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Anteprima Krug: ecco il Vintage 2003!

Ne avevo parlato in occasione della prima puntata dei segreti della Grande Cuvée, ma ora, finalmente, ci siamo: ecco il tanto atteso Vintage 2003, il nuovo champagne millesimato...
di Alberto Lupetti

krug 2003

Ne avevo parlato in occasione della prima puntata dei segreti della Grande Cuvée, ma ora, finalmente, ci siamo: ecco il tanto atteso Vintage 2003, il nuovo champagne millesimato di Krug.

La maison di Reims aveva già stupito due anni fa, proponendo un inatteso Vintage 2000, ma devo confessare che stavolta è andata ben oltre: tutti si aspettavano il 2002? Beh, ecco, invece, il 2003! Quando, sul finire dello scorso anno, ho saputo che Krug avrebbe lanciato il Vintage 2003, sono rimasto stupito, ben più di quando mi fece un annuncio simile Richard Geoffroy a suo tempo per il Dom Pérignon 2003. Richard, d’altronde, poteva permettersi di selezionare le migliori uve tra i circa 1.300 ettari di proprietà di Moët, quindi, a pensarci bene, sarebbe riuscito a rispettare perfettamente i canoni dell’etichetta, come abbiamo poi visto… Ma Krug? I vigneti sono molti, molti meno… Confesso di aver anche pensato male, a un certo punto, ipotizzando che fosse stata un’idea del marketing di LVMH, ma poi mi sono ricordato che nel 2003 il timone tecnico della maison era ancora in mano al grande Henri Krug e questi non avrebbe mai permesso una cosa del genere. Quindi, mi sono definitivamente convinto che se esiste un Krug 2003 vuol dire che l’annata è stata degna di un Vintage Krug. Altrimenti non l’avrebbero certo fatto: ricordate la faccenda del Clos du Mesnil 1999 mai uscito?

maison Krug
La maison Krug a Reims: qui nascono da quasi due secoli autentici capolavori, anche nelle annate molto difficili.

Sappiamo che l’annata 2003 è stata molto particolare, prima con le gelate primaverili e poi con il caldo torrido estivo, ma da Krug ci dicono che “è stata un’annata nella quale sono confluite circostanze tra loro diversissime: un inverno e una primavera secchi, seguiti da una fioritura oltremodo prematura, due gelate e un’estate particolarmente afosa. Il raccolto è stato lunghissimo, il più lungo nella storia recente: iniziato ad agosto – circostanza mai verificatasi prima fin dal 1822 – è stato poi seguito da una seconda ondata ad ottobre. Raccolti circoscritti, uve di qualità con diversi livelli di maturazione: alcune ancora acerbe – per proteggersi dal calore, le viti avevano di fatto smesso di maturare – altre già mature”. Un’annata, insomma, che, in fase di assemblaggio, deve aver intrigato il grande Henri Krug, che l’ha interpretata da par suo, esaltando le caratteristiche di ciascuna parcella per dare vita a uno champagne d’eccezione. La maison lo definisce “vivacité solaire” (vivacità raggiante).

Olivier Krug
Olivier Krug, sesta generazione della famiglia, ha definito il Vintage 2003 “splendido come ci si aspettava alla luce delle eccezionali caratteristiche (dell’annata)”.

Bene, ho assaggiato il Krug Vintage 2003 presso l’Enoteca al Parlamento di Roma (Ambassade Krug, tra l’altro) insieme al titolare Daniele Tagliaferri e a Federico Angelini, entrambi con me nella guida Grandi Champagne. Ecco le nostre impressioni.

Bottiglia Krug 2003Vintage 2003
46% Pinot Noir, 29% Chardonnay, 25% Pinot Meunier
dég. I quadr. 2013 – Il primo naso è assolutamente e tipicamente Krug, più d’ogni altra cosa non sembra un 2003, nel senso che non appare concentrato o insistente. Anzi, è un naso molto sfaccettato nel quale il legno si avverte, sì, ma solo quasi volesse supportare una sofisticata articolazione che va dalle tostature alla mineralità, dalla florealità (violetta) al legno di rosa, dal frutto tropicale non maturo (banana verde) a fini dolcezze.
Le sorprese, se possibile, sono ancora maggiori all’assaggio: è rotondo e per certi versi elegante, gustoso e molto godibile, a rivelare sfumature di polvere di caffè e dolcezze fruttate, ma, soprattutto, incredibilmente sostenuto da una bella acidità fruttata che dona progressione al vino fino alla chiusura, salino/minerale con ritorni fruttati talmente persistenti da risultare infiniti… Ma il suo vero punto di forza è che non smetteresti mai di berlo, perché un sorso tira letteralmente l’altro!
Voto: 96/100

controetichetta champagne krug
Anche i Vintage riportano in controetichetta il codice che indica la data del dégorgement e, se inserito nell’apposito spazio sul sito Krug, racconta l’annata e la nascita di questo champagne.

Caspita che champagne! La maison parla di “inaspettata freschezza, deliziosa intensità e sorprendente delicatezza: un vino che smentisce ogni preconcetto sulle annate calde” e accidenti se ha ragione! E aggiunge che “il Vintage 2003 è figlio di un’annata inconfondibile, che merita di essere inserita nel novero di altre annate altrettanto calde e magnificamente espresse da Krug, come la 1959, la 1962, la 1976, la 1979 e la 1989”. A me, a noi è piaciuto tantissimo, soprattutto perché lo abbiamo trovato godibilissimo, veramente ‘facile’ da bere e in questo si è rivelato molto, molto superiore al 2000. Ecco, il Vintage 2000 era opulento, finanche ricco, ma non tale da chiamare una seconda bottiglia; invece, il Vintage 2003 è certamente meno strutturato, ma altrettanto certamente piacevole, al punto che… una bottiglia non basta. Alla fine due eccellenti espressioni Krug, diverse, molto, ma credo dello stesso livello. Però, prima di assaggiare questo 2003 quanti ci avrebbero scommesso?

Complimenti alla maison, complimenti a Henri Krug che lo ha creato!

A proposito di Henri, chissà cosa avrebbe detto dell’iniziativa della maison di rivelare per la prima volta l’assemblaggio esatto, come abbiamo visto… Incredibile!

Daniele Tagliaferri
Non potevo non lasciare apertura e servizio del Vintage 2003 ad altri se non Daniele Tagliaferri, titolare dell’Enoteca al Parlamento che è anche Amabassade Krug.
Gli champagne Krug sono distribuiti in esclusiva da:
Moët Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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10 risposte a “Anteprima Krug: ecco il Vintage 2003!”

  1. Cortesemente, vista la mia crescente passione ed la mia totale inesperienza , vorrei sapere come si rileva dall’etichetta l’annata di produzione o che dir si voglia d’imbottigliamento di uno champagne ove non vi è chiaramente enunciata. Ringrazio per la loro cortese disponibilità e porgo distinti saluti.

    • Allora, per il millesimato è facile: generalmente avviene 6-9 mesi dopo la vendemmia. Pertanto, un vintage, ad esempio, 2002, sarà stato imbottigliato nella primavera del 2003. Diverso il discorso per i non millesimati e sono in pochi a indicarlo chiaramente in etichetta: ad esempio, De Sousa tra gli RM, Charles Heidsieck sul Brut Réserve tra le maison NM. Negli altri casi è difficile da scoprire, a meno di non avere direttamente il dato dal produttore.
      Spero di aver risposto alla sua domanda.

  2. Caro Alberto, sappia che quando ho letto questo articolo sull’assaggio in anteprima ho provato un po’ di sana invidia e non vedo l’ora di trovarmi al cospetto di questa nuova perla!! Ogni volta che esce un vintage di Krug sono emozionato come un bambino che sale per la prima volta sulla giostra e dopo un 2000 che ho trovato leggermente “anonimo” o comunque non espressivo della tradizione della maison (il mio pensiero e’ che lo chardonnay sia andato in prevalenza, snaturando cosi’ l’impronta tipica di questi capolavori), attendevo con ansia il 2002… ma mai mi sarei aspettato di vedere il 2003 e, soprattutto, prima! Indubbiamente, nonostante l’annata in generale avversa, il pinot ha fatto valere la sua indole piu’ resistente alle avversita’ rispetto allo chardonnay e ha dato in alcune zone ottimi risultati; considerando che Krug puo’ usufruire della produzione migliore e qui parliamo di un blend con il 71% dei 2 cepage, il capolavoro e’ fatto!!… La sensazione e’ che Oliver stia coccolando ulteriormente il 2002, come sta’ succedendo per il collection 88 in arrivo dopo un paio d’anni dal maturo 89… non oso pensare cosa sara’!!!

    • Ottima analisi, da vero appassionato! E in Krug è normale che alcune annate escano prima di altre anche se cronologicamente è il contrario e l’ultimo esempio in tal senso è stato proprio l’88, uscito dopo l’89 (e lo stesso sarà con le versioni Collection dei due).
      Per quanto riguarda la maggioranza dei Pinot, se ha visto il mio ricette articolo sulla Grande Cuvée, avrà visto che la Cuvée N.2 (antenata dal Vintage) era stata pensata da Joseph Krug proprio con una più alta percentuale di uve nere al fine di privilegiare la vinosità.
      E sì, quando sarà, Il Krug 2002 potrebbe essere memorabile…

    • Buonasera a lei e… grazie!
      Ah, i voti, annosa questione! In linea generale ne ho parlato recentemente nei commenti del post dedicato al Giulio Ferrari 2002, nel senso della mia scala di punteggi, mentre per quanto riguarda il Vintage 2003 di Krug 96/100 mi sembra un’eccellente valutazione: la perfezione, ovvero i 100/100, dista solo 4 punti.

  3. Buongiorno
    in questo 2014 vedremo arrivare anche il vintage 1998 MG e nuovi Collection, Mesnil e Ambone da parte di Krug ?

    Grazie

    MM

    • Salve,
      veramente il Vintage 1998 in magnum è stato commercializzato e, credo, già esaurito, a meno che non sia ancora disponibile qualcosa su richiesta. Dovremmo vedere entro l’anno, invece, il Collection 1988, che sarà certamente uno dei Krug più memorabili in assoluto, mentre non vedremo sicuramente quest’anno il Clos du Mesnil 2002. Non saprei dirle del Clos d’Ambonnay 2000, ma indagherò…

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