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Reims quì Emilia

La rivincita del Lambrusco

Con questo articolo nasce una nuova rubrica e, con essa, una nuova, prestigiosa collaborazione. Quella di Vania Valentini, innanzitutto una cara amica, quindi una grandissima appassionata di champagne,...
di Vania Valentini

Con questo articolo nasce una nuova rubrica e, con essa, una nuova, prestigiosa collaborazione. Quella di Vania Valentini, innanzitutto una cara amica, quindi una grandissima appassionata di champagne, nonché straordinaria ambasciatrice della sua terra, l’Emilia. Periodicamente, dunque, Vania ci racconterà di champagne, ma anche di locali emiliani particolarmente agguerriti in tal senso, della squisita gastronomia emiliana e, naturalmente, del suo vino che tanti stanno riscoprendo, il Lambrusco. Ed è proprio con un ottimo produttore di Lambrusco che iniziamo…

Alberto Lupetti

Podere Francesco lambrusco

Podere Francesco è l’ennesima conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che il mondo del Lambrusco sta attraversando una nuova era di creatività e innovazione, mettendosi così definitivamente alle spalle quell’immagine poco attraente venutasi a creare negli anni ‘70, fatta di omologazione e di rincorsa alla quantità più che alla qualità.

Nata nel 1908, la cantina Podere Francesco si trova a Novellara, paese della bassa reggiana, in un angolo tranquillo e silenzioso di campagna a pochi chilometri dal centro. L’azienda ha una estensione di circa 27 ettari di vigneto dove troviamo varietà quali Ancellotta, Lambrusco Salamino e Lambrusco Marani, tutti allevati a cordone speronato: da questi vigneti la cantina produce mediamente 50.000 bottiglie annue. Che, nel dettaglio, sono il Reggiano Rosso DOP, il Reggiano Lambrusco DOP, e il Lambrusco Emilia IGP.

Luciano e Francesca Lombardini
Luciano Lombardini e sua sorella Francesca hanno ereditato dal papà Francesco questa bella realtà reggiana molto legata alla tradizione.

Un secolo di storia e tradizione come pochi, dunque, ma è il 2013 l’anno della svolta: fa l’ingresso in azienda, insieme alla sorella Francesca, il figlio di Francesco, Luciano, laureato in Viticoltura ed Enologia presso l’Università di Agraria di Bologna. Di animo gentile ma di indole determinata, Luciano dopo gli studi decide di fare esperienze all’estero, in particolare in Australia, ed è proprio in questo paese che probabilmente afferra il reale valore del patrimonio di famiglia, della propria terra, decidendo così di rientrare e valorizzarlo. Sceglie, così, di dare una nuova immagine alla cantina, investendo in un’importante ristrutturazione e lo fa seguendo uno stile moderno, nuovo ma dall’impronta tradizionale. Decide, inoltre, di cambiare veste al proprio Lambrusco e qui lo fa rinnovandone le etichette, che diventano eleganti, raffinate, quasi rigorose, ricevendo al Vinitaly nel 2014 un prestigioso premio per il packaging innovativo.

Luciano ha le idee chiare: portare avanti sì la tradizione e la storia ma in una chiave nuova, attuale, in grado di proporre ai mercati nazionali, ma soprattutto internazionali, un Lambrusco elegante, accattivante e moderno, capace tuttavia di conservare ancora quei profumi e quegli aromi di un tempo.

A proposito del 2013, questo anno figura in etichetta nei due vini qui proposti in degustazione, ma, come avrete capito, non indicano il millesimo dello stesso vino…

Podere Francesco Bolle Rosa ‘13

Podere Francesco Bolle Rosa ‘13100% Lambrusco Marani
(Reggiano Lambrusco Spumante DOP rosé 2015)
Rosé elegantissimo, rigoroso, delicato ma allo stesso tempo potente. Il colore è rosa antico intenso, luminoso, le bollicine sono fini e salgono incessantemente nel calice, al punto da essere addirittura copiose. Al naso propone note di rosa essicata, mandarino, frutti rossi. Il sorso è delicato, armonico, l’allungo è agrumato e il centro bocca succoso e mai banale, bensì raffinato. Interminabile, lascia una scia sapida nel finale.
Voto: 90/100

 

 

Podere Francesco Bolle Rosse ‘13

Podere Francesco Bolle Rosse ‘1325% Lambrusco Marani, 75% Lambrusco Salamino
(Reggiano Lambrusco Spumante DOP 2015)
Ricorda al naso i Lambrusco di una volta… con quei sentori territoriali che solo chi è nato e cresciuto da queste parti probabilmente riconosce. Qui, però, questi profumi si fanno nobili, eleganti, con suggestioni di rabarbaro, frutti rossi, radice, china, erbe aromatiche come l’alloro. Al palato di nuovo spicca quell’eleganza, quel sapore mai rustico o amaro, così la bocca rimane perfettamente asciutta e mai ruvida, con il plus di lasciare con il desiderio di un altro sorso. Di estrema piacevolezza, difficile resistergli.
Voto: 88/100

Insomma, quelli di Podere Francesco sono vini raffinati, ecumenici, trasversali, contemporanei ma sempre sinceri e autentici, come solo il vero Lambrusco sa essere. Perché, non lo dimenticate, il Lambrusco è un dono divino. Poco alcolico, che non significa privo di corpo e complessità, è la quintessenza del vino da consumare in qualsiasi momento e in totale spensieratezza.

Da notare anche che, per essere fedeli al territorio e alla tradizione fino in fondo, a Podere Francesco nasce nel 1975 anche la nuova acetaia per la produzione del celebre Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, sia Extra Vecchio (bollino oro), sia Affinato (bollino argento e aragosta), sia, infine, come ‘condimento alimentare balsamico’.

www.poderefrancesco.com

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5 risposte a “La rivincita del Lambrusco”

  1. Brava Vania, leggo solo ora che hai iniziato a curare una tua rubrica. Scritta benissimo, peraltro, ma delle tue capacità di wine-writer sapevo già, bravissima. Congratulazioni anche per il racconto di Cattier. Continua così. In bocca al lupo.

  2. Posso solo che complimentarmi, è il mio preferito. Sono un romano che viene spesso a Reggio Emilia ed ora, non torno più a casa, se non mi riporto indietro almeno 6 bottiglie, per volta, di bollicine rose.

    • Grazie Massimo! Leggo solo ora. Sono felice le piaccia, a me ha convinto fin da subito, anni fa, e vedo che ora sta riscontrando un certo successo. Ora che ci penso, credo me ne comprerò un pò in vista del Natale, per i brindisi emiliani più spensierati insieme all’immancabile tagliere di salumi.
      Grazie!

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