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Sans Année

Grandi novità in casa Gosset, anche… in chiave Meunier

Era un po’ di tempo (troppo…) che mancavo da Gosset, ma dovevo assolutamente tornarci al più presto soprattutto per conoscere il nuovo chef de cave, Odilon de Vaire,...
di Alberto Lupetti

Gosset Grand Blanc de Meunier

Era un po’ di tempo (troppo…) che mancavo da Gosset, ma dovevo assolutamente tornarci al più presto soprattutto per conoscere il nuovo chef de cave, Odilon de Vaire, che ha ricevuto il timone di questa antichissima maison a giugno 2016, dopo la scomparsa improvvisa del suo storico predecessore, Jean-Pierre Mareigner (che non dimenticherò mai). Ebbene, Odilon non solo è in Gosset dal 2010, non solo vanta esperienze precedenti in altre importanti maison, ma è anche preparatissimo e conosce la Champagne palmo a palmo, infine, ciliegina sulla torta, è di una simpatia unica. Con lui abbiamo (con me c’erano non solo l’insostituibile Vania Valentini, ma anche, per l’occasione, due figure ‘di peso’ della Franciacorta come Maurizio Zanella e Stefano Capelli) assaggiato diverse cose interessanti chiacchierando amabilmente di champagne a 360°: una splendida esperienza.

Odilon de Varine
Odilon de Varine, già direttore generale di Gosset, da un anno riveste anche il ruolo di chef de cave. Preparato, appassionato, simpatico, garantirà un futuro ancora più roseo a Gosset, potete scommetterci!

Diverse, dicevo, le novità da Gosset. Innanzitutto il Grand Blanc de Blancs, che con il nuovo assemblaggio ha compiuto un sensibile passo in avanti e ha anche guadagnato la bottiglia trasparente. Cosa, però, che presterebbe il fianco a un eccesso di luce, nemica del vino, allora ecco la maison proporre lo champagne rigorosamente in astuccio nero, sul quale campeggia chiaramente l’avviso a proposito della suddetta luce. Poi le novità più sostanziose: due blanc de noirs, uno da solo Meunier e uno da solo Pinot Noir, più la nuova annata (2007) del Célébris, la cuvée de prestigedi Gosset. Però, per quest’ultimo (che posso anticipare essere a mio avviso il Célébris più buono fatto finora!) e per il Grand Blanc de Noirs vorrei rimandare a un’altra occasione (probabilmente… la prossima edizione della guida Grandi Champagne), visto che si tratta di champagne estremamente giovani e che rimarranno sul mercato qualche anno. Delusi? Calma, perché mi faccio perdonare presentando subito e in anteprima mondiale il Grand Blanc de Meunier!

Champagne Gosset
La novità Gosset per il 2018: nuovo assemblaggio e bottiglia trasparente (ma con astuccio a protezione dalla luce) per il Grand Blanc de Blancs, poi Grand Blanc de Meunier e Grand Blanc de Noirs (entrambi base 2007) e, infine, nuova annata (ancora 2007…) per il Célébris.

Gli champagne da sole uve Meunier non sono così frequenti e, comunque, sono praticamente appannaggio dei piccoli produttori, che in alcuni casi (Egly-Ouriet, Tarlant e, naturalmente, Jérôme Prevost) raggiungono livelli notevoli. In tal senso, la mossa di Gosset appare molto coraggiosa e va vista un po’ come una sfida, anche perché, in Champagne, il Meunier è considerato un po’ il parente povero… Invece, Odilon dice subito la sua con molta chiarezza: “le Meunier est un cépage extraordinaire mais avec une mauvaise réputation” e ricorda come questa varietà abbia un ciclo vegetativo un mese più corto delle altre, germogliando più tardi e maturando prima (ecco perché è stato piantato nella Vallée de la Marne…). È nato in occasione della vendemmia 2007 selezionando le uve nei villaggi di Cumières, Hautvillers, Moussy, Pierry, Vinay, Chavot e Monthelon, quindi nella Vallée de la Marne e nel cosiddetto Coteaux sud d’Epernay, sempre su suoli crayeuxe con vigneti esposti sud. La vinificazione è, ovviamente, nel classico stile Gosset (acciaio senza malolattica), ma Odilon rivela di aggiungere nella parte finale della fermentazione fecce fini di Chardonnay al fine di donare finezza e freschezza, quindi, successivamente, effettuare bâtonnage due volte a settimana. Tirato in sole (purtroppo…) 5.000 bottiglie con un’aggiunta minima di vins de riserve (per Odilon la costanza di personalità dei sans annue è data dall’assemblaggio dei vini dell’annata e non da una forte componente di riserve, diversamente dalla media champenoise…), lo champagne ha maturato ben 9 anni sui lieviti (dégorgement settembre 2017) prima di essere dosato a 3 g/l.

 

Gosset Grand Blanc de Meunier

Grand Blanc de Meunier

100% Meunier
Naso molto affascinante, inizialmente maturo, poi via via si apre per stupire sempre più, rivelando una freschezza integrata tra note di fiori, di bergamotto, di lemongrass, di anice stellato, pure grassezze di frutta secca e, naturalmente, la mineralità, che tende alla grafite. È una bellissima fotografia della varietà, forse come non la si era mai vista finora. La bocca, beh… è poco dire che spiazzi, in positivo, ovviamente. Una bollicina puntiforme e stuzzicante, che poi è la caratteristica di Gosset, accompagna quello che si rivela un grande champagne, addirittura esaltante nella freschezza, levigato, succoso, pulito, ma senza mancare né di spessore, né di dinamismo, con uno sviluppo vibrante e sapido. Impreziosito da un gran bel frutto giallo nitido e giustamente maturo a fare da perno di manovra della gustativa. In conclusione, un vino complesso ma equilibratissimo che ti prende e ti conquista sorso dopo sorso, dal finale quasi graffiante per quanto risulta vivo e pulsante, con una bevibilità travolgente.
93/100

(ha collaborato alla scheda di degustazione Vania Valentini)

Bellissimo champagne davvero, attraente e divertente. Il miglior Meunier? Probabilmente: alla luce di questo assaggio in anteprima le potenzialità per scalare agevolmente la vetta ci sono tutte, ma per la conferma aspettiamo un annetto al fine di verificare l’evoluzione post-dégorgement. Inoltre, questo Grand Blanc de Meunier rappresenta l’ennesima conferma della bontà di un’annata purtroppo sottostimata come la 2007 e, ovviamente, il savoir-faire di Gosset. La buona notizia è che, a dispetto della produzione estremamente limitata, questo champagne arriverà anche in Italia…

Devo infine aggiungere che la degustazione con Odilon si è conclusa con il riassaggio del 15 Ans: è stata una sorpresa a limite dello spiazzante, ma ne riparliamo un’altra volta!

Ops, ultimo ma non ultimo, come si dice: ringrazio sentitamente Nathalie Dufour della maison Gosset per l’abile organizzazione di quella che è stata proprio una gran bella visita. A presto!

Gli champagne Gosset sono distribuiti in esclusiva da:
Gaja Distribuzione– Tel. 0173/635255 – www.gajadistribuzione.it

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