneronne: ecco un momento dell’habillage, con Mathilde e Laureen intente nella preparazione delle bottiglie.
Controetichetta Isos
La controetichetta riporta il dosaggio, ma, soprattutto, spiega la filosofia che sta dietro a questo champagne.

Cuvée Isos – Territoire n°1

Bottiglia champagne Fa’Bulleuses Cuvée Isos - Territoire n°136% Pinot Noir, 50% Chardonnay, 14% Meunier
dég. gen. 2020 – Avevo avuto la fortuna di assaggiare questo champagne già il 5 marzo scorso, il giorno in cui le sette vigneronne si incontravano ad Avize per decidere la strategia di lancio e finalizzare l’habillage. Ricordo che rimasi molto favorevolmente impressionato da questo Isos, dalla felice combinazione di territori, filosofie, savoir-faire tanto diverso tra loro. Già, Isos non è un mero assemblaggio, è una fusione di diversi elementi champenois che, alla fine, nel calice cantano all’unisono senza acuti o cedimenti di chicchessia. Allora ecco un bel naso, certamente ricco e fruttato, certamente caratterizzato da pulizia e freschezza, ma soprattutto vitale, vibrante. Non ha una grande articolazione al momento, ma poco importa, perché ti invita senza mezzi termini all’assaggio. Che si dimostra perfettamente speculare, nel senso che ha il frutto ed è molto pulito, ma ha pure una cremosità inaspettata e benvenuta. Cresce teso sugli agrumi e sulla mineralità e va poi a chiudere delicatamente salino, restando fine, ma ben disteso, ovvero lungo. Tra l’altro, va fatto un plauso al dosaggio perfetto, perché il vino è preciso, asciutto il giusto, ovvero mai secco. Alla fine, denota una vivacità, un’energia che conquistano. Insomma, piace …
Voto: 92/100

Ho voluto premiare il debutto della Fa’Bulleuses perché lo champagne è sicuramente molto buono. Potrebbe esserlo di più se fosse rimasto più a lungo sui lieviti… Di questo le ‘filles’ ne sono consapevoli, però avevano un gran desiderio di far conoscere il prima possibile agli appassionati questa cuvée che materializza perfettamente il loro fronte comune, la loro unione appassionata, i loro savoir-faire perfettamente sincronizzati. Voglio dire che, al momento dell’assaggio (luglio 2020), lo champagne lo collocherei a 91/100, ma sono sicuro che il tempo post dégorgement donerà non solo maggiore espressività al naso, ma completerà lo champagne, portandolo agevolmente su quel punteggio maggiore che mi è sembrato giusto tributargli in prospettiva. E sono assolutamente convinto della mia scelta: chi lo assaggerà tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo mi dirà.

 

Charlotte De Sousa
Charlotte De Sousa mentre mi illustra il ‘passaporto’, che renderà ogni acquirente di Isos l’ambasciatore della Fa’Bulleuses e della loro filosofia.

Le Fa’Bulleuses, infine, sono molto attive anche sul fronte del cosiddetto marketing, visto che hanno avuto un’idea veramente simpatica non tanto per creare trambusto in occasione del lancio di Isos, quanto, piuttosto, per coinvolgere ogni appassionato che acquisterà lo champagne. Ogni bottiglia, infatti, è corredata di un passaporto nominale vero e proprio che trasformerà ogni acquirente di Isos in un ambasciatore delle Fa’Bulleuses e della loro filosofia: scansionando il QR Code su di esso, si verrà identificati e si entrerà a far parte della comunità Territoire. Brave!

Un’ultima nota di servizio: in Italia arriveranno 200 bottiglie. In assoluto possono sembrare pochissime, invece, guardando al numero di bottiglie tirate, si tratta di un bel colpaccio messo a segno dal distributore per il Belpaese.

tappo ibrido
Tappo rivoluzionario per Isos, né tradizionale, né tecnologico, ma un ibrido tra le due tipologie: la soluzione perfetta?

Lo champagne Isos è distribuito in esclusiva da:
Alberto Massucco Champagne – tel. 0124/518555 – info@massuccochampagne.it

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6 risposte a “Pronto al debutto Isos, il primo champagne delle Fa’Bulleuses!”

  1. Ciao alberto ! Molto bello ed interessante questo articolo ma chi lo distribuirà in Italia??? Sono curioso di assaggiarlo

  2. Strano che non faccia parte del gruppo Marie Doyard di Jaquart che firma degli champagne eccellenti….ma forse è produttrice già consolidata a tutti i livelli.

  3. Buongiorno Alberto!
    acquistato direttamente sul loro sito… visto le quantità limitate, aspetterò cmq prima di provarlo.
    Sull’aspetto liqueur MCR, si poteva fare meglio con un’altro tipo di liqueur?

    • È un discorso lungo e complesso. Non a caso, lo approfondirò nel libro La Mia Champagne… Però, in linea di massima, la ‘liqueur maison’ è a mio avviso nettamente superiore all’MCR.

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