14 commenti
Rosé

La seconda rivincita di Veuve Clicquot

  Alcuni lettori di questo sito (a proposito, grazie di cuore a tutti per l’interesse dimostrato!) chiedono di parlare di champagne più ‘umani’: bene, ecco un classico millesimato,...
di Alberto Lupetti

Veuve Clicquot Vintage Rosé 2004 

Alcuni lettori di questo sito (a proposito, grazie di cuore a tutti per l’interesse dimostrato!) chiedono di parlare di champagne più ‘umani’: bene, ecco un classico millesimato, rosé per giunta, che in enoteca si trova a prezzi tutt’altro che improponibili. Ho deciso di parlarne dopo aver visto come in troppi, grandi appassionati e sommelier compresi, rimangano puntualmente sorpresi dalla qualità degli champagne Veuve Clicquot quando li assaggiano. È successo con La Grande Dame 1988 tanto in occasione della degustazione dell’annata, quanto della lezione sui grandi champagne che ho tenuto all’AIS Piemonte. Bella forza? Bene, è successa la stessa cosa pure con il Vintage Rosé 2004, stavolta in occasione del corso champagne che sto tenendo per la Delegazione Castelli Romani della FIS. Per non parlare del fatto che finanche il classico brut sans année Carte Jaune ha stupito recentemente perfino alcuni ‘talebani’ per via del suo netto incremento qualitativo. Merito dell’eccezionale lavoro che sta svolgendo lo chef de cave Dominique Demarville, un lavoro, che dispiace dirlo, ancora non è stato ben percepito – e apprezzato… – dai più, per questo mi è sembrato doveroso parlare di questo millesimato, oltre al fatto che sto cercando di organizzare una Masterclass Veuve Clicquot di altissimo livello che toglierà ogni dubbio su questa maison. Ma di questo avremo modo di riparlare, nel caso…

Dominique Demarville chef de cave Veuve Clicquot
L’artefice di Veuve Clicquot e della sua netta crescita qualitativa: lo chef de cave Dominique Demarville.

Perché proprio il Vintage Rosé 2004? Beh, innanzitutto perché, come vedremo a breve, è buonissimo, poi perché vanta un rapporto qualità/prezzo eccellente, e, infine, perché è ancora reperibile regolarmente sul mercato… Ma non per molto, perché nella seconda metà dell’anno potrebbe (in questo momento, il condizionale è ancora d’obbligo) debuttare il nuovo 2008. E se non basta quanto appena detto per convincere a un assaggio, beh ricordate che la 2004 è stata un’annata di estrema piacevolezza nel bicchiere e che il grande Tom Stevenson ritiene il Vintage Rosé 2004il miglior rosé di Veuve Clicquot di sempre dopo il mitico 1959 e insieme al 1961”. Non basta ancora? Bene, sappiate che questo champagne onora insieme due grandi primogeniture della maison di Reims, il primo rosé della storia dello champagne (1775) e il primo millesimato di Champagne (1810).

raccolta di uve pinot nero
Il Pinot Noir da vinificare il rosso viene trattato esclusivamente nella moderna struttura che Veuve Clicquot ha costruito nel villaggio di Bouzy. Nel caso del Vintage Rosé (e del La Grande Dame), poi, le uve sono anch’esse del medesimo villaggio Grand Cru della Montagne.

Il Vintage Rosé è prodotto molto semplicemente aggiungendo del vino rosso al medesimo assemblaggio del Vintage blanc, ma questo vino rosso è molto speciale: prodotto nell’esclusiva e modernissima struttura di vinificazione in rosso che Veuve Clicquot ha sviluppato a Bouzy, è frutto solo delle uve di questo villaggio 100% Grand Cru della Montagne de Reims particolarmente apprezzato proprio per il Pinot Noir da vinificare in rosso. Dopo l’assemblaggio, lo champagne matura quattro anni lieviti, prima di essere dosato a 9 g/l. 

Vintage Rosé 2004

veuve clicquot Vintage Rosé 200462% Pinot Noir, di cui il 15% in rosso, 30% Chardonnay, 8% Pinot Meunier
I millesimati di Clicquot migliorano tanto con il tempo e, così, più passano gli anni, più questo Rosé 2004 si fa talmente ‘buono’ da risultare addirittura esaltante. Già a cominciare dall’espressione olfattiva, non solo assolutamente lontana dalla benché minima maturità, ma addirittura freschissima; non solo ricca, ma addirittura opulenta, carnosa. È innanzitutto ed evidentemente minerale, una mineralità più pietrosa che da craie vera e propria, quindi il naso è animato da un gustosissimo frutto rosso appena dolce, nonché da note di arancia scura e di thè. Addirittura più esaltante la bocca: una fine bollicina sostiene una materia rotonda e gustosa che, grazie a un’acidità che dona non solo freschezza, ma anche profondità, cresce di slancio prima su dolcezze puramente fruttate, quindi su una giusta sensazione di sapidità e di asciuttezza tannica anche da thè scuro. Ma, più di ogni altra cosa, questo rosé è talmente ‘buono’ che un sorso ne chiama irrimediabilmente un altro e un altro ancora…
Voto: 93/100 

Gli champagne Veuve Clicquot sono distribuiti in esclusiva da:
Moet-Hennessy Italia – tel. 02/671411 – www.moethennessy.it

Suggerimenti a tema:

14 risposte a “La seconda rivincita di Veuve Clicquot”

  1. Ciao Alberto,
    quindi in enoteca quanto costa?
    Grazie.
    Nicola

    P.S. Sono molto interessato ai Tuio master sullo champagne… perché non ne organizzi uno a Bologna?

  2. Buongiorno.
    Lo champagne di cui sopra l’ho appena acquistato e aspetto l’occasione giusta per assaporarlo.
    Nel frattempo volevo farle una domanda.
    Un amico mi ha proposto un Perrier-Jouet belle epoque del 1985 ad 80 euro.
    Sarebbe un buon acquisto o champagne ormai solo da collezione?

    Grazie.

  3. Buongiorno, ho la possibilità di acquistare un paio i bottiglie di questo champagne (2004) una mi servirebbe da bere con mia moglie in occasione di una ricorrenza nel corso della serata senza mangiarci nulla assieme diciamo “in meditazione” ala massimo con 2 fragole o un pò di frutta fresca.
    Può andare o è consigliabile solo su antipasti?
    Ero orientato su un rosè in quanto lei non ama vini troppo “secchi” e cercavo qualcosa di un pò fruttato elegante e delicato.
    Grazie

    • No, va bene. D’altronde, proprio in Champagne usano abbinare ai dessert di frutta il Rosé.
      E, visti i gusti di sua moglie, questo rosé dovrebbe essere perfetto.
      Consideri che è da poco uscito il 2008, ma è giovanissimo, quindi ottima la scelta del 2004 da bere ora.

  4. Se a qualcuno può interessare scambio bottiglia di Vintage Rosé 2004 brut, nella scatola ben conservato con altro champagne, cercavo un 2006 anche se non è un annata eccezionale
    Zona Como

  5. Buongiorno Alberto,
    ho finalmente stappato questo bottiglia di rose che riposava in cantina gia da un annetto. Davvero eccellente: opulento e setoso come pochi. Sono pienamente d’accordo con lei, in bocca questo rose e’ esaltante!!!! Ottimo connubio con un bel piatto di pasta fresca con le cozze e delle triglie al forno. Tra un po stappero anche il fratello Vintage 2004. Intanto per riempire i vuoti lasciati in cantina, ho optato per un vcp vintage 2008 ed un moet vintage 2008….Ma li lascero in santa pace per un paio d’anni!!!

    Sante,
    Cosimo

      • Ieri stappato il vcp 2004 dopo un paio d’anni di cantina. Davvero superbo, dal gusto pieno e quasi saziante. Ottimo compagno per la tipica “puddica” brindisina (tipologia di pane molto pepato con al centro un uovo lesso) e capocollo di Martina Franca. Spero di riuscire a trovare in giro qualche altra bottiglia, perché e’ davvero meritevole! Intanto impressionato dal suo 95 per il vcp 2008, continuo a farne scorta.

        Buona Pasqua!

        Cosimo

        • Ovviamente il 2004 non è al livello del 2008… Notevole quest’ultimo, più ‘leggero’ (sono sorpreso che l’abbia trovato “quasi saziante”), più immediatamente gradevole il 2004. Infatti, oggi il 2004 è di una piacevolezza quasi irresistibile (come ha avuto modo di verificare sul campo…), immagini il 2008 tra 5-6 anni…
          Auguri!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.