Se la maison di Tours-sur-Marne (ma anche le due di Le-Mesnil, quindi Salon e Delamotte…) oggi rappresenta una delle eccellenze assolute di Champagne lo deve al suo chef de cave. Oddio, non fraintendetemi, è stato l’indimenticabile Bernard de Nonancourt a ricostruire Laurent-Perrier e portarla nell’Olimpo, ma il grand’uomo è stato tale anche perché ha saputo scegliere collaboratori eccezionali, con uno di questi in grado di dare perfettamente seguito alla sua opera dopo la sua scomparsa. E questi è Michel Fauconnet.
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Sappiamo che la cuvée de prestige di Laurent-Perrier è il Grand Siècle, uno champagne eccellente, affascinante, con straordinarie capacità di invecchiamento. Fu creato dal grande Bernard de Nonancourt nel 1957 introducendo un nuovo concetto di assemblaggio, basato su tre grandi annate. Oggi il Grand Siècle è ancora così, ma pochi sanno che per un ventennio fu prodotto anche in versione millésime, più esattamente in occasione delle vendemmie ‘69, ‘70, ‘79, ‘82, ‘85, ‘88, ‘90 e ’95.
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Dopo le vicissitudini di D&C, ma soprattutto per essere presente in maniera ancora più autorevole e accurata sull’importante mercato italiano, è nata Laurent-Perrier Italia, filiale diretta della maison di Tours-sur-Marne.
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L’estate ha tentennato parecchio, ma, finalmente, dovremmo avercela fatta. Bene, sia che ci troviamo ancora in città, sia che siamo già (e fortunatamente…) in una località di vacanza, un bell’aperitivo serale è proprio quello che vuole.
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È lunedi e aspettavate la terza e ultima puntata dei consigli per visitare la Champagne… Beh, dovrete aspettare fino a lunedi prossimo, perché mercoledi ci sarà la seconda parte dell’articolo dedicato ai nuovi millesimati 2004 di Bruno Paillard, mentre oggi vorrei parlare di un grandissimo rosé, uno dei migliori cinque in assoluto. Il sottoscritto e Alexandra de Nonancourt al termine di una degustazione. La signora, cresciuta letteralmente tra vigneti e champagne, guida oggi la maison con abilità, estro e una grande, grande passione.
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Sono convinto e lo dico sempre che è molto difficile fare un ottimo rosé e di questo tipo di champagne credo che si arrivi appena a una quindicina di etichette veramente valide. Tra queste, poi, le eccellenti sono ancor meno, per giunta pure molto costose: Cuvée Elisabeth di Billecart-Salmon, Dom Pérignon, Cristal di Louis Roederer, La Grande Dame di Veuve Clicquot e l’Alexandra di Laurent-Perrier.
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Oramai ci siamo, l’estate è finalmente esplosa e, con essa la voglia di vacanza o, più semplicemente di relax. E, in proposito, poiché lo champagne è prima di tutto piacere (come diceva il grande Joseph Krug), ecco qualche consiglio per bere bene.
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Ho già avuto modo di parlare della cuvée de prestige di Laurent-Perrier, proprio in occasione della degustazione di Les Réserves, massima espressione di questo champagne svelata in occasione dell’evento per il bicentenario della maison di Tours-sur-Marne. Ho raccontato della sua creazione da parte del grande Bernard de Nonancourt, della filosofia che sta dietro a questa cuvée, ma ho anche anticipato che sarei tornato sull’argomento per parlare della straordinaria verticale che ha avuto luogo quello stesso giorno. Il grande e compianto Bernard de Nonancourt ripreso durante la vendemmia.
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Di rientro da Tours-sur-Marne, dove ero stato per festeggiare il bicentenario di Laurent-Perrier, sull’aereo ho iniziato a leggere il libro omaggiatomi da Alexandra de Nonancourt. Un libro fermamente voluto da lei e sua sorella Stéphanie per onorare la memoria del papà scomparso due anni or sono, il grande Bernard de Nonancourt. Il libro voluto da Alexandra e Stèphanie de Nonancourt in memoria del padre e della sua vita eccezionale. Il titolo originale è: “Nonancourt, en seigneur en Champagne”.
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Siamo nel pieno della stagione calda, forse dovrei dire torrida, e qualcuno – beato lui – è già partito per le ferie, altri lo faranno durante questo mese o in quello canonico di agosto, qualcun altro, volente o nolente, è rimasto in città. In tutti i casi, una bella bottiglia potrebbe esaltare la vacanza o rendere meno pesante il tran tran cittadino e, in proposito, oggigiorno la bollicina è un vino in netta crescita anche durante l’estate.
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