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Champagne: com’è andata la vendemmia 2013?

Si è appena conclusa la tanto attesa vendemmia in Champagne, ma com’è andata? In linea di massima molto bene, sconfessando così definitivamente chi aveva gridato al disastro ad...
di Alberto Lupetti

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Si è appena conclusa la tanto attesa vendemmia in Champagne, ma com’è andata? In linea di massima molto bene, sconfessando così definitivamente chi aveva gridato al disastro ad agosto, dopo le grandinate che avevano colpito più altre AOC che la Champagne…

Iniziamo dall’organo ufficiale, ovvero dal CIVC, che parla di “un’altra annata divertente per la Champagne. Dopo un inverno freddo e umido, una primavera particolarmente cupa, molto fresco e piovosa, le viti hanno cominciato il proprio sviluppo con una quindicina di giorni di ritardo medio sulla media del decennio. L’estate è stata calda e secca, soprattutto in luglio e agosto, tanto che ha fatto registrare la massima insolazione nella storia della Champagne, ma questo caldo è stato particolarmente benefico per la qualità delle uve. Dal 6 settembre, poi, delle piogge regolari hanno favorito lo sviluppo degli acini e queste piogge sono fortunatamente cessate in tempo perché potessero maturare definitivamente.  La vendemmia, pertanto, è stata tardiva, ma a fronte di un tempo eccezionale, quasi estivo per via delle elevate temperature e insolazione, inoltre, un vento di levante ha contribuito a mantenere la uve sane. Ma, per via A causa di una grande eterogeneità tra le diverse zone della Regione, nei vigneti più precoci s’è iniziato a vendemmiare il 24 settembre, nei più tardivi il 9 ottobre, ma nella maggior parte s’è comunque iniziato nei primi giorni di ottobre, cosa che in Champagne non si vedeva più da due decenni. Data la situazione economica, la resa massima era stata fissata in 10.000 Kg/ha in tutti i Cru a eccezione di quelli che avevano sofferto di muffe, grandinate o altro. Il grado medio alcolico potenziale dei mosti è stato prossimo al 10% vol., a fronte di una bella acidità (8,5 g/l). Un ottimo equilibrio, dunque, che ha portato gli champenois a paragonare l’annata 2013 alle 1983, 1988 e 1998, tutte vendemmie tardive anch’esse”.

Dominique Demarville

Insomma, vedremo ottimi vins de réserve targati 2013, ma soprattutto millesimati. Dominique Demarville, chef de cave di Veuve Clicquot, conferma i dati di alcol e acidità e aggiunge che il pH è stato basso, 2,96. Conferma l’ottimo bilanciamento e il paragone non solo alla 1988 e alla 1998, ma anche alla 1996! Aggiunge che “abbiamo iniziato a vendemmiare il 27 settembre e terminato il 16 ottobre: è stata una vendemmia molto lunga. Ma sono molto ottimista sulla qualità e il mosti in fermentazione esprimono bellissimi profumi, fruttati, puri, eleganti. È presto per dire se faremo La Grande Dame o il Vintage, ma certamente avremo un eccellente Carte Jaune. Che per noi è la cosa più importante. Mercoledi prossimo finiremo la vinificazione dei rossi del Clos Colin e posso dire che abbiamo raccolto queste uve a 12,5 gradi alcolici potenziali: incredibile!”.

Bruno Paillard

Jean-Baptiste Lécaillon, chef de cave della Louis Roederer mi ha promesso presto un’analisi dettagliata, anche se ha anticipato che “sembra trattarsi di un’ottima vendemmia”, mentre ecco il pensiero dettagliato di Bruno Paillard sulla vendemmia 2013: “lunedì 30 settembre: i primi tagli sono stati per lo Chardonnay di Cumières, poi abbiamo proseguito con Le-Mesnil, quindi Oger e infine Vertus, sempre con un meteo favorevole. In una settimana abbiamo raccolto la totalità dei nostri Chardonnay, stupendi sia dal punto sanitario sia dal punto della maturità (più di 11,3 grandi alcolici potenziali) che dell’ acidità (più di 8,5). Il gusto degli acini è netto, con una bella vivacità e una persistenza che fa presagire dei futuri vini di qualità. Il fine settimana del 28 e del 29 settembre abbiamo iniziato la vendemmia a Les Riceys, ma purtroppo delle piogge importanti hanno seriamente rovinato i Pinot Noir dell’Aube. Questa regione aveva giù subito la grandine rendendo l’uva fragile. Certo, tutto dipenderà dalle degustazioni della prossima primavera ma c’è poca possibilità che si possano utilizzare questi Pinot nelle nostre cuvée… I Meunier sono stati raccolti dall’8 ottobre: presentano un livello di qualità sanitaria e di analisi soddisfacenti (alcol potenziale pari a 9,6, acidità a 7,7). La Vallée de la Marne è stata risparmiata dalla grandine. I nostri vigneti di Cumières, Damery, Reuil, Venteuil e Festigny hanno dato dei risultati positivi nonostante le piogge di fine vendemmia. Quindi, abbiamo della materia molto bella anche se alcune parcelle non raggiungeranno la qualità che noi ricerchiamo. Ciò nonostante, abbiamo fortunatamente raggiunto la quantità necessaria per fare selezione. Infine, i Pinot Noir della Marne, molto belli (alcol potenziale 10, acidità 8,45). Qualità e quantità ci sono: meno male, dal momento che sono questi Pinot Noir che noi usiamo di più. Bella materia con un grande potenziale.

Chiaramente, la vendemmia 2013 è stata molto irregolare da una zona all’altra e, dunque, da un vitigno all’altro. Sarà, ovviamente, ‘un’annata da vigneron’, un’annata nella quale la pertinenza della scala dei Crus è dimostrata: obiettivamente i Grand Cru sono stati superiori ai Premier Cru, a loro volta superiori agli altri Cru. Appuntamento per i vins clairs a marzo/aprile!”.

Tornerò nuovamente sulla vendemmia 2013 con altre autorevoli testimonianze, intanto, come detto, c’è da essere soddisfatti.

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0 risposte a “Champagne: com’è andata la vendemmia 2013?”

  1. Buongiorno Alberto! Rientro adesso dalla Champagne e il tuo articolo sulla vendemmia, corredato di autorevoli testimonianze, fotografa esattamente la situazione. Erano veramente anni e anni che non si vendemmiava così in ritardo e io personalmente, il 16 ottobre, ho potuto assitere in diretta alla raccolta delle ultime uve di Pinot Nero e alla loro pressatura immediata. Molto bella e suggestiva la concitazione in cantina di uno dei miei amati vigneron di cui parlerò prossimamente, intorno al tradizionale Pressoir Coquard, che già regalava intensi profumi vinosi e promesse di grandi Champagne… Sì, perchè la comune sensazione dei protagonisti champenois è proprio quella di aver vissuto una vendemmia davvero da ricordare, con un ricco potenziale da sviluppare. E non abbiamo dubbi che le grandi Maison e i piccoli Vignerons sapranno interpretare al meglio questo generoso dono elargito da madre natura attraverso la bella annata 2013. Naturalmente non bisogna precorrere troppo i tempi, tutto deve seguire il suo corso, ma le credenziali delle aspettative sono sicuramente all’altezza del risultato che tutti ci attendiamo. Beh, intanto, nell’attesa… CIN CIN !!!

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