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10 annate di Belle Èpoque, Hervé Deschamps, un gruppo di amici e… la cucina dell’Enoteca Pinchiorri

(I PARTE) Avevamo mancato, il sottoscritto e quel gruppo di grandi appassionati che sono Orazio Vagnozzi, Marco Maffei, Maurizio Tarquini, Roberto Schneuwly (Stefano Azzolari era purtroppo assente per...
di Alberto Lupetti

Belle Èpoque verticale 10 anni all'Enoteca Pinchiorri

(I PARTE)

Avevamo mancato, il sottoscritto e quel gruppo di grandi appassionati che sono Orazio Vagnozzi, Marco Maffei, Maurizio Tarquini, Roberto Schneuwly (Stefano Azzolari era purtroppo assente per impegni improrogabili) per il nostro classico appuntamento annuale, iniziato con Dom Pérignon e proseguito con Krug, nel senso che nel 2016 non eravamo riusciti a vederci. Ma non fa in tempo a iniziare il 2017 che ecco Leo Damiani metterci lo zampino e proporre una ‘nuova edizione’ della serata, ovviamente a tema Belle Èpoque, la celebre cuvée de prestige di Perrier Jouët, e con la presenza dello chef de cave Hervé Deschamps. Niente Roma e La Pergola, però e stavolta, bensì quel tempio dell’enogastronomia che risponde al nome di Enoteca Pinchiorri, oltre all’allargamento del gruppo, che ha visto quindi il coinvolgimento di Dominga Cotarella e altri due grandissimi appassionati quali Vincenzo Tardini e Paolo Baracchino.

Com’è andata? Domanda retorica, ma… ecco il racconto.

Degustazione Belle Èpoque all'Enoteca Pinchiorri

La serata ha inizio nella mitica cantina di Pinchiorri, con la visita d’obbligo che è stata abilmente ideata da Leo Damiani come occasione dell’aperitivo. Un aperitivo ‘a tappe’, nel senso che, ogni volta che si raggiungeva una zona particolarmente ‘calda’ della cantina, si gustavano degli sfiziosi finger-food accompagnati da un sontuoso calice di Belle Èpoque Blanc de Blancs. Di queste tappe ne sono state previste due…

 

Belle Èpoque 2004

Belle Èpoque Blanc de Blancs 2004

100% Chardonnay
L’inverno freddo, ma privo di gelate, ha visto il fresco proseguire fino a giugno, per una fioritura lenta e ritardata. Dopo un’estate insolitamente umida e fresca, però, un settembre decisamente caldo ha completato idealmente la maturazione dei grappoli, che hanno dato vita a grappoli non solo dal perfetto equilibrio tra maturità e acidità, ma pure di quantità. Dopo che le piante erano andate ‘in protezione’ con la canicola del 2003, queste si sono ‘aperte’ e hanno portato a un’annata generosa da ogni punto di vista.

La Belle Èpoque Blanc de Blancs è una sorta di ritorno alle origini (la BE nacque nel 1964 proprio come Chardonnay in purezza) voluto nel 1993 da Deschamps. Da allora è stata prodotta solo in occasione delle vendemmie 1993, 1999, 2000, 2002 e 2004.

Accidenti, questo champagne sembra migliorato parecchio nel gito di un paio di anni! Si è fatto molto più immediato nella freschezza e nell’anima minerale, arricchita da note di fiori e, soprattutto, di agrumi. È sempre uno champagne raffinato, ma meno ‘scostante’, criptico che in passato. Assaggio ancora fresco, minerale e agrumato, in uno sviluppo teso e succoso che non manca un solo istante di eleganza. È perfettamente coerente con l’annata (estrema piacevolezza), ma con una ricchezza quasi sconosciuta a questa. Gran bella sorpresa.
Voto: 94/100

 

Degustazione champagne con cena all'Enoteca Pinchiorri

Niente male come inizio, ma, una volta saliti nella saletta a noi riservata, è iniziata questa straordinaria verticale. A seguire riporto le caratteristiche dell’annata secondo Perrier Jouët, le note di degustazione e il piatto in abbinamento, scelto pensato al vino che avrebbe accompagnato e giustamente servito cinque minuti circa dopo ciascuno champagne, in modo da poter assaggiare la Belle Èpoque (45% Pinot Noir, 50% Chardonnay, 5% Meunier) sia da sola, sia in abbinamento. Altra informazione da fornire è che si trattava di bottiglie (e magnum…) tutte di dégorgement originale, come è peraltro tradizione della maison di Epernay da sempre. O, quantomeno, dal 1825…

Leo Damiani e lo chef de cave Hervé Deschamps

Due protagonisti della serata: l’ideatore Leo Damiani, direttore Perrier Jouët in Italia per Antinori, e lo chef de cave Hervé Deschamps, creatore di molti degli champagne della serata.

 

Belle Èpoque 2008

Belle Èpoque 2008

Inverno mite e umido seguito da una primavera fredda e poco soleggiata. L’estate prosegue su questa falsariga, con piogge abbondanti, ma è poi lo splendido settembre a portare le uve a perfetta maturazione. Risultato: annata eccezionale per freschezza, struttura e finezza. Un grande classico per la Champagne, come non si vedeva da almeno una decina d’anni.

Naso tostato e agrumato, con spunti di frutta secca, animato da un’elegante vivacità di origine minerale. Gran bella bocca, setosa ma fresca, vellutata ma energica. Denota, insomma, un gran bell’equilibrio. Finale elegante tra ritorni agrumati, frutto e una fine mineralità. Champagne estremamente raffinato che, ancorché molto giovane, avrà ancora tanto da dire. È l’esaltazione di un grande classico di Champagne e si conferma la miglior Belle Èpoque fatta da Hervé.
Voto: 95/100

Orata marinata all’erba cedrina e menta, riso selvaggio all’aglio novello, avocado e salsa ai ricci di mare

In abbinamento: ‘Orata marinata all’erba cedrina e menta, riso selvaggio all’aglio novello, avocado e salsa ai ricci di mare’.

 

Belle Èpoque 2006

Belle Èpoque 2006

L’inverno freddo e secco è stato seguito da una primavera mite che ha visto anche pericolose gelate ad aprile. Per fortuna, con giugno è arrivato il caldo, ma anche le piogge, quindi ecco un luglio torrido e un agosto insolitamente fresco e umido. L’alternanza è continuata a settembre (molto soleggiato), ma questo ha permesso l’ottimale maturità delle uve. Chardonnay eccellenti, generosi e setosi.

(magnum) Naso segnato dallo Chardonnay, minerale, con note fumé, tostato (sul versante della frutta secca), arricchito da agrumi confit via via più presenti. Dà sensazione di spessore, peraltro nel rispetto dell’annata. Bocca fresca all’attacco, addirittura ‘leggera’ (o… leggiadra?), ovvero elegante e lo sviluppo è giocato su queste sensazioni, a discapito di volume e profondità. Ma il finale fruttato e sorprendentemente persistente rimette le cose a posto, disegnando questo champagne come uno di premiante bevibilità.
Voto: 92/100

In abbinamento: ‘Filetto di baccalà al vapore, patate Mimosa, scalogno e salsa al prezzemolo’.

 

Belle Èpoque 2002

Belle Èpoque 2002

Inverno e primavera mai troppo freddi né piovosi, con il risultato di un certo stress idrico che ha anticipato la fioritura di qualche giorno. Estate calda e secca, ma, fortunatamente, sono poi arrivate delle piogge a evitare eccessi di mancanza d’acqua. Ottimale il mese di settembre, soleggiato e asciutto, ma con notti fresche, per una vendemmia anticipata al 15 del mese. Per molti champenois una grandissima annata, nonostante l’alcol potenziale che in alcuni casi ha perfino toccato i 13° (!) e un’acidità mai così bassa da una quindicina d’anni.

(magnum) Olfatto denso, ma anche sorprendentemente fine, per non dire raffinato. Apre le danze con note fumé che rasentano la gomma bruciata, quindi ecco salire in cattedra uno Chardonnay grasso, addirittura burroso, tostato e speziato, con spunti di pesca bianca. Anche in questo caso, il palato rispecchia molto bene l’annata, è quindi ricco al limite della potenza, ma ben più fresco di quanto ci si possa aspettare, di sviluppo agrumato e minerale. Rimane, però, un po’ insistente a centro bocca, ovvero limitato nell’allungo, pur rivelandosi persistente nel finale. Ho la sensazione che l’annata sia stata ‘troppa’ per lo stile elegante dell’etichetta… Aspettare? Vedremo.
Voto: 91/100

In abbinamento: ‘Scampi alla plancha con zucca alla senape e tartufo nero’.

 

Belle Èpoque 1999

Belle Èpoque 1999

L’ultima annata del XX secolo iniziò con un inverno freddo ma privo di gelate e una primavera fortemente contrastata. Estate calda e soleggiata che ha però visto un agosto insolitamente fresco per via della marcata nuvolosità. Settembre eccezionale per uve perfettamente mature che hanno dato grandissimi vini.

(magnum) Da un’annata calda e con oltre 16 anni sulle spalle ti aspetti un vino quantomeno tendente al maturo, invece… accidenti che bel naso! Complesso tra note di torrefazione, miele, frutta secca, agrumi e fiori, una sottile affumicatura e una soffusa mineralità. Ma, soprattutto, ha una freschezza e un’eleganza che spiazzano. Insomma, è ricco, spesso senza essere pesante, anzi. Bocca rotonda, valorizzata da una bollicina finissima, con uno sviluppo di volume, ma anche molto fresco. Sa essere complesso e molto piacevole al tempo stesso, complice il finale fondente, fruttato, sempre fresco e lunghissimo. Classico esempio di come lo stile della maison possa andare oltre l’annata… Una goduria. Ad averne! (Hervé confessa di averne ancora 6.000 magnum…).
Voto: 96/100

Risotto al basilico e limone con calamaretti e caviale

Dalla cucina di Pinchiorri, per accompagnare questa straordinaria Belle Èpoque, è arrivato un ‘Risotto al basilico e limone con calamaretti e caviale’.

 

Dominga Cotarella e Hervé Deschamps

Durante la degustazione, Dominga Cotarella si è spesso costruttivamente confrontata con Hervé Deschamps. Certamente un’esperienza molto interessante per chi sta per entrare da protagonista attiva nel mondo dello champagne…

 

Maurizio Tarquini, Marco Maffei, Orazio Vagnozzi

Alcune ‘colonne’ del gruppo di appassionati ritratti durante la serata: Maurizio Tarquini, Marco Maffei, Orazio Vagnozzi.

Belle Èpoque 1998

Nella prossima puntata riprenderemo con la Belle Èpoque 1998, molto importante in quanto si tratta di quella scelta da Hervé Deschamps per celebrare il Bicentenario di Perrier Jouët!

Gli champagne Perrier-Jouët sono distribuiti in esclusiva da:
Marchesi Antinori, tel. 055/23595, www.antinori.it

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