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Cuvée de Prestige

Anteprima Champagne Henri Giraud: Argonne 2004

È un periodo ‘spumeggiante’ (è proprio il caso di dirlo…) di anteprime, di nuovi champagne che si affacciano alla ribalta mondiale e che cerco di presentarvi con la...
di Alberto Lupetti

tappo della bottiglia Henri GiraudÈ un periodo ‘spumeggiante’ (è proprio il caso di dirlo…) di anteprime, di nuovi champagne che si affacciano alla ribalta mondiale e che cerco di presentarvi con la massima tempestività.
Stavolta tocca ad Henri Giraud, quotatissimo produttore di Aÿ che seguo con passione da diversi anni. L’occasione è un mio recentissimo viaggio nel villaggio Grand Cru della Vallée de la Marne proprio per ritrovare Claude Giraud e tutto il suo staff, nonché assaggiare gli splendidi champagne di questo NM (négociant-manipulant) che produce poco più di 250.000 bottiglie annue. 

Argonne 2004 e Claude Giraud
L’ultima annata del nuovo Argonne, la 2004, e, sullo sfondo, il suo creatore, il grande Claude Giraud.

Nella guida Grandi Champagne 2014-15 ho già avuto modo di presentare l’evoluzione del mitico Fût de Chêne, che è diventato da un lato MV (MultiVintage) e dall’altro Argonne millesimato, mentre su questo spazio ho recentemente raccontato dell’ulteriore evoluzione in MV Rosé. Quindi, da quel mitico champagne che ha reso celebre Claude Giraud nel mondo – e del quale racconterò presto anche due annate epocali – sono nate ben tre nuove etichette, tutte non meno interessanti e autorevoli, con l’Argonne a rappresentarne la massima espressione in assoluto. Di cosa si tratta? Di un’estremizzazione del Fût de Chêne ‘originale’, quindi sempre un millesimato, sempre un assemblaggio a forte prevalenza di Pinot Noir, sempre fermentato in legno, ma… Già, innanzitutto le uve, tutte Grand Cru di Aÿ, sono ulteriormente selezionate, quindi alla fermentazione viene avviata solo un’ulteriore selezione del mosto, la cosiddetta tête de cuvée, e questo avviene esclusivamente in barrique di quercia della foresta di Argonne (per il 30% nuove e tutte realizzate dalla tonnellerie Chassin Père & Fils), da cui il nome.

barrique della cantina Henri Giraud
La cantina della Henri Giraud con le barrique in legno di Argonne. Ciascuna è perfettamente tracciabile sull’origine del legno e sul vino contenuto.

Ecco, lo champagne è nato nel legno di questa foresta, ma poi la quercia della Champagne è stata via via rimpiazzata da altre essenze fino a cadere quasi nell’oblio, salvo rare eccezioni. Sul legno di Argonne Claude Giraud sta effettuando un gran lavoro da anni e oggi ama dire orgogliosamente che “non lavoriamo con la foresta, ma con il terroir della foresta”. E, poiché per una quercia da botte servono ben 180 anni, ecco che l’Argonne inaugura un’importante iniziativa, fondamntale oserei dire: ogni bottiglia venduta finanzierà una piccola quercia di due anni che sarà piantata nella foresta. Un vero e proprio ripopolamento che è il risultato della partnership tra la Henri Giraud e l’ONF (Office National des Forêts), iniziato a ottobre dello scorso anno.

Tornando all’Argonne, inteso come champagne, dopo la fermentazione alcolica i vini rimangono in barrique per un anno, quindi altri nove in bottiglia sui lieviti. Infine, dopo il dégorgement, lo champagne è dosato a 8 g/l. L’Argonne, come avveniva con il Fût de Chêne, è numerato bottiglia per bottiglia e questa è sempre la medesima dell’illustre progenitore (che, lo ricordo, è giunto al termine con l’annata 2000), così come il sistema di chiusura del tappo: non il classico muselet, non l’antica ficelle, bensì la graffa. 

cofanetto della bottiglia Argonne 2002
L’Argonne, cuvée de prestige della maison, è proposto in un ‘importante’ cofanetto in legno.

bottiglia di champagne argonne 2004Argonne 2004
75% Pinot Noir, 25% Chardonnay
dég. gen. 2014 – Naso fresco ed elegante, molto minerale, fruttato sul versante tropicale e con il legno a dare giustamente spessore, pienezza, complessità. L’assaggio di questo champagne si apre con una bollicina ricca, molto fitta e fine, quasi a sostenere una trama che rappresenta un intreccio quasi perfetto tra cremosità e succosità, tra ritorni di frutta tropicale e mineralità.
Quest’ultima, in realtà, ne rappresenta la spina dorsale, al fianco di una freschezza molto ben integrata che dona giusta vivacità ed eleganza, quindi in perfetta ottemperanza alle caratteristiche dell’annata. Chiusura salina per uno champagne che si rivela estremamente piacevole.
Voto: 96/100 

Stesso punteggio del 2002 e ne dò immediatamente conto. L’Argonne 2002 era, è più ricco, opulento, ma anche più difficile nella sua profonda complessità. Ha bisogno di tempo. Tanto. Invece, l’Argonne 2004 è certamente meno sofisticato ma, proprio per questo, più pronto, quindi più facilmente approcciabile, al punto che sono davvero pochi gli champagne di questa importanza a sfoderare una simile facilità di beva. Per questo credo che non valga meno del 2002: come dire, l’altra faccia dell’Argonne

bottiglia numero 262
La bottiglia che ho avuto la fortuna di assaggiare era la N. 262.
Gli champagne Henri Giraud sono distribuiti in esclusiva da:
Ercole Brovelli – tel. 02/58100675 – www.ercolebrovelli.it

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2 risposte a “Anteprima Champagne Henri Giraud: Argonne 2004”

  1. Bella presentazione; un anno fa ho avuto la fortuna di imbattermi per puro caso, con un amico, in questa Maison a noi allora sconosciuta; era una mattina di un giorno feriale di aprile e il sommelier ci ha guidati in quella che, a oggi e dopo ormai 20 anni di degustazioni, posso definire la degustazione migliore della mia vita. Abbiamo assaggiato credo tutta la gamma, compresi i due Fùt de Chene brut e rosè, per culminare con, l’Argonne 2004, passando anche per il 2002 (ogni bottiglia, in totale 7, incredibile ma vero, è stata stappata davanti ai nostri occhi). Oggi mi godo in cantina ancora due bottiglie di Argonne 2004 e una di Fut de Chene brut 07 (l’altra l’ho bevuta proprio ieri sera, straordinaria).
    Sto per accingermi a tornare nello Champagne e spero che la visita che rifaremo a Giraud sia memorabile come la prima.

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