Dopo aver ritrovato, un paio di anni prima in cantina, alcune delle bottiglie originali decorate con gli anemoni, lo chef de cave di Perrier-Jouët André Baveret crea con la vendemmia del 1964 un nuovo champagne. È la naturale evoluzione del Blanc de Blancs de Cramant degli anni ‘50 e per l’occasione, essendo nel frattempo possibile la produzione su larga scala e a costi accettabili della bottiglia decorata, il nuovo champagne viene imbottigliato nel celeberrimo flacone decorato nel 1902 da Émile Gallé.
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Poche ora all’arrivo dell’anno nuovo. Senza dubbio ci si è organizzati per tempo tra pietanze e vini, ma può sempre capitare l’emergenza dell’ultimo minuto… Un invito inatteso, la mancanza dell’irrinunciabile bottiglia per mezzanotte e tra poche ore tutti i negozi chiudono. Che fare? E, soprattutto, come fare? Bene, ecco il consiglio per cinque bottiglie di champagne da trovare facilmente sotto casa (dall’enoteca a negozi anche meno specializzati) e che permettono di celebrare nel migliore die modi l’anno nuovo.
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(II PARTE) Come promesso, entriamo nel vivo del racconto della bella verticale di Belle Èpoque tenutasi all’Enoteca Pinchiorri. Nel vivo perché vede protagoniste una serie di annate eccezionali e tuttora inimitate in Champagne. A cominciare dalla 1998, che non è stata solo una splendida annata (la ‘regola’ dell’8, come mi piace ricordare…), ma anche una estremamente simbolica per Perrier Jouët, scelta per celebrare il Bicentenario della sua fondazione e, quindi, per la cantina dedicata.
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(I PARTE) Avevamo mancato, il sottoscritto e quel gruppo di grandi appassionati che sono Orazio Vagnozzi, Marco Maffei, Maurizio Tarquini, Roberto Schneuwly (Stefano Azzolari era purtroppo assente per impegni improrogabili) per il nostro classico appuntamento annuale, iniziato con Dom Pérignon e proseguito con Krug, nel senso che nel 2016 non eravamo riusciti a vederci.
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Questo articolo mi è stato molto acutamente suggerito da un lettore, Giacomo, che mi chiedeva, nello spazio commenti del pezzo “Quali sono gli champagne più pregiati al mondo?” di suggerire una serie di champagne ‘da intenditori’, quindi quelle bottiglie che un appassionato non dovrebbe assolutamente mancare, almeno una volta nella vita. Ottima idea! Così ho pensato di fare una ‘top 10’, anzi due, una dedicata proprio a questi champagne da appassionati, ma anche un’altra articolata sugli champagne imperdibili per il grande pubblico.
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Non spenderò ulteriori parole nell’annoso – e sciocco – confronto che ci si ostina a fare, soprattutto alla Tv in questo periodo dell’anno, tra spumante e champagne. Ciascuno, a Natale come in altri periodi dell’anno, berrà ciò che desidera, ma chi volesse orientarsi verso lo champagne, ecco qualche suggerimento… Il cenone del 24 sera I piatti sono a base di pesce, quindi anche chi non è un appassionato (o continua a ritenere lo champagne non un vino, ma chissà cosa…) può pasteggiare a champagne senza troppi problemi: ecco tre idee in tal senso.
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Il mese scorso ero a Torino per la lezione sullo champagne in collaborazione con l’AIS Piemonte. Prima, però, cena veloce con l’ottimo presidente regionale Fabio Gallo e l’amico Amedeo Pasquino (Delegato AIS Lecce) al ristorante La Barrique, tanto elegante quanto squisito, tra l’altro. Si beve qualcosa, una “bollicina” naturalmente, e la scelta cade su un Grand Brut, il non millesimato di Perrier Jouët.
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Avrebbe potuto giustamente riposarsi sugli allori il buon Hervé Deschamps, chef de cave di Perrier-Jouët, e continuare il suo paziente lavoro, iniziato nel 1993 come settimo chef de cave della maison di Epernay. D’altronde, oltre a mantenere su livelli di eccellenza gli champagne di Perrier-Jouët, Hervé ne ha anche creato uno nuovo, il Belle Èpoque Blanc de blancs, che si rifà alla natura della prima annata (1964) di questa elegantissima cuvée. Però Hervé è curioso, appassionato di gastronomia, sempre alla ricerca di raffinati abbinamenti per i suoi champagne, soprattutto allegro e simpaticissimo.
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Dalle mail inviate tramite questo sito, arrivando sempre più spesso questa domanda, per cui direi che è il caso parlarne e cercare di dare una risposta. Già, perché cosa significa pregiato? Il più costoso? Oppure il migliore, con una fama costruita anno dopo anno? Forse un po’ l’uno e un po’ l’altro, ma vediamo meglio quali potrebbero essere questi champagne “pregiati” (o preziosi?) e perché… Louis Roederer Cristal Beh, il simbolo della preziosità applicata allo champagne spetta prima di tutto a lui, senza dubbio.
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Envie de bulles – Chiara Giovoni Le feste sono un’occasione per stare insieme con le persone cui vogliamo bene, ma se da sempre il pranzo di Natale è a casa, dedicato alla famiglia con tutto il rituale della tradizione gastronomica italiana, incastonato di tortellini in brodo di cappone, invece lo scambio degli auguri con gli amici ci porta spesso alle tavole dei ristoranti.
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