Al via la vendemmia in Champagne, visto che già oggi in alcuni villaggi dell’Aube si potrebbe raccogliere il Pinot Noir e il Meunier, mentre quest’ultima uva potrebbe essere portata in cantina a partire da domani anche in alcuni villaggi della Marne! Curioso, però, che oggi la vendemmia possa iniziare, ma senza conoscere la resa autorizzata, dal momento che solo domani, il 18 agosto, SGV e UMC si riuniranno per la terza volta dopo due fumate nere! Non era mai successo da quando esiste il CIVC e se neanche domani si dovesse trovare l’accordo, allora deciderà il Prefetto tramite l’Inao.
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Il confinamento imposto dal virus ha ovviamente colpito duramente anche la Champagne e il suo amato vino, senza contare il fatto che la Regione si trova nella Zona Rossa di Francia per quanto riguarda l’incidenza del Covid-19.
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Si dice che nei momenti difficili vengano fuori i grandi. Così, quando l’annata 2019 sembrava destinata al disastro, ecco le caratteristiche uniche della Champagne venire fuori e farne un’annata eccellente. Anzi eccezionale. Già, perché dopo gli strombazzamenti della 2018, permettetemi di dire che sarebbe giusto rivedere al ribasso quest’ultima e, al contrario, portare sugli scudi la 2019, che si collocherà senza dubbio tra le migliori in assoluto della decade e forse anche del ventennio. E pensare, invece, che in estate si parlava di un’annata media… Vediamo.
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Ci vorrà ancora un po’ per avere i dati ufficiali, ma intanto filtra qualche indiscrezione sui dati delle spedizioni di champagne nel 2019. I primi due, i più importanti, farebbero segnare una nuova, lieve contrazione della quantità (297.500.000 bottiglie), pari a -1,6% rispetto al 2018 – che a sua volta era già stato in contrazione -, e, al contrario, un nuovo record di fatturato: oltre 5 miliardi di Euro. Si parla addirittura di un +2% rispetto al dato già clamoroso del 2018 e sarebbe il terzo consecutivo in tal senso.
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La vendemmia in Champagne è praticamente finita. I più hanno terminato e solo chi ha iniziato più tardi (ad esempio, Anselme Selosse è stato tra gli ultimissimi, avendo cominciato a raccogliere solo il 4 settembre ad Ambonnay) sta portando in cantina gli ultimi grappoli. Quindi le uve sono arrivate ai pressoir, sono state delicatamente spremute (è incredibile quanto sia soffice la pressatura in Champagne: al termine, tra le vinacce, ci sono ancora diversi acini integri!) e poi i mosti sono passati nei tini o nei fusti di legno per la fermentazione.
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Sabato scorso, 18 agosto, si è riunita a Epernay l’apposita commissione per decidere finalmente le date di inizio della vendemmia. La commissione, nell’individuare le date villaggio per villaggio, ha dichiarato che “le eccezionali condizioni climatiche della primavera e dell’estate ci danno l’opportunità di avere un millesimo molto bello nel 2018. Ancora una volta, dobbiamo trasformare quanto ci offrono la natura e il lavoro degli uomini attraverso giuste decisioni che nei prossimi giorni portino a raccogliere grappoli alla loro maturità ottimale.
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Proprio ieri, a Epernay, s’è riunito il comitato del CIVC e ha deciso che la ‘resa commerciale’ della vendemmia 2018 sarà di 10.800 Kg/ettaro, ‘riserva individuale’ a parte. È una quantità d’uva prossima agli 11.000 Kg che avevo ipotizzato qualche giorno fa e identica a quella della scorsa vendemmia. Questo dato è stato deciso sulla base dei risultati più che positivi delle esportazioni nel 2017 (pari a circa il 50% delle vendite totali di champagne), che vede il ‘re dei vini’ in un ottimo stato di forma sui mercati mondiali.
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“C’est août qui fait le must” così gli champenois, a ricordare come sia questo il mese cruciale, che può dare una netta sterzata qualitativa a un’annata che sembrava mediocre, oppure compromettere una che sembrava molto promettente (come nella 2017…). E la 2018? È ancora presto per parlarne, ma tutto lascia presagire che sarà un’annata eccezionale (inverno freddo, poi piogge abbondanti, infine il caldo, nonostante qualche grandinata a giugno) e precoce nella vendemmia.
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Il 18 settembre è terminata la vendemmia per Louis Roederer, la prima con la Champagne patrimonio dell’Unesco… I 600 vendemmiatori che lavorano per la maison di Reims hanno lasciato i vigneti e nelle cantine di rue de Savoye le vinificazioni procedono a pieno regime sotto l’occhio attendo di Jean-Baptiste Lécaillon. E proprio il bravissimo chef de cave, dopo un primo, sintetico commento, ha detto la sua su questa vendemmia, stavolta in maniera molto dettagliata. Riferita, ovviamente, ai 240 ettari di proprietà di Louis Roederer. Vediamo.
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La vendemmia in Champagne si è chiusa da pochi giorni e c’è una grande soddisfazione. Anzi, qualcuno si è addirittura spinto a parlare di “annata del secolo”.
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